‘The Interview’ incassa 15 mln di dollari solo on line: è il film più scaricato di sempre

Dopo la marcia indietro della Sony, il film – che racconta un immaginario complotto americano per uccidere il leader nordcoreano Kim Jong-un ha battuto – ogni record di vendita di una pellicola sul web, a soli quattro giorni dalla sua uscita natalizia. Inizialmente bloccato dalla major dopo un grande attacco informatico con minacce terroristiche contro i cinema americani, il film è riuscito a Natale e registra una forte affluenza di pubblico anche nelle 320 sale che lo proiettano. È la democrazia che batte l’oscurantismo o la gente è caduta in un tranello pubblicitario?

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Sacramento – Il controverso film Sony ‘The Interview’ è diventato il film più scaricato di sempre a soli quattro giorni dalla sua uscita natalizia. La pellicola ha rastrellato oltre 15 milioni di dollari con il download ed è stato scaricato a pagamento più di due milioni di volte già fino al 27 dicembre.

Il film, che racconta un immaginario complotto americano per uccidere il leader nordcoreano Kim Jong-un, era stato inizialmente ritirato dalle sale in cui era proiettato in anteprima e la sua uscita bloccata, dopo le proteste della Corea del Nord ed il grande attacco informatico subito dalla Sony da parte di un gruppo di hacker che lanciavano minacce terroristiche contro i cinema americani.

L’attacco del gruppo che si autodefinisce ‘Guardiani della Pace‘ ha portato alla fuga di informazioni riservate della multinazionale tra cui gli script di film non ancora prodotti (come 007), e-mail private e gli stipendi degli attori. L’Fbi aveva confermato che l’attacco informatico aveva origine nord-coreana.

Il paese asiatico aveva però negato ogni coinvolgimento e aveva definito l’attacco un “atto giusto“. La Casa Bianca aveva redarguito la Sony per aver ceduto al ricatto dei terroristi. Così dopo una settimana dall’attacco, lo studio è tornato sui suoi passi ed ha fatto uscire il film sia in 320 sale americane che on line, dove è stato reso disponibile negli Stati Uniti e in Canada attraverso i servizi di Google YouTube e Play, Xbox Video di Microsoft e sul suo sito web dedicato in versione HD (per il noleggio di 48 ore si pagano 5,99 dollari e per l’acquisto 14,99).

Anche nei cinema si registra una forte affluenza. Insomma, l’attacco degli hacker si è rivelato una potentissima macchina promozionale per un film che dal punto di vista qualitativo non ha convinto molto la critica. Sicché sorge la domanda legittima: la gente ha reagito in modo proattivo verso la democrazia e contro un tentativo di censura indotto manu militari (seppur solo cibernetica) o è caduto in un trappolone mediatico-pubblicitario senza eguali nella Storia?

(Credit: Adnkronos)