L’aggressione a Enzo Bianco effetto della chiusura dei manicomi: una pazzia

La Legge Basaglia ha fallito e occorre riaprire il dossier “manicomi” perché scaricare il peso della malattia psichiatrica sulle famiglie dei malati e sulla società è una vera follia

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Questa mattina, il sindaco di Catania, Enzo Bianco, è stato aggredito da un 49enne già sottoposto a TSO per ben due volte: non c’è due senza tre…

Un “incidente” occorsogli mentre si recava nel proprio ufficio nei pressi di un’edicola, dove si era fermato per prendere i giornali. Non si sa se vi fosse premeditazione, ossia se Bianco fosse stato atteso dall’aggressore, che ne conosceva il consuetudinario percorso da casa. Ma è un aspetto – a nostro avviso – di secondaria importanza, perché l’aggressione ha una motivazione ben più grave, di rilievo pubblico: la malattia mentale di chi ha colpito il sindaco di Catania.

Nessuna motivazione politica, nessun effetto della crisi contro la classe dirigente locale, nessun effetto sociologico su cui speculare. La solidarietà farlocca e mellifua tributata a Bianco dai “politici” locali è vomitevole, perché tesa a sfruttare l’occasione per “serrare le fila”, abbeverarsi di presenzialismo, evocare lo spettro dello scontro sociale che non c’è (almeno in questa occasione)

Naturalmente, la solidarietà personale – come si usa fare tra le persone che si tributano gesti civili – è un’altra cosa: va tributata in privato e senza sfruttarne le potenzialità di diffusione pubblica. 

Enzo Bianco è un sindaco ritirato fuori dal cilindro della politica nazionale, perché – la vera tragedia di Catania – non c’è un ricambio serio di gente seria per la città etnea (e per tante altre città d’Italia). È stato oggi vittima dell’ultimo effetto della chiusura idiota degli ospedali psichiatrici, frutto della demagogia democristiano-comunista di eliminare i problemi dall’agenda di governo del territorio, ma non chiaramente i problemi in se: che non possono essere “eliminati”, ma al più governati.

Quanti familiari devono confrontarsi ogni giorno con le violenze “dei propri malati”, senza che lo Stato si faccia carico di una gestione organizzata e pubblica del problema? Migliaia. 

Lo stato in cui versavano i manicomi prima della Legge Basaglia non era da Paese civile, anche per l’inadeguatezza delle strutture e del personale, spesso selezionato rispondendo a criteri più clientelari, che professionali. E tuttavia sognare soluzioni che non prevedano ambiti protetti per difendere i malati psichiatrici da se stessi e il mondo circostante dai malati è stata una scelta stupida.

Occorre dirlo con chiarezza e riprendere in mano il dossier “manicomi”, perché i veri pazzi sono quelli che fanno finta la pazzia non esista, che si possa curare in “case famiglia”, scaricando sulle famiglie il peso della malattia.

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