Indonesia, sospese ricerche Airbus AirAsia scomparso. A bordo 162 persone tra cui 16 bambini e un neonato

Interrotte per la notte le ricerche dell’Airbus 320 della AirAsia scomparso alle 6:18 ora locale, le 0:18 in Italia. Era diretto a Singapore. Aveva chiesto un cambio di rotta per il maltempo. Non ci sono italiani tra i passeggeri. La disperazione in aeroporto (Fotogallery) – AirAsia ha una storia post 11 Settembre con protagonista Tony Fernandez, ex patron del team Caterham di F1

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Kuala Lumpur – Sono state sospese per la notte le ricerche dell’Airbus 320 della compagnia low cost AirAsia scomparso mentre volava tra Indonesia e Singapore. A bordo 162 persone, tra cui 16 bambini e un neonato. Le autorità hanno perso il contatto con il velivolo alle 6,18 ora locale, le 0,18 in Italia. Il volo QZ8501 era partito due ore prima dall’aeroporto internazionale Juanda di Surabaya, nell’isola di Giava, diretto a Singapore, dove sarebbe atterrato alle 8,30.

20141228-Tony_Fernandes-320x246Poco prima di scomparire dai radar, i piloti avevano chiesto al centro di controllo del traffico aereo di Giacarta di modificare la rotta e di portare il velivolo a un’altitudine superiore, a causa delle cattive condizioni meteo. Lo ha reso noto la compagnia aerea su Facebook.

In base ai dati a disposizione, fra i passeggeri imbarcati ci sarebbero stati almeno sette cittadini di nazionalità diversa da quella indonesiana e non risultano italiani a bordo. I sette sarebbero tre sudcoreani, un malese, un britannico, un francese e un singaporiano. Nationalità dei passeggeri: 1 Singapore, 1 Malaysia, 3 South Korea, 1 Regno Unito e 149 Indonesia. Nationalità dei membri dell’equipaggio: 1 Francia (uno dei piloti) e 6 Indonesia.

Airbus scomparso in Indonesia, la disperazione in aeroporto – Galleria fotografica 

Al momento in cui sono stati persi i contatti il velivolo volava a un’altitudine di 32 mila piedi, ma i piloti avrebbero chiesto di poter salire fino a 38 mila piedi. Dopo 50 minuti di ricerche, alle 7,08 il volo è stato dichiarato scomparso.

L’ultima posizione conosciuta del velivolo è fra Pontianak, nell’area di West Kalimantan, e Tanjung Pandan sull’isola di Belitung vicino Sumatra. 

L’AirAsia ha una storia da post 11 Settembre. Fondata nel 1993 dall’azienda governativa malese DRB-HICOM, cominciò a operare il 18 novembre 1996. Tuttavia non riuscì mai a decollare dal punto di vista imprenditoriale, anche per la contestuale crisi delle compagnie aeree mondiali seguita all’attacco jihadista all’America dell’11 Settembre.

Infatti, appesantita dai debiti, la compagnia fu acquistata nel 2001 da Tony Fernandez alla cifra simbolica di 1 MYR (Malaysian Ringgit), la valuta malese che oggi è cambiata a poco più di 23 centesimi di Euro. Fernandez è un ex manager della Time Warner che ha fondato la Tune Air Sdn Bhd con cui si accollò i debiti della società. Già l’anno successivo – grazie all’aggressiva politica commerciale low cost – AirAsia registrò un attivo di bilancio, contribuendo al mito dell’imprenditore malese, che nel 2011 ha acquistato la factory di auto sportive britanniche Caterham, che produce la nota Seven erede della Lotus Super Seven.

Oggi la compagnia ha sostituito il caratteristico logo di colore rosso con uno grigio dalla pagina sociale su Facebook, in segno di rispetto per le eventuali vittime di questo terribile incidente aereo. Il terzo che colpisce una compagnia malese nel 2014 (dopo quello dell’8 marzo occorso a un velivolo della Malaysia Airlines e l’abbattimento in luglio del Boeing 777 della stessa compagnia sui cieli dell’Ucraina).

Fernandez aveva inizialmente i diritti del brand Lotus F1, ma dopo una complessa controversia, aveva accettato di desistere e di denominare come Caterham F1 le monoposto del team e quelle della squadra di GP2.

(Credit: Adnkronos)