F1, in Brasile Nico Rosberg si gioca il tutto per tutto

Con l’incognita meteo e il finale da “roulette russa” di Abu Dhabi, il campionato di Formula 1 si interroga sui piloti per il 2015 e sulle squadre superstiti. In attesa della terza monoposto, si annunciano ingaggi al contrario: sono i piloti a ingaggiare i team e non viceversa. È la crisi, bellezza…

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San Paolo – Diciottesimo e penultimo appuntamento del mondiale di F1 in Brasile, sulla pista “José Carlos Pace” di Interlagos, un tracciato “storico” e sede di memoriali battaglie e ancor più traumatiche sconfitte. Nel 2008 Felipe Massa fu campione del mondo per un minuto, prima che Timo Glock – pilota coriaceo come pochi – si sciogliesse come il burro davanti all’arrembante Lewis Hamilton, che si aggiudicò il titolo all’ultima curva. Chi la fa l’aspetti? Vedremo.

Per il momento, la pioggia potrebbe essere protagonista a San Paolo, ma l’abbiamo spesso prevista e altrettante volte Giove Pluvio non s’è fatto vedere. Il circuito, come leggete nelle note, è stato riasfaltato integralmente e la pit lane è stata modificata sia nell’ingresso che nell’uscita: all’ingresso il ridisegno della corsia di entrata è stata staccata dalla Curva 15, eliminando quella sovrapposizione di traiettoria che l’anno scorso costò proprio a Massa il podio. Un tappetino di erba sintetica è stato posto sulla parte esterna, per evidenziare il limite della pista e rendere evidente l’impossibilità di tagliare la piega. In uscita, la sinuosità della linea è stata adeguata per lasciare più spazio all’esterno della Curva 2.

Ma è il mercato piloti a movimentare le cronache, in attesa che Ecclestone e la Fia facciano chiarezza sulla terza monoposto, su come regolamentarne l’eventuale schieramento e su quali team siano chiamati a mettere in pista una terza macchina e con chi.

Di Alonso già saprete tutto, tanto che potremmo fare domande a saltare: saltare come i nervi per questa situazione ridicola sia per la Ferrari, che si fa stringere con le spalle al muro dal pilota spagnolo, sia per lo stesso Alonso, che farebbe una figura migliore a essere meno enigmatico nel custodire segreti di Pulcinella ridicoli. McLaren sia: con tutto il rispetto per Ron Dennis, ci sono cose che non si possono fare. Ma la mancanza di pecunia corrente deve riguardare anche Woking e gli inglesi, popolo pragmatico, evidentemente sposano in pieno il motto latino pecunia non olet: un budget val bene un fegato (ché il patron della McLaren metterà a serio rischio il suo fegato, riprendendo l’ex pilota Ferrari: è chiarissimo…).

Jenson Button probabilmente lascerà la F1, perché il ruolo di comprimario non gli si addice: uomo, prima che pilota. Chapeau. Ma potrebbe perfino lasciare le corse, dopo tanti anni, concentrandosi nel management sportivo, seguendo ancora meglio i programmi in corso, in cui rientra il terzo pilota proprio della McLaren, Stoffel Vandoorne.

Novità in casa Sauber, dove non sanno dove posizionarsi le toppe sul posteriore (e non sul retrotreno della monoposto), quindi cercano piloti dotati di grandi qualità (bancarie). Dopo l’annuncio di Ericsson per il 2015, ieri è arrivata la notizia di Felipe Nasr che trasmigra dalla Williams portandosi a presso un generoso sponsor, il Banco do Brasil. Adrian Sutil, che ha un contratto per il prossimo anno, probabilmente se ne farà una ragione (usando il contratto per altre, meno qualificanti, attività). Le azioni legali non sono ancora state avviate, ma ogni promessa è un debito. Tema su cui la squadra svizzera si è specializzata, soprattutto da quando Peter Sauber ha perso la testa – managerialmente parlando – per Monisha Kaltenborn.

Ma l’approdo di Nasr a Hinwill lascia fuori anche Gutierrez, messosi alla ricerca di un nuovo volante per la prossima stagione, quando tornerà in calendario il GP del Messico.

Novità dell’ultima ora, la Marussia è in liquidazione, non parteciperà all’ultima gara ad Abu Dhabi, perdendo i bonus guadagnati con i due punti conquistati da Jules Bianchi a Montecarlo. Invece dalla Caterham (e non dalla Marussia come precedentemente fatto intendere per errore: ce ne scusiamo con gli interessati e con i lettori) giungono notizie dagli amministratori giudiziari, i quali hanno pensato perfino al crowdfunding per cercare risorse in prospettiva salvezza del team. Non siamo all’accattonaggio, ma ci siamo vicini.

In prospettiva gara, Nico Rosberg è praticamente all’ultima occasione per tagliare il ritardo da Hamilton in termini di punti. Un errore o una battuta d’arresto porterebbero alla fine del sogno iridato. Prima del gioco della eventuale roulette russa di Abu Dhabi, che con doppio punteggio potrebbe essere davvero l’ultima spiaggia per una F1 in crisi di credibilità (e di idee)…

Ultimo aggiornamento 7/11/2014, ore 18:43:50 | © RIPRODUZIONE RISERVATA

FORMULA 1 GRANDE PRÊMIO PETROBRAS DO BRASIL 2014 – ANALISI TECNICA PIRELLI

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John Horsemoon

Sono uno pseudonimo e seguo sempre il mio dominus, del quale ho tutti i pregi e i difetti. Sportivo e non tifoso, pilota praticante(si fa per dire...), sempre osservante del codice: i maligni e i detrattori sostengono che sono un “dissidente” sui limiti di velocità. Una volta lo ero, oggi non più. Correre in gara dà sensazioni meravigliose, farlo su strada aperta alla circolazione è al contrario una plateale testimonianza di imbecillità. Sul “mio” giornale scrivo di sport in generale, di automobilismo e di motorsport, ma in fondo continuo a giocare anche io con le macchinine come un bambino.