Aumenta la tensione tra Pakistan e India. Islamabad avverte: esercito respingerà ogni aggressione

L’avvertimento rivolto a New Delhi dopo gli scontri a fuoco lungo la frontiera nel Kashmir che hanno causato almeno 20 morti

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Islamabad – Il comandante in capo dell’esercito pachistano, generale Raheel Sharif, si è impegnato a contrastare qualsiasi “aggressione” contro il suo Paese: un avvertimento rivolto soprattutto all’India dopo gli scontri a fuoco scoppiati negli ultimi dieci giorni nella regione del Kashmir e costati la vita ad almeno 20 persone. “Cerchiamo la pace in quella 20141018-India-Pakistan-escalation-320x216regione e altrove, ma una pace durevole non sarà possibile se non trovando una giusta soluzione al problema del Kashmir“, ha concluso Sharif.

I due Paesi si accusano reciprocamente di aver iniziato i bombardamenti e le sparatorie lungo la Linea di Controllo fissata dall’Onu e che costituisce di fatto la frontiera – pesantemente militarizzata – lungo il Kashmir.

India e Pakistan sono potenze nucleari e hanno combattuto quattro guerre dal 1947, anno della separazione dall’India, e due di queste guerre hanno avuto al centro l’annessione del Kashmir, territorio su cui entrambi i Paesi reclamano la piena sovranità e che è attualmente diviso da una “Linea di Controllo” tracciata dalle Nazioni Unite al termine del primo conflitto del 1947 (la seconda guerra scoppiò nel 1965, la terza nel 1971 e la quarta nel 1999, più limitata delle precedenti).

Dal 1989 a oggi, New Delhi ha mantenuto nella regione himalayana una media di un milione di uomini, parte dei quali destinati alla lotta contro i numerosi gruppi estremisti islamici kashmiri, indipendentisti o favorevoli a un’annessione al Pakistan. Gruppi che, secondo l’India, sarebbero stati in passato addestrati e finanziati dal Pakistan e che avrebbero avuto le proprie basi in territorio pakistano, mentre Islamabad respinge da sempre questa accusa. 

(TMNews)