Ebola, il Ghana impone restrizioni ai movimenti dei rifugiati dalla Liberia. Lorenzin: “nessun pericolo”

La ministra della Salute sostiene che “gli italiani possono stare tranquilli”, poi spiega che lo “scambio avviene solo per scambio di fluidi“. Però anche bevendo da una stessa bottiglia…

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Accra – Nell’intento di arginare il più possibile l’epidemia di Ebola scoppiata in diversi Paesi dell’Africa occidentale, le autorità del Ghana hanno deciso d’imporre restrizioni temporanee ai movimenti dei rifugiati dalla Liberia tuttora presenti nel Paese. La Liberia è uno dei tre Paesi più colpiti dal virus, insieme a Guinea e Sierra Leone.

Lo ha annunciato ieri l’apposita commissione inter-ministeriale ghanese incaricata di mettere a punto misure di prevenzione straordinarie per fronteggiare l’emergenza ebola. L’obiettivo consiste nell’evitare contatti diretti tra i lavoratori periodici liberiani e i connazionali che, anche due decenni dopo la fine della guerra civile in patria, continuano a vivere nel campo profughi di Buduburam, che si trova 44 chilometri a ovest della capitale Accra.

Tra gli altri provvedimenti c’è l’innalzamento del livello di sicurezza alle frontiere, compreso un inasprimento dei controlli all’aeroporto internazionale di Kotoka, alle porte della capitale, ma anche il rafforzamento della presenza di unità dell’Esercito lungo la frontiera, per impedire gli ingressi di immigrati clandestini potenzialmente portatori del letale virus.

Di opposto parere l’Italia, che per bocca del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha espresso massima tranquillità sull’ipotesi che immigrati clandestini provenienti dalla regione sub-sahariana possano arrivare in Italia e importare nel Paese 20140802-lorenzin-mmi-320x208e in tutta l’Unione Europea – il virus dell’ebola. 

Possiamo rassicurare gli italiani perché abbiamo alzato le soglie di Alert gia’ dopo il primo monito dell’Oms, con i controlli alle frontiere, che riguardano Ebola e tutte le altre malattie trasmissibili“, ha detto ieri il ministro della Salute, a margine di una visita alla nave “Etna” della Marina Militare, sull’allarme lanciato dall’Oms per il pericolo derivante dal dilagare dell’epidemia.

Ricordiamo – ha aggiunto il ministro – che la trasmissione del virus ebola avviene solo per scambio di fluidi“. Tuttavia, non essendo un medico la ministro Lorenzin non sa che per “fluidi” non si intende solo “liquidi organici di natura sessuale“, ma anche saliva, sangue, sudore. Il che comporta – per i poveracci che viaggiano attraversando il Mediterraneo in condizioni sub-umane su carrette del mare – un rischio aperto di contrarre la malattia al semplice contatto con una ferita, bevendo da una stessa bottiglia d’acqua o in altre circostanze che lasciamo all’immaginazione del lettore

(Credit: AGI)