Vasco Errani si dimette dopo la condanna a un anno per ‘Terremerse’. La segreteria PD gli chiede di restare

Il presidente dell’Emilia Romagna: “Gesto di responsabilità ma sono innocente“. La sentenza di appello nell’ambito della vicenda Terremerse, ribaltata l’assoluzione decisa in primo grado. Bersani: “Nessun dubbio sulla sua onestà”. M5S all’attacco: “Subito elezioni”

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Bologna – Il presidente della Regione Emilia Romagna, Vasco Errani, è stato condannato dalla seconda sezione penale della Corte di Appello di Bologna a un anno di reclusione per falso ideologico in atto pubblico, nell’ambito della vicenda Terremerse. La sentenza, con sospensione della pena, ha di fatto ribaltato l’assoluzione decisa in primo grado a favore di Errani.

L’accusa aveva chiesto al processo d’appello, svoltosi in sede di rito abbreviato, una condanna per Errani a due anni di reclusione. La Corte d’Appello ha inoltre condannato a un anno e due mesi (due anni e due mesi erano la richiesta dell’accusa) i due dirigenti regionali Filomena Tersini e Valtiero Mazzotti.

Il processo è collegato alla presunta truffa sul finanziamento di un milione di euro concesso alla cooperativa Terremerse all’epoca dei fatti guidata dal fratello di Errani, Giovanni.

In seguito alla condanna Errani ha deciso di dimettersi. “Non si faccia nessuna confusione: quanto subisco io personalmente non diventi fango per l’istituzione – ha scritto in una nota – per questo intendo rassegnare subito le mie dimissioni, e nel farlo rivendico il mio impegno e la mia onestà lungo tutti questi anni. E la mia piena innocenza anche in questo fatto specifico. Piena innocenza“.

È un momento di amarezza. Ma per prima cosa non parlo di me – ha proseguito Errani – parlo della Regione, perché il mio compito è tutelare l’istituzione, il suo onore, la realtà pulita e di esempio a tanti che è questa Emilia Romagna“. “Ho sempre messo l’istituzione davanti ad ogni altra considerazione, a me stesso e non cambio ora“, ha aggiunto, dichiarandosi “innocente” e  annunciando che presenterà “subito ricorso affinché prevalga questa semplice verità“. La parola alla Cassazione.

Le mie dimissioni sono dunque puramente un gesto di responsabilità – ha concluso la nota il dimissionario presidente dell’Emilia Romagna – a esse unisco il ringraziamento a collaboratori, istituzioni, organi dello Stato, forze sociali ed economiche, perché con tutti c’è stata una collaborazione significativa e costruttiva“.

La segreteria nazionale del Pd chiede però al governatore di restare. “Invitiamo Vasco Errani a riconsiderare le sue dimissioni da presidente della Regione Emilia Romagna. Proprio le parole con cui ha motivato la sua decisione dimostrano il suo senso dello Stato e delle istituzioni“, si legge in una nota. “Tutto il Partito Democratico – si sottolinea – conferma la stima nei suoi confronti e nel lavoro svolto in questi anni al servizio dei cittadini e della regione“. Ci sono sempre quelli più uguali degli altri…

Pier Luigi Bersani, commentando la sentenza, ha dichiarato: “chiunque conosca Errani non può dubitare della sua onestà e della sua correttezza. Con tutto il rispetto che si deve alle sentenze si dovrà dare rispetto anche alle convinzioni profonde di chi ha avuto a che fare con Errani. Una persona perbene e il miglior presidente che l’Emilia Romagna abbia avuto“.

Si tratta di una sentenza a mio avviso sconcertante ovviamente vanno lette le motivazioni ed è giusto attenderle per capire come ha ragionato la Corte“, ha detto il difensore di Errani, l’avvocato Alessandro Gamberini.

Il procuratore aggiunto e portavoce della Procura di Bologna, Valter Giovannini, ha dichiarato: “le sentenze non si commentano, si può solo dire che la Procura ha sempre lavorato con assoluta obiettività, serenità e rigore“.

Va all’attacco il Movimento 5 Stelle. “Errani condannato, ora elezioni subito“, scrive in un tweet Beppe Grillo, rilanciando dal suo blog una nota dei gruppi M5S di Camera e Senato. “Non bastano le sue dimissioni da presidente della Regione. Errani – secondo i grillini – deve lasciare ogni incarico, incluso quello di Commissario per la ricostruzione post-terremoto, ruolo delicatissimo che non può essere ricoperto da un condannato“, concludono i pentastellati.

(Adnkronos)