Francesco a Istanbul invoca l’unità dei credenti, poi chiede a Bartolomeo I di benedire lui e la Chiesa di Roma

Giornata storica per la Cristianità, sulla via della chiusura dello Scisma d’Oriente sotto la potenza dello Spirito Santo. Nella cattedrale latina dedicata proprio allo Spirito Santo l’unica messa pubblica celebrata durante il viaggio del Pontefice in Turchia. Bergoglio si è raccolto in raccoglimento nella Moschea Blu, dove è arrivato a bordo di un’utilitaria. Bartolomeo alla preghiera ecumenica: “Visita storica ricca di buoni auspici per il futuro” – VIDEO


Istanbul/Costantinopoli – Nella seconda giornata della visita in Turchia di Papa Francesco, si sono vissuti momenti intensi da preciso sapore di Storia in progress. Dopo la visita alla Moschea Blu, dove è arrivato a bordo di un’utilitaria, Papa Francesco si è recato nella Chiesa patriarcale di San Giorgio, al Fanar, dove era in programma l’unica messa pubblica celebrata nel viaggio sulle orme di Sant’Andrea. 

Durante l’omelia Francesco ha sottolineato che i “differenti carismi arricchiscono il popolo di Dio” e che “quando spezziamo il cerchio del nostro egoismo, usciamo da noi stessi e ci accostiamo agli altri per incontrarli, ascoltarli, aiutarli, è lo Spirito di Dio che ci ha spinti”.

Bergoglio ha lanciato un forte appello a superare divisioni e incomprensioni, solo così saremo “segno credibile di unità e pace”. “Nel nostro cammino di fede e di vita fraterna, più ci lasceremo guidare con umiltà dallo Spirito del Signore, più supereremo le incomprensioni, le divisioni e le controversie e saremo segno credibile di unità e di pace. Segno credibile che il nostro Signore è risorto”, ha detto il Papa. “Lo Spirito Santo – ha spiegato – fa l’unità della Chiesa: unità nella fede, unità nella carità, unità nella coesione interiore. La Chiesa e le Chiese sono chiamate a lasciarsi guidare dallo Spirito Santo, ponendosi in un atteggiamento di apertura, di docilità e di obbedienza”. Poi ha invocato “l’unità tra i credenti”.

“Vi chiedo  un favore: di benedire me e la Chiesa di Roma”

“Salutiamo con piacere e grande considerazione la venuta di vostra Santità qui, come un fatto storico e ricco di buoni auspici per il futuro“, ha detto il Patriarca di Costantinopoli Bartolomeo I, nel corso della preghiera ecumenica recitata insieme a Bergoglio. “Vi accogliamo con gioia, onore e riconoscenza – ha affermato Bartolomeo – poiché avete avuto la bontà di portare i vostri passi dalla antica alla nuova Roma, gettando un ponte simbolico, con questo vostro gesto, tra l’Occidente e l’Oriente“. Bartolomeo I ha ricordato i predecessori di Francesco e ha espresso l’auspicio di “ritrovare la piena comunione tra le nostre Chiese“.

“In questa sera gioiosa, in questa preghiera vigiliare (oggi, domenica, è la festa di Sant’Andrea, ndr) vorrei dire soprattutto: fratelli nella speranza – sono state le parole del Papa, durante la recita della preghiera ecumenica – Quale grazia, santità, poter essere fratelli nella speranza del Signore Risorto! Quale grazia – e quale responsabilità – poter camminare insieme in questa speranza, sorretti dall’intercessione dei Santi fratelli Apostoli Andrea e Pietro! E sapere che questa comune speranza non delude, perché è fondata non su di noi e sulle nostre povere forze, ma sulla fedeltà di Dio“.

Poi, rivolgendosi al “venerato e caro fratello Bartolomeo“, Papa Francesco ha espresso il suo “sentito grazie per la fraterna accoglienza. Sento che la nostra gioia è più grande perché la sorgente è oltre, non è in noi, non è nel nostro impegno e nei nostri sforzi, che pure doverosamente ci sono, ma è nel comune affidamento alla fedeltà di Dio, che pone il fondamento per la ricostruzione del suo tempio che è la Chiesa. ‘Ecco il seme della pace’; ecco il seme della gioia. Quella pace e quella gioia che il mondo non può dare, ma che il Signore Gesù ha promesso ai suoi discepoli, e ha donato loro da risorto, nella potenza dello Spirito Santo”.

Al termine della preghiera ecumenica al Fanar, un fuori programma che è tutto un programma: Papa Bergoglio ha chiesto a Bartolomeo I la benedizione per se stesso, come Vescovo di Roma, e per la Chiesa di Roma. “Vi chiedo  un favore: di benedire me e la Chiesa di Roma“. Benedizione concessa, con Papa Francesco chinatosi su Bartolomeo I, che lo ha baciato sulla testa e lo ha abbracciato con grande spirito di fraternità, in una atmosfera di commozione reciproca e un accenno di bacio della mano del Papa da parte di Bartolomeo. Come fratelli. Come Simon Pietro e Andrea.

La visita del Papa in Turchia si concluderà oggi, festa del Santo Patrono dei cristiani Ortodossi, con una con-celebrazione privata di Francesco e Bartolomeo, aperta solo a ospiti selezionati. Insomma, la rivoluzione è iniziata nella vita della Cristianità, l’unità non sarà mai unicità, ma spirito unitario e plurale. 

Non potendo portare indietro le lancette della Storia, Francesco e Bartolomeo provano a portare avanti la coscienza dell’unicità dell’esperienza cristiana con intelligente lucidità. Come possiamo chiedere ai musulmani di condividere l’esperienza di credenti tra i credenti, se noi cristiani siamo divisi?

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