Cocer Esercito: presidente Renzi, ci impressioni a settembre!

L’organismo di rappresentanza dell’Esercito, presieduto dal generale Paolo Gerometta, richiama l’attenzione sulla situazione retribuzioni di uno “speciale” settore della Pubblica Amministrazione: la difesa (e la sicurezza) del Paese

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L’organo di rappresentanza dell’Esercito – presieduto dal generale Paolo Gerometta – ha scritto un’esortazione al presidente del Consiglio dei ministri, Matteo Renzi, perché ponga all’ordine del giorno dell’attività di Governo un’attenzione particolare al comparto difesa. 

20140730-gen-gerometta_paolo-220x284Il 29 agosto è oramai alle porte e soprattutto per l’Esecutivo sarà l’inizio di un periodo di scadenze cruciali e non più rinviabili. Tra esse, vogliamo richiamare l’attenzione sull’ineludibile sblocco delle dinamiche retributive del Comparto Difesa-Sicurezza-Soccorso Pubblico da non confondersi – neanche strumentalmente – con quello dei contratti dell’intera Pubblica Amministrazione“, recita un comunicato del Cocer Esercito in cui si sottolinea la peculiarità del comparto.

Il Presidente del Consiglio ben conosce tale differenza in quanto il suo Esecutivo lo ha reso edotto, in più occasioni, circa gli effetti maggiormente penalizzanti e destabilizzanti che la “Specificità” dello status del nostro Comparto provoca a tutto il personale e ai relativi nuclei familiari attraverso il blocco delle predette dinamiche retributive“, continua la nota, che accende il faro sul fatto che “da ben 4 anni” l’Italia è una delle poche democrazie del mondo, “se non l’unica”,  in cui “ad un servitore dello Stato, appartenente a qualsiasi categoria, vengono imposte nuove e più gravose responsabilità e funzioni senza ricevere alcun tipo di compenso ma capitalizzando per contro una serie di penalizzazioni che proseguiranno anche oltre il pensionamento“.

Tradotto dal tono burocratico e rispettoso delle Istituzioni, lo Stato chiede ai suoi servitori in divisa – con qualsiasi divisa – di farsi carico di sacrifici pesanti (vista la specificità dell’attività) che non hanno pari rispetto a qualsiasi altro settore: a partire dagli emolumenti dei rappresentanti politici, che hanno ricevuto poche e ininfluenti riduzioni. Valutazione che non sentirete mai fare da un militare in servizio, usi come sono ad obberdir tacendo (forse anche troppo).

Presidente Renzi, in nome di quel coraggio di operare scelte radicali e decisive da Lei più volte invocato…ci impressioni a settembre…con un immediato sblocco delle dinamiche stipendiali del personale“, esorta il Cocer, che assicura come questo coraggio sarebbe “un reale e concreto atto di giustizia, tale da produrre una rottura della penalizzante continuità con i passati Esecutivi“. Una cesura di atteggiamento verso le donne e gli uomini in divisa, mortificati da politiche uniche nell’Occidente democratico (e forse anche in Paese con meno democrazia nel proprio DNA istituzionale).

In discussione non è la fedeltà costituzionale delle FFAA e delle FFOO, ma la motivazione, il morale della truppa, messa in gravi difficoltà da tagli che colpiscono i ruoli medi e intermedi, più che quelli superiori e di vertice. Il Cocer Esercito chiede un’inversione di tendenza  al Governo Renzi, per mostrare che “la politica – se lo vuole – sa mantenere la parola data e quindi essere degna di fiducia“.

Signor Presidente, per quattro lunghi anni abbiamo dimostrato di possedere la determinazione e la pazienza del maratoneta…ora ci dimostri Lei di possederne la strategia, evitando in tal modo danni irreversibili“, conclude la nota del Cocer, con parole che non hanno bisogno di alcun commento.

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