Renzi confonde risparmio da sacrifici con arricchimento dei patrimoni. E si fa prendere dal gusto del palcoscenico

Nel discorso di chiusura del semestre di presidenza italiana del Consiglio dell’Unione Europea, il presidente del Consiglio dei ministri ha detto un’enormità, confondendo arricchimento patrimoniale e sottrazione di quota di reddito da consumo per risparmio, motivato da “terrore” per il futuro. Eppure la premessa era corretta, poi però il gusto della battuta l’ha travolto, denotando una conoscenza dell’economia politica peggiore della mia (che è bassa)

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Il video del discorso tenuto ieri davanti all’Aula Plenaria del Parlamento Europeo (plenaria si fa per dire, perché mezza vuota), è diventato un video virale, circola sui social media scatenando i commenti più svariati, fino a giungere a frontiere di volgarità forse sbagliata, ma motivata dalle difficoltà che la popolazione vive, stretta in una morsa fiscale che sembra come una vite senza fine e incertezze terrorizzanti per il futuro. Il più elegante commento, quasi all’unisono, è: “ma che si è fumato?”. Difficile dare torno a chi si esprime così.

Tuttavia, se una sciocchezza la dice chiunque di noi, perfino un grande giornalista, può starci: chi di noi sbaglia fa male a se stesso, anzitutto, e alla propria credibilità. Può rimediare con un “scusate, ho detto/scritto una sciocchezza” e poi sperare nella clemenza della “corte” (la gente, i lettori). Errare è umano. 

Se però il presidente del Consiglio dei ministri italiano, quello che la stampa chiama impropriamente premier primo ministro (istituti sconosciuti nel sistema costituzionale italiano, almeno finora), dice una sciocchezza, allora la valutazione da fare è più delicata, perché inerisce la capacità di comprensione dei fenomeni economici e di governare i processi di governo. 

Gli aderenti al M5S hanno certo contribuito a diffondere questo passaggio del discorso di Renzi e, senza trarsi dall’impaccio di spiegare, danno una spiegazione parziale volta a utilizzarne (giustamente) il rimbalzo di consenso sulla pubblica opinione causato dall’indignazione. 

Su Facebook ho postato un commento più articolato, ricorrendo ai residui di economia politica nella mia memoria, considerando che è disciplina mai stata (come sa chi mi conosce dall’università) tra le mie preferite.

Peccato, perché la conclusione è …sconclusionata e risulta incoerente con la premessa che era corretta. Questo scivolamento verso l’assurda conclusione – gli italiani si stanno arricchendo – è frutto di un’emotiva gestione del proscenio europeo, in cui Renzi non ha represso il gusto per la battuta, affrontando una polemica con Matteo Salvini della Lega Nord, che lo aveva provocato.

Solo che Salvini fa un lavoro, Renzi ne fa un altro, in teoria più elevato, che imporrebbe al presidente del Consiglio dei ministri una non-chalance più seria e attenzione ai temi europei in Europa, a quelli nazionali a Roma. Invece a Renzi è scappata la battuta, ha perso probabilmente il filo e ha concluso la sua osservazione con una monumentale castroneria.

Peccato.

Il video con il passaggio in questione:

Ecco quanto ho scritto su Facebook.

Matteo Renzi, tu confondi risparmio motivato dall’incertezza per il futuro – che equivale a sottrazione feroce e impaurita di una quota di reddito dai consumi: ossia sacrifici, privazioni, arretramento sociale (si esce di meno, si vede meno gente, ci si rintana a casa e ci si incazza molto, perché magari non si può accontentare il bimbo che ti chiede la macchinina di 2 euro, che puoi permetterti ancora, ma eviti…) – con arricchimento (patrimoniale, ndr).

Il patrimonio complessivo dal tempo attuale (T-0) a un ipotetico “tempo T-x”, infatti, è costituito da reddito e dai risparmi [R+S] (nel tempo considerato, ndr)  e la totalità della gente pensa sia marginalmente decrescente.

È decrescente da 18 anni, ossia da quanto la sinistra che tu rappresenti degnamente e il cosiddetto centro-destra hanno implementato una serie di decisioni economiche, legislative e fiscali semplicemente criminali, da estorsione di Stato.

Una per tutte, l’IRAP, la tassa più imbecille della storia universale, “inventata” da quel genio di Vincenzo Visco. E mantenuta dall’altro genio di Giulio Tremonti.

Ora, io per i “grillini” non ho alcuna propensione (né esclusione) di principio, ma tu di economia politica ne sai molto meno di me (e io sono scarso in economia: magari in diritto internazionale potrei – posso – dare il meglio, pure in storia contemporanea).

Quindi mi chiedo: con che criterio fai il presidente del Consiglio, polemizzando con argomenti domestici, cadendo in un tranello teso da Matteo Salvini (che aveva un altro ruolo in Aula Plenaria), e non agendo in modo superiore, più alto, parlando di argomenti di rilevanza europea (nel discorso di chiusura del semestre di presidenza italiana del Consiglio dell’Unione)?

Mi rispondo: non hai argomenti da spendere, se non la nomina di Federica Mogherini come vice-presidente della Commissione Europea e alto rappresentante della Politica Estera e di Sicurezza Comune (e si capisce perché avete fottuto Franco Frattini come Segretario Generale della NATO).

«”O frati,” dissi, “che per cento milia
perigli siete giunti a l’occidente,
a questa tanto picciola vigilia

d’i nostri sensi ch’è del rimanente
non vogliate negar l’esperïenza,
di retro al sol, del mondo sanza gente.

Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti,
ma per seguir virtute e canoscenza”.» (Divina Commedia, Inferno, Canto XXVI, vv. 112-120).

“Orazione picciola”, cazzata grande.

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