Disoccupazione in ottobre al 13,2%, record dal ’77. Ministero del Lavoro: 400mila nuovi contratti a tempo indeterminato

Secondo le stime preliminari dell’Istat, a ottobre il tasso era pari al 13,2 per cento , in aumento di 0,3 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 1,0 punti nei dodici mesi. È il dato più alto dal 1977. I senza lavoro sono saliti a 3,4 milioni. E tra i giovani cresce al 43,3 per cento : in un anno è salita di ben 1,9 punti. Il ministero del Lavoro ha nel frattempo diffuso i primi dati rilevati dal Sistema Informativo delle Comunicazioni Obbligatorie sull’avviamento di nuovi rapporti di lavoro dipendente e parasubordinato, che mostrano un incremento dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato e di apprendistato

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Roma – Brutte notizie sul fronte del lavoro con una disoccupazione che a ottobre, secondo le stime preliminari dell’Istat, era pari al 13,2 per cento, in aumento di 0,3 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 1,0 punti nei dodici mesi. Si tratta del dato peggiore dal 1977. Il risultato è stato un incremento del numero di disoccupati salito a 3 milioni 410 mila unità, in aumento del 2,7 per cento rispetto al mese precedente (+90 mila) e del 9,2 per cento su base annua (+286 mila).

Va ancora peggio sul fronte giovanile dove il tasso di disoccupazione è salito al 43,3 per cento, in aumento di 0,6 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 1,9 punti nel confronto tendenziale. I disoccupati in questa fascia di età sono 708 mila. con un’incidenza sulla popolazione in questa fascia di età, rileva ancora l’Istat, è pari all’11,9 per cento, in aumento di 0,1 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 0,7 punti su base annua.

Intanto, a quanto emerge dai dati diffusi dall’Eurostat, a ottobre il tasso di disoccupazione nell’area euro si è attestato all’11,5 per cento, stabile rispetto al mese precedente e in calo dall’11,9 per cento dello stesso mese del 2013. Nell’Unione europea il tasso di disoccupazione è al 10 per cento, invariato rispetto a settembre e in calo dal 10,7 per cento dell’ottobre 2013.

Intanto il ministero del Lavoro ha diffuso i primi dati estrapolati dal Sistema Informativo delle Comunicazioni Obbligatorie sull’avviamento di nuovi rapporti di lavoro dipendente e parasubordinato relativi al 3° trimestre del 2014, che segnano un andamento positivo dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato, pari ad oltre 400mila nuovi contratti, con un aumento tendenziale del 7,1 per cento rispetto ad un anno prima, concentrato nei settori dell’industria e dell’agricoltura, mentre diminuiscono gli avviamenti nel settore dei servizi, tranne che nell’istruzione, che presenta più di 17mila nuovi contratti a tempo indeterminato.

Complessivamente, gli avviamenti di rapporti di lavoro dipendente e parasubordinato sono stati 2milioni 474mila, con un incremento del 2,4 per cento rispetto al 3° trimestre del 2013. I rapporti di lavoro a tempo determinato rappresentano circa il 70 per cento dei nuovi contratti, con un incremento dell’1,8 per cento rispetto al terzo trimestre 2013. Questa tipologia contrattuale soddisfa in particolare le esigenze dell’agricoltura per circa 460mila contratti, con un aumento rispetto al terzo trimestre 2013 del 10,6 per cento .

I contratti di apprendistato crescono del 3,8 per cento, confermando, pure in termini più contenuti, la tendenza che si era già evidenziata nel secondo trimestre, nel quale avevano fatto registrare un balzo del 16 per cento . Le cessazioni dei rapporti di lavoro sono state 2milioni 415mila, con una dinamica di +0,9 per cento rispetto all’anno precedente, dovuta ad una crescita delle cessazioni a termine dei contratti a tempo determinato (che rappresentano il 65 per cento del totale delle cessazioni); per tutte le altre tipologie contrattuali si riscontra un andamento in diminuzione.

Tra le cause di cessazione si evidenzia un deciso aumento di pensionamenti (+55 per cento ), riscontrabili nel settore dell’istruzione, e una diminuzione del 3,3 per cento dei licenziamenti, che costituiscono il 9 per cento di tutti i rapporti di lavoro cessati.

Questi dati, in continuità con quelli relativi al 2° trimestre, confermano – secondo il ministero del Lavoro – che il cosiddetto ‘decreto Poletti0, convertito nella legge 78/2014, ha prodotto l’esito auspicabile, cioè un incremento dei contratti a tempo indeterminato e dei contratti di apprendistato.

I dati completi delle Comunicazioni Obbligatorie relativi al 3° trimestre 2014, informa infine il ministero del Lavoro, saranno diffusi con la Nota trimestrale mercoledì 4 dicembre.

(Fonte: Adnkronos)