L’ANM proclama lo stato di mobilitazione e minaccia lo sciopero “se verrà messa a rischio l’autonomia della magistratura”

L’Associazione nazionale dei magistrati ha chiesto un incontro urgente con il Governo. Sabelli: “chiediamo condizioni di lavoro decorose, norme efficaci e chiare e investimenti”, interventi “funzionali a una giustizia moderna e al passo coi tempi”. Poi però avverte: “l’assemblea di oggi non va letta come un contrasto con l’esecutivo”

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L’Associazione Nazionale Magistrati non proclamerà lo sciopero, ma è pronta a farlo se gli interventi di riforma della responsabilità civile dovessero mettere a rischio autonomia e indipendenza. Lo ha deciso l’Assemblea Generale svoltasi domenica, che ha approvato a larghissima maggioranza una mozione con cui si proclama lo stato di mobilitazione, senza escludere “altre forme di protesta” e, allo stesso tempo, con cui chiede “un incontro urgente con il governo, per essere effettivamente ascoltati, per presentare le proprie proposte e per avere serie risposte“.

RIFORME NON PRIVILEGI – “Non vogliamo privilegi e respingiamo le offese“, ma “chiediamo condizioni di lavoro decorose“, “norme efficaci e chiare” e “investimenti“, interventi “funzionali a una giustizia moderna e al passo coi tempi“, ha dichiarato il presidente dell’ANM, Rodolfo Sabelli, nel suo intervento di apertura dell’assise dell’associazione riunita in sessione straordinaria. Sabelli è stato salutato da un lungo applauso dei colleghi.

La magistratura italiana, ha sottolineato Sabelli, “ha sempre dimostrato maturità, senso di responsabilità, forte condivisione etica. Vogliamo discutere del nostro ruolo perché sappiamo che è presidio della dignità della nostra funzione” senza rinunciare però “alla difesa del nostro stato giuridico” che “è scudo a indipendenza e autonomia“.

La giurisdizione, secondo il presidente dell’ANM, “non pare godere di buona salute. È una questione di riforme alla cui scarsa o pessima qualità si aggiungono l’assenza di un progetto organico e leggi promosse da ragioni di contrasto politico o da casi di cronaca“, ha poi lamentato Sabelli, rilievi cui si unisce quello su “un dibattito pubblico superficiale, intriso di pregiudizi e luoghi comuni, in un fastidio evidente per il controllo di legalità“. Parole che non mancheranno di provocare polemiche, perché su di esse si può ribattere che ogni proposta di riforma è di per sé un passo verso il cambiamento, che può essere anche sgradito, ma non per questo mosso da pregiudizi verso il potere giudiziario.

I magistrati dunque, ha concluso il presidente dell’ANM, “difendono con intransigenza il proprio decoro, la propria funzione e quei valori costituzionali sui quali hanno giurato e dinanzi ai quali manterranno la schiena dritta, per conservare l’orgoglio di essere magistrati“.

NON SIAMO IN LOTTA CON IL GOVERNO – “Bisogna sottrarsi alle semplificazioni, sciopero sì, sciopero no. Non è questo il tema. L’assemblea generale straordinaria di oggi non va letta come un contrasto, una lotta tra magistratura e governo“, ha sottolineato Sabelli. “È un esercizio di democrazia interna“, che serve ai magistrati per interrogarsi “sul tema della qualità della giurisdizione“, non per difendere “una categoria o privilegi ma le garanzie per i cittadini“. L’assemblea straordinaria dell’ANM, ha ribadito ancora il presidente Sabelli, “non si può leggere come bega di natura sindacale“. Esiste “il problema delle riforme e delle priorità da affrontare“, che non ammette “slogan e frasi fatte“.

Secondo Sabelli, il Governo “si trova in una situazione di carenza di risorse che viene da lontano“. Poi, sulle dichiarazioni del ministro Orlando sullo sblocco delle assunzioni, Sabelli ha commentato con un “ne prendiamo atto, ma per le assunzioni ci vorrà tempo“, perché intanto “c’è il problema dell’innovazione che va sostenuta con investimenti, del processo civile telematico che stenta a partire, e della riforma del processo penale“. Una situazione oggettiva che porta Sabelli a chiedersi: “A quando la riforma della prescrizione, del falso in bilancio, dell’autoriciclaggio?“. Una specie di promemoria al Parlamento e al Governo. “La nostra priorità è l’efficacia di un servizio ai cittadini“, ha concluso il presidente dell’ANM, che ha ribadito: “di questo vogliamo discutere“.

(Credit: Adnkronos)