Sicilia, Piccola industria chiede regia unica per l’innovazione, chiave per superare la crisi
Piccoli industriali siciliani impegnati in un seminario a Messina su “Progettare l’Innovazione. Dall’idea al mercato: percorsi e strumenti”. Analizzate le opportunità del programma quadro europeo “Horizon 2020”. La crisi si può superare solo se si riescono a coniugare in modo integrato ricerca, innovazione e internazionalizzazione. Giorgio Cappello: partire dalle infrastrutture immateriali e dal coordinamento reale tra assessorati. Rosario Amarù: rapidità nell’innovazione per fermare l’emorragia di imprese. Roberto Franchina, presidente Piccola Industria di Messina: trasformare le minacce in opportunità. Durante il convegno
Messina – Nella città da cui partì nel 1955 il il processo di integrazione europea, giunge un messaggio importante dalle imprese dell’associazione Piccola Industria della Sicilia, aderenti a Confindustria: la ricerca, l’innovazione e l’internazionalizzazione sono gli elementi chiave per uscire dalla crisi economica attuale e agganciare nuovi mercati con rinnovata fiducia e nella prospettiva di una nuova fase di crescita in Patria.
Se ne è discusso nel corso del seminario “Progettare l’innovazione. Dall’idea al mercato: percorsi e strumenti“, promosso dalla sezione peloritana di Piccola Industria aderente a Confindustria Sicilia, svoltosi giovedì mattina nella città dello Stretto. Il messaggio lanciato alla fine dell’incontro è stato inequivocabile: per crescere e competere con successo le imprese sono obbligate a investire in ricerca e innovazione quale indispensabile premessa per lo sviluppo.
L’incontro è servito ai convenuti per passare in rassegna le opportunità che si presentano nel panorama istituzionale nazionale ed europeo, soprattutto alla luce del programma quadro europeo per ricerca e innovazione “Horizon 2020“, che inaugura un approccio mirato a supportare la filiera di processo che parte dall’idea imprenditoriale e arriva al mercato cui proporre il prodotto o il servizio, attraverso una semplificazione procedurale e la particolare attenzione rivolta alle Piccole e Medie Imprese, con misure e iniziative ad esse dedicate, in considerazione dello speciale ruolo giocato da questo tipo di aziende nel panorama economico italiano in generale, siciliano in particolare.
L’iniziativa della sezione messinese di Piccola Industria si inserisce nel quadro delle azioni di Confindustria Sicilia per accompagnare le imprese dell’isola verso uno sviluppo basato su ricerca e innovazione ed è stata inclusa tra gli eventi ‘nazionali’ di Confindustria. Motivo di orgoglio per l’imprenditoria siciliana, l’appuntamento ha visto la partecipazione del presidente nazionale di Piccola Industria, Alberto Baban, il quale, guardando al territorio dell’isola, ha esortato gli imprenditori “a cogliere le opportunità derivanti dal sistema di finanziamenti europei rivolti ad incentivare ricerca e sviluppo, poiché l’innovazione oggi sopperisce al deficit competitivo del Paese“.
Quale ‘padrone di casa’ è intervenuto in apertura dei lavori Roberto Franchina, presidente di Piccola Industria di Confindustria Messina, che ha rilevato come “ricerca e innovazione” siano “i componenti principali della ricetta che proponiamo al mondo imprenditoriale per uscire dalla crisi, in particolare per le piccole imprese, spina dorsale del sistema produttivo dell’isola, che per adattarsi alle esigenze del mercato hanno gia’ accolto la sfida dell’innovazione“. “Adesso – ha sottolineato Franchina – devono credervi ancora di più per trasformare le attuali minacce in future opportunità. E la politica deve essere interlocutore attento“.
Per Giorgio Cappello, presidente Piccola Industria di Confindustria Sicilia, “in Sicilia occorre però una regia unica per l’innovazione una sorta di Authority che gestisca bandi, rapporti con enti di ricerca, enti locali e con le imprese. Non è più pensabile muoversi in modo frammentato, dove un assessorato non sa quello che fanno gli altri“, ha evidenziato l’imprenditore ragusano. “La Sicilia ha bisogno di essere dotata di infrastrutture immateriali come banda larga e ultralarga, fibra ottica, indispensabili per rendere le imprese competitive. E invece – ha sottolineato Cappello – mancano sia le infrastrutture materiali che quelle immateriali. O si capisce che il tempo delle parole è finito o saremo destinati a vedere questa terra affondare tra le chiacchiere della politica“. Parole chiare e nette, che dovrebbero servire da pungolo per chi è chiamato a sviluppare i processi decisionali.
Una notazione di tenore condiviso da Rosario Amarù, vice-presidente di Piccola Industria Sicilia, che ha rilevato sulla scia di Cappello come “stiamo assistendo alla deindustrializzazione di alcune aree importanti della Sicilia e non possiamo permettercelo“, ha sottolineato l’imprenditore gelese. “Per bloccare questa emorragia – la ricetta di Amarù – è necessario essere rapidi nei processi innovativi, unica strada per anticipare i tempi e rendere le imprese competitive in un mercato che non sta di certo ad aspettare i tempi della nostra burocrazia. Non vogliamo più assistere ai funerali delle imprese”. “Vorremmo solo festeggiare battesimi e compleanni“, ha concluso il vice-presidente di Piccola Industria Sicilia, “ma per farlo dobbiamo puntare sull’innovazione non solo di prodotto, ma anche e soprattutto di processi operativi“.
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