Economia

Draghi a Strasburgo: “Contro la bassa inflazione useremo anche strumenti non convenzionali”. Ripresa dal 2015

Il presidente della Banca Centrale Europea in audizione al Parlamento europeo a Strasburgo: “La crescita è stata positiva per il quarto trimestre consecutivo, ci aspettiamo che la domanda interna continui a sostenerla”. E smentisce voci di un suo abbandono dell’Eurotower: “Sono infondate e forse vengono da parti interessate”

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Strasburgo – Il presidente della BCE, Mario Draghi, ieri nel corso di un’audizione di fronte al Parlamento Europeo riunito a Strasburgo ha affermato che “l’attuale moderata ripresa è destinata a continuare”. “Nel primo trimestre del 2014 il Pil dell’area euro è aumentato dello 0,2%. La crescita è stata positiva per il quarto trimestre consecutivo“, ha spiegato draghi.

Il tasso annuo di inflazione “è atteso rimanga a livelli bassi nei prossimi mesi, prima di aumentare gradualmente nel 2015 e nel 2016. Al tempo stesso – ha aggiunto – le attese sull’inflazione di medio e lungo termine rimangono saldamente ancorate alla stabilità dei prezzi“. “Ci aspettiamo – Draghi ha spiegato – che la domanda interna continui a sostenere la crescita, insieme alla politica monetaria accomodante che è stata avviata a giugno e al miglioramento in corso delle condizioni di finanziamento”.

Possibile ostacolo alla ripresa, indicato da Draghi potrebbe però essere “una inadeguata attuazione delle riforme strutturali negli Stati membri e una domanda interna più debole del previsto“. Draghi ha sottolineato che “i rischi per le prospettive economiche restano al ribasso“. In particolare, i rischi geopolitici, così come gli sviluppi nelle economie dei mercati emergenti e nei mercati finanziari globali, “possono avere un effetto negativo sulle condizioni economiche nell’area dell’euro”, attraverso un loro impatto sui prezzi dell’energia e sulla domanda mondiale di prodotti dell’area dell’euro.

Il capo dell’Eurotower ha sottolineato anche che un tasso di cambio elevato per l’euro “nell’attuale contesto è un rischio per la sostenibilità della ripresa”. Draghi ha ricordato che il tasso di cambio non è un obiettivo delle politiche della Bce, ma ha sottolineato che la BCE “monitorerà da vicino” gli sviluppi sulle possibili ripercussioni del rischi geopolitici e dei tassi di cambio.

La Banca centrale, ha quindi annunciato, è pronta a intervenire, se necessario, per affrontare i rischi di un periodo troppo prolungato di bassa inflazione. Questo potrebbe anche includere l’uso di strumenti non convenzionali in linea con il nostro mandato di mantenere la stabilità dei prezzi”. Non solo. L’Eurotower “sta intensificando il proprio lavoro in preparazione di possibili operazioni di acquisto di asset-backed securities sul mercato”. Insomma, austerità fino a un certo punto, come metodo non come religione furiosa.

Infine, Draghi ha smentito le indiscrezioni su un suo prossimo abbandono della Bce. “Intendo restarci. Le voci che dicono il contrario sono infondate e forse vengono da parti interessate”. Forse…

(Credit: Adnkronos)