Google, un doodle per ricordare la nascita di Vassilij Kandinskij

L’arte del padre dell’astrattismo evocata dal motore di ricerca, che ne celebra la grandezza

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In occasione del 148° anniversario della nascita del pittore russo, Vassilij Kandinskij, oggi, Google dedica al padre dell’astrattismo un doodle in grado di riassumere la dirompente sua arte pittorica.

Dopo gli studi in legge e il rifiuto di una cattedra all’università, Kandinskij si dedica alla pittura, allo studio del violoncello, del pianoforte e a un programma di ricerca sull’arte popolare russa; trasferitosi a Monaco, entra in contatto con la corrente espressionista e con le altre avanguardie europee, creando diverse associazioni di artisti e20141216-Wassily-Kandinsky-300x330 organizzando mostre a Monaco, Parigi e Mosca. Dopo alcuni contrasti con la NKVM, nel 1911 fonda «Der Blaue Raiter» con l’amico Franz Marc e inizia un periodo di intensa attività e di svolta verso l’astrattismo, sancita dalla pubblicazione de «Lo spirituale nell’arte», il testo che racchiude tutta la sua visione artistica.

Partendo dall’assunto che le arti sono legate all’interiorità, all’ineffabile e che la musica, tra tutte, esprime maggiormente la spiritualità dell’artista – lontana dai fenomeni naturali e dalla realtà -, Kandinskij cercherà di avvicinare la pittura alla musica, i colori ai suoni, superando il concetto di forma, di oggetto fisico, e ricercando, invece, la liberazione dell’animo attraverso l’espressione artistica. Mutuando il linguaggio musicale, il pittore abbandonerà totalmente l’arte figurativa per creare tre tipologie di opere: le impressioni – in cui ancora è leggibile il rapporto con la rappresentazione esteriore –  le improvvisazioni – nate dall’inconscio – e le composizioni – produzioni raggiunte attraverso lo studio e la partecipazione consapevole. 

Dichiarando che «l’arte oltrepassa i limiti nei quali il tempo vorrebbe comprimerla, e indica il contenuto del futuro», Kandinskij dimostra la necessità dell’artista di staccarsi dalla oggettività del reale e di lasciarsi guidare dalle vibrazioni dell’interiorità per approdare, quasi come uno sciamano, alla prefigurazione di ciò che potrebbe essere. In 20141113-Banner-Totelia(300pxx250px)biancoquesto è il colore lo strumento-principe che esprime la dimensione spirituale poichè capace di indurre, nello spettatore, delle reazioni fisiche e momentanee – dettate da ciò che vede la retina – e, soprattutto, psichiche, legate al movimento dell’anima. Il colore ha un sapore, un odore, un suono e per questo la scelta di una tonalità calda o fredda, chiara o scura veicolerà delle sensazioni differenti in colui che ne sarà coinvolto.

Ecco che il rosso è irrequieto, caldo, intenso come il dolore, il giallo – come lo squillo della tromba – è prorompente e irrazionale; l’azzurro è simbolo di distanza e indifferenza, il blu è la quiete ma anche il dramma quando si avvicina al nero; l’arancione è dinamico e energico mentre il verde è espressione della quiete appagata, quasi della noia tipica dell’opulenza, della mobilità nell’immobilismo. Il viola è il colore della instabilità come le note ritmate di un fagotto, il marrone è poco dinamico, ottuso, piatto; il bianco – somma di tutti i colori dell’iride – è un muro di silenzio assoluto, è il non-suono tra due note che potenzialmente saranno seguite da altre mentre il suo opposto – il nero – è la mancanza di luce, è il non-colore quindi una pausa finale che, però diversamente dal bianco, permetterà di far risaltare tutti gli altri colori.

Mentre i colori, in questa prima fase dell’arte di Kandinskij, si mescolano in un’infinita tavolozza cromatica, disegnando forme informi, figure che danno voce all’urgenza dell’artista di sprigionare le proprie emozioni sulla tela, in assoluta libertà, dopo lo scoppio della guerra, il rientro in Russia e, soprattutto, il periodo di insegnamento al Bauhaus di Weimar, i suoi quadri si dirigeranno verso una maggiore geometria di linee e toni, verso un ordine probabilmente frutto dell’esigenza di comunicare, in modo didattico, la propria arte agli studenti ma che, invece, lo condurrà alla creazione delle moderna, e sempre attuale, estetica dell’astrattismo.

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