La portaerei nucleare “Charles de Gaulle” va nel Golfo Persico: sarà usata nel dispositivo alleato contro l’Isis

Il presidente Hollande ha annunciato il dispiegamento della’ammiraglia della Marine Nationale – e punta di diamante della flotta europea – nel Golfo Persico, dove affiancherà il dispositivo della Coalizione Internazionale contro l’Isis. Nell’area è già presente la “George H.W. Bush”, ammiraglia della V Flotta di stanza a Manama (Bahrain). Annunciato passo indietro nella riduzione degli effettivi delle Forze Armate

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Tolone – Il presidente François Hollande ha annunciato che la portaerei nucleare “Charles de Gaulle” partirà per il Golfo Persico per partecipare al dispositivo multinazionale alleato della Coalizione Internazionale contro l’Isis. Dalla rada del porto di Tolone, dove l’ammiraglia della Marine Nationale è ancorata, il capo dello Stato francese ha ricordato come la Francia sia “stata attaccata dal terrorismo” giusto una settimana fa.

L’invio della portaerei, definita “simbolo della nostra indipendenza”, è stato deciso in una situazione che “giustifica la sua presenza” sul teatro mediorientale, a supporto dell’azione internazionale contro l’Isis in Iraq e Siria.

20131108-hollande-agi-660x440Attualmente 800 militari sono impegnati nell’operazione della Coalizione Internazionale con base negli Emirati Arabi Uniti, supportati da nove caccia Rafale, un aereo di rifornimento in volo, un Hawkeye da ricognizione e un aereo di pattugliamento marittimo.

Altri sei Mirage sono dispiegati in Giordania e una fregata anti-aerea è presente nel Golfo per partecipare alle azioni militari contro i jihadisti islamisti.

Sulla “Charles de Gaulle” sono imbarcati 10 Rafale dell’Aviazione di Marina e nove caccia Super Etendard. A bordo anche due Hawkeye per la ricognizione e la guerra elettronica, due elicotteri EC 725 Caracal per il SAR, Search and Rescue (anche in situazioni “Combat”), e due elicotteri Dauphin.

Nell’aerea opera già da mesi la portaerei americana “George H.W. Bush” (CVN-77), ammiraglia della V Flotta con base a Manama, in Bahrain, da cui partono gli F-18 A “Hornet” che conducono le incursioni contro le milizie islamiste in Siria e in Irak.

Il presidente Hollande ha infine annunciato che chiederà al ministro della Difesa, Jean-Yves Le Drian, di porre la questione degli effettivi dell’Armée de Terre, in previsione di una marcia indietro sulla riduzione delle unità previste dalla legge di programmazione militare per il quinquennio 2014-2019. “La situazione eccezionale che conosciamo deve indurci a ridurre il ritmo di riduzione degli effettivi che era stata programmata per i prossimi tre anni”, ha detto il presidente francese, “questo ritmo deve essere adattato” alle circostanze mutate.

Secondo la legge di programmazione militare l’Armée de Terre avrebbe dovuto subire una riduzione di quasi 34 mila uomini, mentre l’indirizzo è ormai di congelare la riduzione del personale almeno fino al 2016.

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