Ferrari: grazie Fernando, benvenuto Sebastian

Svelato il segreto di Pulcinella più ridicolo della storia della Formula 1. I comunicati di Maranello, piegatasi alle logiche stupide del pilota spagnolo (fino alla prossima puntata)

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Maranello/Abu Dhabi – Si abbassa il sipario sul rapporto di Fernando Alonso con la Ferrari. Con un comunicato doppio la Scuderia più amata e nota al mondo ha comunicato la partenza del pilota di Oviedo e il contestuale arrivo a Maranello di Sebastian Vettel. Il segreto peggio custodito della storia economica e sportiva mondiale, i cui particolari erano noti già da tampo.

Ora si attende l’annuncio che riguarderà l’approdo di Alonso a Woking.

Nella nota si legge che “la Scuderia Ferrari e Fernando Alonso comunicano di aver interrotto consensualmente il loro rapporto di collaborazione tecnico-agonistica”, dopo cinque anni che hanno fruttato “1186 punti, 44 podi e 11 vittorie”. La “Scuderia Ferrari ringrazia Fernando per il suo grande contributo, sia sotto il profilo umano che professionale”.

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Di circostanza le parole di Marco Mattiacci e di Fernando Alonso.

“Nell’albo d’oro dei piloti della Scuderia Ferrari Fernando Alonso avrà sempre un posto d’onore”, ha affermato il Team Principal Marco Mattiacci nel comunicato. “A lui vanno i nostri più sentiti ringraziamenti per la sua straordinaria avventura con la Scuderia, durante la quale per due volte ha sfiorato il titolo mondiale. Siamo certi che un grande pilota come Fernando porterà sempre il Cavallino nel cuore, così come i tifosi della Ferrari continueranno a seguirlo con enorme affetto nei suoi futuri impegni”.

“Oggi non è una giornata facile perché, nonostante io guardi sempre al futuro con grande entusiasmo e determinazione, alla fine di questa stagione si chiuderà la mia avventura come pilota Ferrari”, ha detto Fernando Alonso, sottolineando la “decisione difficile, ma allo stesso tempo molto ragionata, sulla quale dall’inizio alla fine ha prevalso il mio amore per la Ferrari”. Infatti, il pilota di Oviedo sottolinea che in tutte le sue decisioni ha avuto sempre “la fortuna di decidere del mio futuro e ho questa opportunità anche adesso, e per questo devo ringraziare la squadra, che si è dimostrata in grado di comprendere la mia posizione”.

“Lascio la Scuderia Ferrari dopo cinque anni, durante i quali ho raggiunto il mio miglior livello professionale, affrontando grandi sfide che mi hanno spinto a trovare nuovi limiti e in cui ho dimostrato di essere anche un grande tifoso, anteponendo gli interessi della Scuderia al mio”, spiega l’ormai ex pilota di Maranello. “Quando ho dovuto prendere decisioni importanti per il mio futuro, l’ho fatto con la Ferrari nel cuore”, precisa, “guidato dal mio amore per la squadra”.

Alonso si è detto “molto orgoglioso di ciò che abbiamo realizzato insieme” e ha ringraziato gli “sforzi degli uomini e delle donne di Maranello” attraverso cui “per tre volte siamo arrivati secondi nel Mondiale di Formula 1, per due volte combattendo fino all’ultima gara, campione virtuale per molti giri”.

“Senza ombra di dubbio, di questi ultimi cinque anni porto con me alcuni dei ricordi più belli della mia carriera, oltre a lasciare nella squadra più che amici una famiglia. Ora guardo avanti con grande entusiasmo, ma con la certezza di portare sempre il Cavallino nel cuore”. Commovente…

Contestualmente è arrivato l’annuncio ufficiale dell’arrivo di Vettel a Maranello.

GP Brasile F1 2014, venerdì pre gara

“La Scuderia Ferrari ha deciso di riporre la sua fiducia nel più giovane pluricampione della storia della Formula 1”, spiega Mattiacci nel comunicato più ovvio della storia della comunicazione sportiva contemporanea, sottolineando che “Vettel rappresenta una combinazione unica di gioventù ed esperienza, e porta con sé uno spirito di squadra fondamentale per affrontare insieme a Kimi le sfide che ci attendono per tornare ad essere protagonisti il prima possibile”.

“Oltre ad una grande sete di vittoria, con Sebastian condividiamo l’entusiasmo, la cultura del lavoro e la tenacia, elementi chiave per costruire insieme a tutti i membri della Scuderia un nuovo capitolo nella storia Ferrari”, aggiunge il Team Principal del Cavallino Rampante. Se non fosse che la fame di vittorie probabilmente non sarà soddisfatta nel breve termine, potrebbe essere un comunicato trionfale. 

Di converso, Vettel si esprime in termini più sentimentali, che da un tedesco non te lo aspetteresti (alla faccia degli stupidi luoghi comuni e delle ragioni della comunicazione…). “La prossima fase della mia carriera in Formula 1 sarà insieme alla Scuderia Ferrari”, che il quattro volte campione del mondo afferma essere “il sogno di una vita che si avvera”. “Quando ero un ragazzino – racconta Vettel – Michael Schumacher sulla Rossa era il mio più grande idolo ed ora per me è un enorme onore avere la possibilità di guidare una Ferrari”. Presente e passato nel cuore rosso Ferrari.

“Ho già avuto un piccolo assaggio di quello che è lo spirito Ferrari quando ho conquistato la prima vittoria a Monza nel 2008, con un motore della Casa del Cavallino Rampante”, ricorda Vettel, che poi fa riferimento alla “grande tradizione” in Formula 1 e si dice “estremamente motivato ad aiutare la squadra a tornare al vertice”. Un obiettivo per cui Sebastian darà “il cuore e l’anima per far sì che questo accada”. Per i prossimi tre anni Vettel sarà impegnato a realizzare questo obiettivo, per mettere la quinta stella iridata nel suo palmares.

Per il 2015 confermato anche Kimi Räikkönen.

Si conclude così la farsa della partenza di Fernando Alonso da Maranello e l’arrivo di Sebastian Vettel. Nelle scorse settimane se ne è scritto e ne sono state dette di tutti i colori. 

Probabilmente se la Ferrari non avesse avuto tra i suoi sponsor Santander – che sostiene da anni Alonso – il pilota di Oviedo sarebbe stato cacciato in malo modo già da tempo, nonostante sia forse il più lucido pilota del Circus in condizioni da gara. 

Tuttavia, la Ferrari sbaglia da anni la conduzione strategica del proprio ruolo e della propria influenza in Formula 1, avendo accettato l’inaccettabile in una disciplina sportiva professionistica (blocco dei test, delle evoluzioni tecniche, di un budget cap farlocco a uso di demagogia finto-populista). In questo Alonso – anche se non si è mai espresso in modo esplicito in tal senso – ha avuto ragione a farsi venire i dubbi sulla sostenibilità della battaglia sportiva alla guida di una monoposto di Maranello.

Il ritardo della Ferrari sui regolamenti tecnici attuali non è di ordine tecnologico, ma di ordine cultural-industriale e deriva da quel gap di idee di Marchionne sulla tecnologia ibrida. Del resto, in questo Diego Dalla Valle ha ragione: Sergio Marchionne è un grande manager finanziario, ma di automobili non sa molto. E non è poco.

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John Horsemoon

Sono uno pseudonimo e seguo sempre il mio dominus, del quale ho tutti i pregi e i difetti. Sportivo e non tifoso, pilota praticante(si fa per dire...), sempre osservante del codice: i maligni e i detrattori sostengono che sono un “dissidente” sui limiti di velocità. Una volta lo ero, oggi non più. Correre in gara dà sensazioni meravigliose, farlo su strada aperta alla circolazione è al contrario una plateale testimonianza di imbecillità. Sul “mio” giornale scrivo di sport in generale, di automobilismo e di motorsport, ma in fondo continuo a giocare anche io con le macchinine come un bambino.