La Belle Ferronnière di Leonardo da Vinci e altre storiche opere da Parigi ad Abu Dhabi, de Louvre à Louvre

Svelato l’elenco delle 300 opere che i musei francesi presteranno al Louvre che aprirà negli Emirati Arabi Uniti nel 2015 sull’isola di Saadiyat, in una struttura progettata dall’archistar Jean Nouvel (foto – video)

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Parigi – Quasi 300 opere lasceranno 13 musei francesi per arricchire la collezione del Louvre di Abu Dhabi, la cui inaugurazione è prevista per dicembre 2015. Tra le opere che voleranno nel Golfo Persico spiccano capolavori come La Belle Ferronnière di Leonardo da Vinci, Il Pifferaio di Manet, il Il Primo Console supera le Alpi al Gran San Bernardo di Jacques Louis David, Ritratto di donna allo specchio di Tiziano, Gare de Saint-Lazare di Claude Monet, Big eletric chair di Andy Warhol e ancora un Rodin e una statua del re Ramses II.

I 6000 metri quadri di esposizione permanente raccoglieranno anche opere provenienti da Versailles, dal Castello di Fontainebleau, dai musei di Cluny, della ceramica di Sèvres, delle arti primitive Quai Branly per soddisfare un desiderio, quello di dar vita a un percorso universale in grado di raccontare la storia dell’uomo, dall’età preistorica al contemporaneo.

Secondo il progetto dell’archistar Jean Nouvel, l’area di 64 mila metri quadrati sull’isola di Saadiyat sarà una città galleggiante con padiglioni, piazze, canali e una cupola di vetro e acciaio dal diametro di 180 metri – ormai divenuta il simbolo del museo – che irradierà gli spazi con un gioco di luci. Oltre alla superficie dedicata all’esposizione permanente, altri 2.000 metri quadrati saranno destinati alle collezioni temporanee, in cui certamente i prestiti francesi giocheranno un ruolo fondamentale dato l’accordo siglato nel 2007 tra la Francia e gli Emirati Arabi che, in cambio di un miliardo di euro da destinare alla modernizzazione dei luoghi della cultura francese, riceveranno per 10 anni opere provenienti dai musei nazionali d’oltralpe.

Ogni opera – vagliata da un’apposita commissione – sarà ceduta per un anno con possibilità di rinnovo dal momento che l’obiettivo primario è quello di guidare il museo nella programmazione delle attività per i prossimi 15 anni. Tra l’altro, fino al 2037, il Museo del Louvre presterà il proprio nome al nuovo edificio che, almeno secondo le dichiarazioni di Jean-Luc Martinez, presidente della prestigiosa istituzione parigina, non dovrà essere considerato una filiale, ma un avamposto unico e sperimentale per il dialogo tra diversi popoli.

Questi straordinari prestiti dai nostri partner francesi testimoniano la collaborazione e lo scambio simbolici del Louvre Abu Dhabi e dei suoi progressi finora. Questa sarà la prima volta che molte di queste opere viaggiano verso gli EAU e sono una rara opportunità di ammirare importanti opere d’arte di musei francesi che dialogano con le collezioni del Louvre Abu Dhabi. Speriamo così di offrire ai visitatori un’esperienza unica da diverse prospettive, ponendo l’accento sullo spirito universale dell’intero progetto” ha spiegato Sheikh Sultan bin Tahnoon Al Nahyan, presidente di Abu Dhabi Tourism & Culture Authority, che gestisce il Louvre Abu Dhabi.

Saadiyat Flyover Animation 1 from Saadiyat Island on Vimeo.

Al di là del faraonico progetto in mezzo al deserto, restano però forti perplessità circa la decisione da parte del comitato scientifico – presieduto dallo stesso Martinez – di prestare alcune opere eccessivamente fragili  come la Belle Ferronière, che ha lasciato Parigi soltanto una volta, nel 2011, per una retrospettiva londinese su Leonardo.

Le polemiche dei critici francesi si sono scagliate anche sull’ennesima movimentazione che dovrà subire Il pifferaio di Manet, prestato ben 15 volte in 15 anni ed emblema di una ormai dilagante visione dell’opera d’arte come merce di scambio, sempre meno tutelata e sempre meno guardata nel suo contesto originario.

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