Svizzera, “NO” preponderante al referendum per chiudere le frontiere agli immigrati

Bocciata con il 74,1 per cento di voti contrari la proposta di Ecopop di ridurre il numero di immigrati allo 0,2 per cento della popolazione, pari a circa 16mila persone, dagli attuali 100mila che possono entrare ogni anno

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Berna – La Svizzera non chiude completamente le sue frontiere. Il 74,1 per cento degli elettori ha respinto la proposta del gruppo ecologista Ecopop di ridurre allo 0,2 per cento della popolazione (pari a circa 16mila unità contro le attuali 100mila) la quota di immigrati che può entrare nella Confederazione. E’ questo il risultato definitivo del referendum per il quale i cittadini svizzeri sono stati chiamati oggi alle urne, appena nove mesi dopo la consultazione che, con il 50,3 per cento dei voti, aveva deciso di introdurre quote agli immigrati, anche dai Paesi Ue, mettendosi in rotta di collisione con Bruxelles.

Bocciati anche gli altri due referendum. Il 59,2 per cento degli elettori ha respinto la proposta di abolire i privilegi fiscali per i super ricchi residenti in Svizzera, mentre il 77,3 per cento ha detto no alla richiesta di aumentare le riserve auree della Banca centrale e di rimpatriare quelle detenute all’estero, nella convinzione di non mettere a rischio l’indipendenza dell’istituto.

Commenti – In una prima reazione la vice presidente del comitato Ecopop, Cornelia Keller, ha detto che la sconfitta era prevedibile visto che il governo e quasi tutti i parlamentari si erano detto contrari. Senza contare che gli avversari avevano 30 volte più mezzi finanziari del comitato promotore. Se i “no” raggiungessero una quota del 33 per cento si tratta comunque di un successo, ha detto. “Siamo delusi, ma non sorpresi”, ha commentato il presidente di Ecopop Andreas Thommen, anche perché contro di noi è stata condotta una campagna sporca, con colpi “sotto la cintura”. Il tema della sovrappopolazione è “nuovo e difficile”. La questione, dopo il voto odierno, non viene risolta e rimaniamo quindi in campo.

(Adnkronos)