Bankitalia, crolla il pil del Sud, nel 2013 in calo del 13,5% rispetto a 2007, occupazione giù del 9,5%

Nel 2013 il Pil del Mezzogiorno risultato inferiore al livello del 2007 del 13,5 per cento, quello del Centro Nord del 7,1. L’occupazione è calata nel meridione del 9,5 per cento, a fronte del -1,1 del Centro Nord. E’ Banca d’Italia, nel suo bollettino sulle economie territoriali, a dare uno spaccato della situazione che, sia per la crescita che per il lavoro, evidenzia l’ormai strutturale spaccatura tra il Nord e il Sud del Paese

20141204-lavoro-protesta-655x436


Roma – Nel 2013 il Pil del Mezzogiorno è risultato inferiore a quello del 2007 del 13,5 per cento, mentre quello del Centro Nord solo 7,1. Nello stesso periodo, l’occupazione è calata nel Meridione del 9,5 per cento, a fronte del -1,1 del Centro Nord. Sono dati messi in rilievo dalla Banca d’Italia nel suo bollettino sulle economie territoriali, che fornisce uno spaccato della situazione che, sia per la crescita che per il lavoro, evidenzia l’ormai strutturale spaccatura tra il Nord e il Sud del Paese.

L’indebolimento del quadro congiunturale osservato a partire dall’estate, si aggiunge nel documento, “ha interessato tutte le aree del Paese. La situazione congiunturale rimane comunque più favorevole nel Centro-Nord e, in particolare, in alcune regioni del Nord Est, soprattutto per quanto riguarda fatturato industriale ed esportazioni”.

Secondo il bollettino, “la maggiore dipendenza del Mezzogiorno dal settore pubblico l’ha esposto maggiormente agli effetti depressivi dell’azione di consolidamento dei conti pubblici operata negli ultimi anni”, si legge nel testo. Il forte calo degli investimenti ha ridimensionato la capacità produttiva degli impianti industriali del Mezzogiorno, il cui grado di utilizzo rimane su valori estremamente bassi (62,4 per cento contro il 72,6 per cento nel 2013, rispettivamente nel Mezzogiorno e nel Centro Nord).

Quanto alla situazione occupazionale, “l’aumento del tasso di disoccupazione è stato particolarmente rilevante per i meno istruiti“. In più, “i trasferimenti di residenza dal Mezzogiorno verso il Centro Nord – rileva Palazzo Koch – sono sensibilmente cresciuti nel 2012, facendo registrare, rispetto al passato, un aumento della quota di migranti con elevati livelli di istruzione”.

(Adnkronos)