Il Re di Giordania come Papa Francesco: “Lotta contro Isis è la Terza Guerra Mondiale”
Abdullah II ha incontrato il presidente Obama, che ha annunciato un aumento degli aiuti ad Amman. Giordania cruciale nella tenuta del “fronte contro la barbarie”
Washington – Re Abdallah II di Giordania è della stessa opinione di Papa Francesco: la lotta contro lo Stato Islamico è la “Terza Guerra Mondiale”. Questa affermazione è stata fatta dal re hashemita in occasione di un incontro con il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, il quale ha annunciato un aumento sensibile degli aiuti di Washington ad Amman.
Obama ha indicato che l’assistenza americana passerà a un miliardo di dollari all’anno, rispetto ai 660 milioni attuali, con un incremento di oltre il 50%. Il presidente statunitense ha inoltre promesso nuove garanzie di prestito per il cruciale regno di Giordania, spiegando che “tutto questo mira a rafforzare le riforme politiche ed economiche che sono effettuate in Giordania“, ha sottolineato, utilizzando però un linguaggio diplomatico che nasconde un’unica preoccupazione: sostenere il Paese che riveste un’importanza cruciale nella battaglia contro la barbarie dell’Isil (Islamic State of Iraq and Levant, nota anche come ISIS, Islamic State of Iraq and Syria) e impedire l’espansione dei jihadisti islamici verso il Mediterraneo e verso Israele.
La Casa Bianca ha chiarito che questo aiuto, che sarà dibattuto al Congresso, peserà sulle previsioni di bilancio del triennio 2015-2017. Ricordando poi che la Giordania ospita “centinaia di migliaia di siriani” sfollati a causa della guerra civile nel Paese, Obama ha infatti ricordato l’importanza di aiutare questo Paese che “fa fronte alla sue responsabilità” nell’assistenza umanitaria, ma ancor di più nel far fronte comune con gli altri Paesi della Coalizione Internazionale conto l’Isil.
Il Re di Giordania è uno dei principali alleati degli Stati Uniti in Medio Oriente. Abdallah II ha ringraziato Barack Obama per questo aiuto, arrivato in un momento “molto difficile” per il Paese, in cui i rifugiati provenienti dalla Siria rappresentano ormai “il 20 per cento della popolazione“, con le conseguenze immaginabili sul fronte economico e finanziario, ma ancor di più su quello sociale.
Intervistato da CBS News sulla lotta contro l’Isis in Siria e in Iraq, Abdullah II ha usato parole inequivocabili sulla natura dello scontro: si tratta “chiaramente di una battaglia Bene e Male“, in uno scenario generale che può consentire di affermare che “c’è una Terza Guerra Mondiale“.
(fonte AFP, askanews)