Canada, un ragazzo su due invia messaggi mentre guida, allarme sicurezza per i giovanissimi

Lo rivela uno studio canadese condotto sui neopatentati in Ontario, che illustra anche alcuni altri comportamenti scorretti e prende in esame una possibile connessione con un malessere generale di natura psicologica, che spinge soprattutto del giovanissime al suicidio. Sarebbe utile avere un quadro analogo in Italia e in Europa

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Toronto – Secondo una ricerca in itinere del Centre for Addiction and Mental Health (Camh), condotta su un campione di giovani nella fascia scolastica di età tra 13 e 18 anni, i giovanissimi che sono al volante non rinunciano a inviare messaggi e sms al telefono mentre guidano. 

Infatti, dallo studio è emerso che quasi il 50% degli studenti dell’ultimo anno del college (16-17 anni) dell’Ontario, in Canada, al volante è distratto perché impegnato 

Giovanissimi al volante non rinunciano agli sms. Quasi il 50% degli studenti dell’ultimo anno del liceo (16-17anni) dell’Ontario (Canada) è distratto al volante perché intento a scrivere messaggi sul proprio smartphone. Il dato riscontrato conferma l’allarme lanciato nel 2013 da una ricerca dell’Ontario Student Drug Use and Health Survey (Osduhs), che evidenziò come il 33 per cento degli studenti tra 15 e 18 anni (circa 108 mila neopatentati) ha ammesso di aver usato il cellulare per scrivere un messaggio mentre era alla guida dell’auto.

Il report Osduhs è un sondaggio semestrale che rivela le tendenze e i comportamenti a rischio più diffusi tra gli studenti delle scuole medie e superiori dell’Ontario. La percentuale di giovani che si sono fatti male alla guida – dovendo ricevere un trattamento medico – è aumentata dal 35 per cento del 2003 al 41 per cento del 2013.

Tuttavia il report Osduhs argomenta anche che fino al 79 per cento degli studenti che usano la bici non indossi sempre il casco e l’53 per cento affermi di usarlo ‘raramente o mai‘, con conseguenze facilmente immaginabili, ma con una sorpresa: questi comportamenti irresponsabili potrebbero essere connessi a problemi di salute mentale nelle fasce più giovani della società canadese.

I tassi elevati di giovani che non sempre indossano il casco sulle due ruote è preoccupante per le conseguenze molto gravi che potrebbero avere in caso di infortunio“, ha dichiarato Robert Mann, autore dell’indagine, che ha anche precisato come i ricercatori stiano “cercando di comprendere di più sull’associazione tra le lesioni cerebrali traumatiche e i problemi di salute mentale dei giovani“. Così “è importante far passare il messaggio che indossare il casco può prevenire tutta una serie di problemi“, ha speigato.

Sempre dal report Osduhs i ricercatori hanno scoperto che le ragazze soffrano di più di bassa autostima e siano spinte a pensare di più al suicidio durante gli anni della scuola. Nel complesso, il 15 per cento degli studenti esaminati dalla ricerca valuta la propria salute mentale come scarsa (punteggio due su una scala da 1 a 5). In particolare, il 28 per cento degli studenti, circa 288 mila, nel 2013 ha riferito di aver avuto un problema di salute mentale ma ‘non sapeva a chi rivolgersi‘, una percentuale che per le ragazze è doppia.

Continuiamo a vedere che, rispetto ai loro compagni di classe, le ragazze sono molto più propense a riferire più alti tassi di problemi di salute mentale: come una bassa autostima, un forte stress psicologico e un pensiero fisso all’idea del suicidio“, ha svelato Hayley Hamilton, tra gli autori che hanno elaborato l’indagine.

Sarebbe utile che il sistema scolastico italiano – e quello europeo più in generale – approntasse un sistema analogo di valutazione su larga scala dei comportamenti dei giovani, per prevenire sia comportamenti devianti sia sofferenze non rivelate al mondo circostante, che possano spingere i giovani verso decisioni irreversibili. 

(Adnkronos)