Anonymous, first strike: #TangoDown. “Abbattuto” il primo sito jihadista francese. La guerra continua…

Il gruppo di hacker anonimi annuncia la prima vittoria contro un sito jihadista. Nel profilo Twitter un messaggio chiaro: WE ARE COMING  THERE’S NO PLACE TO HIDE. Poi un messaggio chiaro: non ce l’abbiamo con i musulmani pacifici, ma vogliamo eradicare l’ISIS

20150113-opcharliehebdo-3-655x400


Roma – Il gruppo di hackers libertari Anonymous ha annunciato la sua prima vittoria nell’offensiva contro i siti jihadisti decisa per vendicare l’attacco alla redazione di Charlie Hebdo. In un tweet lanciato dall’account @OpCharlieHebdoil, il gruppo di Cyber Warriors for Freedom and Liberty (la definizione è nostra, la regaliamo a questi coraggiosi combattenti per la libertà, ndr) ha comunicato di aver colpito il sito web francese ansar-alhaqq.net associato all’estremismo islamista.

Per segnare gli attacchi, Anonymous segnerà i tweet con l’hashtag #TangoDown (TouchedDown: buttato giù, messo a terra).

La pagina del sito ansar-alhaqq.net risulta attualmente non disponibile e l’indirizzo rimanda al sito di ricerca DuckDuckGo.

20150113-sito-distrutto

Nel messaggio di presentazione della pagina @OpCharlieHebdoil vi sono parole chiare: “Stiamo arrivando #AlQaeda e #Isis, non c’è un posto per nascondersi”.

Oggi il gruppo ha pubblicato finora tweet inequivocabili, nel quadro della campagna psicologica tesa a far perdere le staffe ai jihadisti, in modo tale da consentire ai tecnici hacker di snidarli e colpirli. “Non siamo qui per giocare”, ha chiarito il gruppo, “OpCharlieHebdo è un’operazione di decapitazione. Vi troveremo #ISIS #CYBERCALIPHATE”. Parole chiare, corroborate da altri tweet altrettanto inequivocabili.


 


 

In un tweet di pochi minuti fa, una precisazione importante. “Non colpirò i miei amati pacifici fratelli e sorelle musulmani”, dichiara l’anonimo Cyber Warrior, “Posso assicurarvi che noi tutti vogliamo eradicare #ISIS“, conclude.

La guerra (la prima guerra globale, transnazionale e internazionale della storia) continua…

(Credit: Adnkronos) © RIPRODUZIONE RISERVATA