Il ‘Califfo’ redivivo si ispira a Venditti: “Bomba o non bomba, arriveremo a Roma. Malgrado voi”…

In un nuovo messaggio audio attribuito al capo dell’Isil, Abu Bakr al-Baghdadi, diffuso per smentire la sua morte, si rilancia il jihad contro gli “infedeli” e conferma l’obiettivo della conquista della Capitale della Cristianità. “Non ci fermeremo fino alla conquista di Roma”, dice il capo del cosiddetto ‘Stato Islamico’. Un incitamento che la politica sottovaluta, per ignoranza crassa

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(Foto Al-FURQAAN MEDIA)

Roma – Il Sor ‘Califfo’ si ispira all’Antonello Venditti di “Bomba o non bomba”? C’ha la fissa di Roma, terra di conquista prossima ventura? Ma, poraccio, non sa che quella canzone non parla di bombe e di guerra, ma della carriera di due cantautori. Lui però è pronto a cantarcele, eccome!

Il capo dell’Isil – dato per morto – pare sia vivo, magari solo acciaccato un po’. Si è ripresentato sulla ribalta mediatica mondiale con un audio (o meglio, un audio gli è stato attribuito) in cui riprende il tema “conquista del mondo, arriviamo…”.

I mujiaheddin continueranno la loro avanzata finché non arriveranno a Roma“, si sente nel messaggio urbi et orbi, ha detto monsignor Abu Bakr al-Baghdadi, usando la stessa retorica imperialista usata nel luglio scorso quando, nella moschea di Mosul, si autoproclamò ‘califfo’ dell’islam.

Antonello Venditti, “Bomba o non bomba” (ma trattavasi d’altre bombe…)


Bomba o non bomba – Antonello Venditti di FIPPOPIPPO

La registrazione è stata rivelata da SITE Intelligence Group, che monitora i siti jihadisti in tutto il mondo, e arriva dopo le speculazioni sulla sorte di Ibrāhīm ibn ʿAwwād ibn Ibrāhīm al-Badrī al-Ḥusaynī al-Qurashī al-Sāmarrāʾī (questo il suo vero nome), dopo il bombardamento alleato su un edificio di al-Qaim, cittadina al confine tra Iraq e Siria, in cui era in corso una riunione di dirigenti dell’Isil.

Nell’audio il professor al-Baghdadi (che pare abbia conseguito un Phd, dottorato di ricercam in Studi Islamici) esorta i musulmani a continuare il jihad contro i “crociati”, ma anche conforta i miliziani sulle voci di una prossima disfatta: “Il vostro Stato è in buona salute, non date retta ai media bugiardi dei crociati”, afferma rivolgendosi ai “credenti” (ché tutto il resto del mondo – occorre ricordarlo – è considerata miscredente, da convertire con le buone o le cattive).

Il messaggio audio si intitola ‘Anche se i miscredenti disprezzano‘ ed è stato distribuito dalla fondazione al-Furqaan (sinonimo di Corano), il branch media e comunicazione del sedicente Stato Islamico. Il dubbio avuto dagli analisti è che possa essere un audio precedente all’ipotetico ferimento o uccisione, visto che il bombardamento su a-Qaim è avvenuto la notte tra il 7 e l’8 novembre. Tuttavia il ‘califfo’ – ammesso che sia effettivamente lui – cita la decisione di Obama di inviare 1500 militari in Iraq, per rimpolpare i “consiglieri militari”, annunciata il 9 novembre.

Nell’audio si fa riferimento a recenti adesioni di “credenti” da Yemen, Egitto,  Libia e Algeria. “Abbiamo accettato il loro giuramento e abbiamo nominato nuovi emiri in quei luoghi”, dice al-Baghdadi. In Libia, solo per fare un esempio, Ansar al-Sharia ha annunciato da mesi la propria adesione all’autoproclamato califfato. A meno di un’ora di volo dall’Italia. 

Nel discorso anche un appello ai “credenti” della Penisola Arabica – che comprende Arabia Saudita, Yemen, Oman, Emirati Arabi Uniti, Qatar, Bahrain e Kuwait – e chiede loro di imbracciare le armi contro le case regnanti e contro gli sciiti “prima ancora che contro i crociati“.

Che si tratti di un audio autentico o di una imitazione volta a coprire le reali condizioni del sedicente ‘califfo’, la minaccia proferita non deve essere presa sottogamba, anzitutto perché finora codesti avanzi di medioevo, razzisti e settari proiettati nel XXI Secolo hanno dimostrato sempre di arrivare agli obiettivi che si prefiggono. 

Dopo la ‘Dichiarazione di Guerra’ contro gli Stati Uniti di Osama bin Laden (Ladenese Epistles), vi fu un crescendo di atti terroristici fino all’attacco agli Stati Uniti a New York e Washington. 

Ergo, i politici che con tanta superficialità governano questo Paese facciano tesoro della Storia recente (ancorché quasi del tutto privi di familiarietà con quella passata, se non per usarla come arma dialettica pro domo sua) e alzino le difese dell’Italia e dell’Europa con tutto quel che serve. Anche se per fare questo si dovesse mandare-a-quel-paese Angela Merkel.

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