London Film Festival, “Leviathan” di Andrey Zvjagincev vince come “miglior film”

Il film russo si è aggiudicato la 58ª edizione del BFI London Film Festival. Premiate anche l’Ucraina e la Siria

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Londra – Non è certamente un caso che tre dei territori che in questo periodo stanno vivendo una bruttissima e sanguinosa pagina della loro storia siano al centro del palmares londinese; sembra che le avversità tuttora in atto in questi paesi abbiano fatto da catalizzatore ad un’ondata di creatività e sentimento che difficilmente sarebbe riuscito a emergere altrove.

È quanto vogliono farci intendere i verdetti pronunciati all’ultimo London Film Festival, in cui “Leviathan” – del regista russo Andrey Zvjagincev – si è aggiudicato il premio come “miglior film”. Già vincitore del premio per la migliore sceneggiatura all’ultimo Festival di Cannes, il film narra le vicende di Kolia e della lotta contro il sindaco della piccola località marittima in cui vive, che cerca con ogni mezzo si sottrargli la proprietà delle sue terre.

“È stato molto difficile scegliere tra questi bellissimi dodici film, perché siamo stati colpiti da molti di loro, c’erano storie straordinarie dotate di immagini impressionanti – ha dichiarato Jerry Thomas, presidente della giuria, al momento della premiazione  ma un unico film ci ha visti d’accordo all’unanimità per il premio come miglior film, Leviathan di Andrey Zvjagincev. La grandezza dei suoi temi – ha concluso – ci ha emozionato tutti allo stesso modo”.

All’Ucraina è andato il premio per la Migliore opera prima, il Sutherland Award, con “The Tribe” di Myroslav Slaboshpytskiy. 

“Quest’anno la sezione del Sutherland Award ha presentato una line-up notevole, ma The Tribe di Myroslav Slaboshpytskiy si è distinto come il più originale e potente tra tutti i candidati. Eccezionale il cast di giovani non professionisti, ma una menzione speciale va dedicata a Yana Novikova – ha affermato si il noto produttore Luc Roeg, vincitore del festival nel 2011 – L’esordio di Slaboshpytskiy è senza dubbio audace e il suo lavoro come scrittore e regista è sicuramente compiuto. È un vero privilegio elogiare questa sua opera”, ha confidato.

Infine il Grierson Award per il Miglior documentario è andato alla Siria, grazie al film “Silvered Water” diretto da Ossama Mohammed e Wiam Simav Bedirxan. Ad annunciare il premio è stata la scrittrice e produttrice Sophie Fiennes, che presiedeva la giuria, vincitrice a propria volta nel 2012 con “The Pervert’s Guide to Ideology”:

“La giuria intera è rimasta enormemente colpita da questo film“, ha dichiarato Fiennes, spiegando che “il ritratto di Ossama Mohammed e Wiam Simav Bedirxan della Siria è sia risoluto che poetico. È difficile da guardare per il semplice fatto che la guerra è e deve essere insopportabile. L’appassionante e coraggiosa ricerca di Bedirxan [il protagonista, ndr.]mentre cerca di comprendere e sopravvivere alla disperata situazione a Homs è profondamente commovente. L’esilio di Osama Mohammed a Parigi stona con la nostra sicurezza distante dalla guerra, ma il miracolo del film sta nel come ci ha coinvolto tutti“, ha ammesso.

Il premio come “miglior attore esordiente” è andato a Sameena Jabeen Ahmed per “Catch Me Daddy” mentre il “premio alla carriera”, come precedentemente annunciato, è stato conferito al regista Stephen Frears.

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Il trailer ufficiale di “Leviathan”: