Ebola, Lorenzin: ‘medico italiano migliora’. Boldrini sminuisce il coraggio dei militari in missione all’estero

Secondo il ministro della Salute il leggero miglioramento “ci fa ben sperare”. Prudenza dall’ospedale Spallanzani: “Il paziente resta in assistenza respiratoria meccanica”. Boldrini caduta dal pero: “Come con l’Isis ce ne siamo accorti con primi casi occidentali”

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Roma – Il medico italiano colpito da ebola e ricoverato all’Inmi Spallanzani di Roma “sta leggermente meglio, e questo ci fa ben sperare“. Lo ha affermato martedì il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, a margine della presentazione a Roma del progetto Credits4Health, rispondendo a chi le chiedeva quali fossero le condizioni del paziente.

Da parte dell’Istituto Nazionale Malattie Infettive “Libero Spallanzani” invece sono arrivate notizie più prudenti, con il consueto bollettino: “Il paziente resta in assistenza respiratoria meccanica“, precisano dal centro di coordinamento nazionale per la battaglia contro l’ebola, da cui si spiega che “le condizioni cliniche permangono stabili. La prognosi rimane riservata“.

Sul tema è intervenuta anche la presidente della Camera, Laura Boldrini, elogiando l’impegno italiano, ma con toni molto critici verso gli Stati occidentali più in generale. “Nella lotta contro il virus Ebola in Africa, gli italiani sono in prima linea: centri di ricerca d’eccellenza, medici e infermieri specializzati e un know how sul campo che ha pochi paragoni“, ha detto la presidente della Camera all’incontro ‘Ebola, gli italiani che sfidano la paura‘, organizzato martedì a Montecitorio, a un anno dallo scoppio dell’epidemia del virus della febbre emorragica in Africa.

È importante che le istituzioni riconoscano il valore di queste persone che sfidano la paura e si distinguono per generosità e professionalità“, ha poi sottolineato Boldrini inviando “un saluto caloroso e un abbraccio ideale al medico di Emegency ricoverato a Roma” che “sta affrontando una grande sfida e un momento molto difficile“, per di più “in solitudine anche per motivi di tutela della privacy“.

20141210-Laura-Boldrini-320x220È importante – ha aggiunto la terza carica dello Stato – esprimere gratitudine istituzionale a questi operatori, che rappresentano il nostro Paese in zone a rischio. Raramente questa Italia appare, c’è ma non si vede. Quando parliamo di Italia fuori dai confini si parla di azioni militari, di Made in Italy, ma non di Made in Italy fatto di coraggio“.

Affermazione discutibile non perché esalti il coraggio degli operatori sanitari che si recano in Africa Occidentale per combattere l’epidemia di ebola; ma perché in questo modo mortifica sia i militari italiani inviati all’estero dal Governo, nel quadro di operazioni internazionali di mantenimento o ristabilimento della pace, sia le migliaia di imprenditori italiani che rendono alla bilancia dei pagamenti un servizio con la vendita dei loro prodotti o dei propri servizi all’estero, con un coraggio fuori dal comune e l’incoscienza che oggi necessita per essere imprenditori in Italia.

Ma non è stata questa l’unica dichiarazione discutibile di Laura Boldrini, perché poco dopo ha rilevato che di ebola “ci siamo accorti quando i primi occidentali sono stati infettati. E come per incanto ci siamo resi contro che c’erano persone che morivano“. Poi il paragone inaccettabile: “come con l’Isis, ci sono stati anni di conflitti e poi ci siamo accorti del fenomeno quando il primo occidentale e’ stato decapitato. Quanto si è aspettato prima di mettere in campo un’azione di contrasto?“, ha sottolineato.

Un’affermazione che Laura Boldrini dovrebbe rivolgere a se stessa e alla sua parte politica, perché il centro-destra – e in particolare la Lega Nord – parla da anni del pericolo costituito dall’islamismo jihadista o terrorismo islamico che dir si voglia.

Al contrario, la sinistra – e in particolare ‘Sinistra Ecologia & Libertà‘, il partito guidato da Nichi Vendola cui Boldrini ha aderito – non solo ha minimizzato i pericoli del jihadismo, ma ha di fatto favorito la circolazione in Europa di fior di criminali e terroristi, che minacciano un giorno dopo l’altro la distruzione della nostra civiltà anche con armi di distruzione di massa.

Come è già noto da tempo alle agenzie di controspionaggio occidentali, ma forse Laura Boldrini non lo sa…

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