Rosberg vince il GP di Germania e allunga su Hamilton, che però fa una gran gara

Grande rimonta di Lewis Hamilton dal 20° al terzo posto. Valtteri Bottas, per la terza volta sul podio, difende la seconda posizione. Battaglia spettacolare tra Alonso e le due Red Bull, prima con Vettel e poi con Ricciardo che le tenta tutte fino al traguardo. Räikkönen da giro delle sette chiese: gli “smontano le ali anteriori pezzo a pezzo”. Massa eliminato in partenza per un contatto con Magnussen: vada in giro con Kimi a Lourdes, Santiago de Compostela, Fatima, consiglio spassionato. Direzione gara discutibile. Timori per vetture squalificate per il fondo consumato

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Hockenheim – Nico Rosberg vinto il Gran Premio di Germania, mettendo a frutto la pole position conquistata ieri. Per il pilota tedesco, di origini finlandesi, di residenza monegasca e di consuetudini italiane, è la quarta vittoria stagionale, che chiude ala grande la settimana in cui è convolato a nozze con la sua bella Vivian Sibold. Per Rosberg è la settima vittoria in carriera, per la Mercedes è la nona vittoria stagionale, ma in Germania non accadeva da 60 anni.

Il pilota della Mercedes non ha patito granché, visto il dominio tecnico attuale della sua monoposto, definita “strepitosa” da Lewis Hamilton, autore di una splendida corsa di rimonta dal 20° posto in griglia, in cui era precipitato a causa dell’incidente di sabato durante le qualifiche e la sostituzione del cambio. Sorpassi su sorpassi, con danni all’aerodinamica causati da qualche “toccatina” qua e là (con Räikkönen, per esempio, al tornantino, e con Button, sempre nello stesso posto). È stato anche fortunato, in qualche modo, per aver evitato la Sauber di Adrian Sutil rimasta di traverso all’inizio del rettilineo di partenza al 50° giro. Una situazione di pericolo che avrebbe necessitato della Safety Car: inspiegabile non sia stata dispiegata.

Ma la rimonta del britannico si è fermata dietro Valtteri Bottas, autore di una gara intelligente e accorta, non disgiunta da quella saldezza caratteriale che serve a non montarsi la testa di fronte al recupero di competitività della sua Williams, che migliora gara dopo gara e che oggi era la più veloce del lotto in rettilineo (345 km/h di velocità massima proprio con il pilota finlandese). Bottas ha seguito una strategia a due soste, conquistando il terzo podio consecutivo. Giornata nera per Felipe Massa, che in partenza è stato toccato da Magnussen (incolpevole, incidente di corsa) capottandosi alla prima curva, per fortuna senza conseguenze…visibili (umore nero, comprensibilmente), evitato d’un pelo da Daniel Ricciardo, che al secondo giro era 15°.

L’incidente che ha eliminato Massa ha portato Vettel al terzo posto, creando le basi per la nuova battaglia tra Ferrari e Red Bull, in cui sono stati protagonisti Alonso e Vettel, poi Alonso e Ricciardo. Alla fine, il quarto posto è un premio alla determinazione del quattro volte campione del mondo.

Alonso, quinto al traguardo, aveva impostato la gara su una strategia a due soste, che però non si è rivelata sostenibile per la F14T (che consuma gomme come poche altre monoposto): la terza sosta lo ha tolto dalla possibilità di lottare per il quarto posto, se non per il podio.

Il pilota spagnolo ha avuto la meglio davvero di un pelo di Daniel Ricciardo, che le ha tentate tutte per passare la Ferrari perfino sotto la bandiera a scacchi, dove il distacco tra i due è di 0,0 secondi. Gara epica, mai domo l’australiano con sangue siculo-calabrese, un’arma sportiva non convenzionale.

Nella Top Ten anche Hülkenberg, in lotta con la sua Force India e gli ingegneri del team in diretta audio, riuscito a precedere Jenson Button solo per la terza sosta tardiva della McLaren, seguito dal compagno di squadra Magnussen, con la monoposto in disordine dopo il contatto con Massa alla prima curva.

Sergio Perez, decimo, senza infamia e senza lode, ha preceduto il “deluso aggressivo” della gara tedesca, Kimi Räikkönen, al quale gli avversari hanno smontato l’aerodinamica pezzo dopo pezzo.

Non conta tanto l’11° posto non degno per il pilota finlandese, quanto averlo rivisto aggressivo e mai domo. Merita una monoposto migliore (come Alonso), ma anche un pelo di buona sorte in più.

Si è rivisto il fuoco in F1, con la Toro Rosso di Daniil Kvyat avvolta dalle fiamme al tornantino (probabile incendio del pacchetto batterie).

Si è rivista ancora una volta una direzione di gara discutibile. Quando Sutil – al 50° giro – si è intraversato (forse per un guasto) all’inizio del rettilineo di partenza, la situazione di pericolo avrebbe necessitato una Safety Car. Sono stati necessari diversi giri perché la monoposto fosse spostata da un nugolo di commissari di pista. Nel passato, la Safety Car è stata dispiegata per molto meno, ma forse oggi la macchina di sicurezza avrebbe messo in discussione la vittoria di Rosberg (tedesco) su Mercedes (tedesca). Ma un altro direttore di gara non è possibile o Charlie Whiting ha la carica a vita?

Perché a pensare male si fa peccato, però… (arrivederci a venerdì prossimo per le prove del GP di Ungheria)

Post Scriptum

Le verifiche tecniche potrebbero riservare qualche sorpresa. Per ovviare al divieto del sistema “fric” i team potrebbero aver giocato troppo con l’altezza da terra, influenzando il consumo del pattino inferiore. Alcuni potrebbero aver consumato questo pattino in misura superiore al consentito.

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FORMULA 1 GROSSER PREIS SANTANDER VON DEUTSCHLAND 2014 – Gara (Classifica provvisoria)

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