Allarme nella Stazione Spaziale. Samantha Cristoforetti tranquillizza: “tutto a posto” (e niente in ordine…)…

Dopo l’avvio della procedura di emergenza per una sospetta infiltrazione di ammoniaca nel sistema di aerazione della ISS, l’astronauta italiana conferma gli ultimi sviluppi. Probabile guasto a un sensore alla base dell’allarme. Gli astronauti sono nella sezione russa. La capitano Samantha Cristoforetti, ufficiale dell’Aeronautica Militare Italiana, aveva descritto sul proprio blog una emergenza come quella in corso

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Houston (Texas) – Aggiornamento delle 16:38. Samantha Cristoforetti tranquillizza dalla Stazione Spaziale Internazionale. Con un tweet comunica: “Grazie a tutti, stiamo tutti bene qui nel segmento russo e siamo al sicuro. Per aggiornamenti seguite e “.

Confermato indirettamente il guasto al sensore che ha messo in allarme l’equipaggio della ISS e che ha reso necessario l’avvio dello stato di emergenza. Aggiornamenti nelle prossime ore.

Aggiornamento 14:48 Sembra delinearsi un cessato allarme nella Stazione Spaziale Internazionale, dove è stato registrato un allarme al sistema di raffreddamento con contaminazione di ammoniaca nell’aria. Le indagini, tuttora in corso, sembrano propendere per un guasto a un sensore di rilevazione della qualità dell’aria respirata dall’equipaggio. Come riportato dal sito astronautinews.it, che segue in tempo reale la situazione, gli ultimi aggiornamenti dal controllo missione propendono per un falso allarme da contaminazione, dovuto ad un malfunzionamento di alcuni sensori“. “Fino a nuovo ordine”, tuttavia, “l’equipaggio resta chiuso nella sezione russa della ISS, mentre da Terra si completa l’esecuzione delle procedure per la messa in sicurezza del segmento USOS. Tra poche ore agli astronauti sarà concesso di riaprire i portelli e rientrare in pieno possesso della Stazione“.

Emergenza in corso sulla Stazione Spaziale Internazionale, dove si trova l’astronauta italiana dell’Esa, Samantha Cristoforetti, in orbita per la missione dell’Asi “Futura”. Secondo quanto riportato dal sito internet astronautinews.it, che segue i lavori degli astronauti in live streaming sul canale televisivo della Nasa, sulla Iss è stato attivato l’allarme per contaminazione dell’atmosfera da ammoniaca.

L’equipaggio, come da procedura – spiegano – ha chiuso il portello di collegamento fra la sezione internazionale della ISS e quella russa, isolandosi in quest’ultima. Da questa posizione di sicurezza continua l’analisi della situazione nella sezione evacuata. La perdita sembra confermata dall’innalzamento della pressione ambientale interna della base spaziale. Le operazioni di ricerca del guasto e messa in sicurezza dell’equipaggio e della Stazione sono tuttora in corso, in continuo contatto con gli ingegneri della Nasa sulla Terra.

Il centro di controllo di Mosca dopo essersi assicurato delle buone condizioni dell’equipaggio, ha confermato che 2015011-4Samantha_Cristoforetti_spacesuit_portrait-320x400la situazione sulla Stazione spaziale internazionale è “off-nominal” per una perdita di ammoniaca, ma comunque sotto controllo. Attualmente il guasto sembra localizzato sul circuito B del Nodo 2, mentre nel settore russo, dove sono rinchiusi gli astronauti, le letture sulla contaminazione riportano aria pulita e gli astronauti non indossano più le maschere.

L’equipaggio è ovviamente addestrato per la gestione di tale tipologia di emergenza. La stessa Samantha Cristoforetti, capitano pilota dell’Aeronautica Militare, aveva descritto questa procedura d’emergenza nel suo blog, durante l’addestramento. “Più che un incendio e la depressurizzazione – spiegava l’astronauta – lo scenario che richiede una risposta immediata senza scherzi è una perdita di ammoniaca in cabina. Se vi state chiedendo da dove quell’ammoniaca potrebbe venire, ecco un po’ di informazioni di base sulla progettazione della ISS. Tutto l’equipaggiamento che abbiamo a bordo genera molto calore, di cui dobbiamo liberarci in qualche modo. Ecco perché abbiamo condutture di raffreddamento che corrono lungo tutta la Stazione: attraverso delle piastre fredde e gli scambiatori di calore della cabina, l’acqua in quelle condutture raccoglie il calore. Nelle condutture abbiamo scambiatori di calore di interfaccia, in cui il calore viene trasferito dalle condutture di raffreddamento interne a quelle esterne. E in queste ultime, avete indovinato, abbiamo l’ammoniaca. Due pompe esterne si assicurano che quell’ammoniaca scorra dagli scambiatori di calore, dove raccoglie il carico di calore, ai grandi radiatori della Stazione, dove il calore viene respinto nello spazio“, ha raccontato Cristoforetti.

C’è un’interfaccia fra le condutture esterne dell’ammoniaca e le condutture interne dell’acqua. Cosa accade se c’è una rottura in quell’interfaccia, lo scambiatore di calore? Beh, visto che le condutture esterne sono a una pressione più alta, è probabile che l’ammoniaca fluirebbe nella cabina. L’ammoniaca è estremamente tossica e ha un odore molto caratteristico. Tuttavia, se la perdita è abbastanza piccola, il sistema di autorilevamento del veicolo o il controllo a terra potrebbero notarla per primi, osservando un aumento nella quantità di fluido negli accumulatori del sistema di raffreddamento: visto che non stiamo aggiungendo alcuna acqua, un aumento nella quantità deve venire dall’ammoniaca“, prosegue la capitano Cristoforetti nella nota del diario L-142. “Visto che l’ammoniaca è altamente tossica, la prima azione è indossare una maschera a ossigeno. Lungo tutta la ISS abbiamo almeno una maschera, spesso due, in ogni modulo, pronta per essere utilizzata. Le maschere del segmento USA hanno un piccolo serbatoio contenente una riserva di 7 minuti di ossigeno. Potrebbe non sembrare molto, ma queste maschere vengono usate solo per la risposta iniziale, come vedrete. Con le20150114-Futura_logo_280px maschere indossate, quelli di noi che erano nel segmento USOS (moduli USA più Columbus e JEM) si sono spostati rapidamente a poppa verso il segmento russoùnon solo perché i nostri veicoli Soyuz sono agganciati lì, ma anche per una importante differenza di progettazione: non ci sono condutture dell’ammoniaca nel segmento russo. Assicurandoci di sapere dove si trovano tutti e sei i membri dell’equipaggio, chiudiamo il portello del Nodo 1, isolandoci così dal segmento USOS e dalla fonte della perdita. A quel punto ci liberiamo dello strato esterno di indumenti, potenzialmente contaminati, e li lasciamo nel PMA, il piccolo elemento adattatore fra il segmento USOS e quello russo, chiudendo il portello di poppa del PMA mentre ci ritiriamo verso il modulo russo FGB“.

È il momento di recuperare le nostre maschere con respiratore e montarci sopra le cartucce rosa con i filtri per l’ammoniaca. Il passaggio dalle maschere O2 ai respiratori per l’ammoniaca deve essere fatto molto velocemente e attentamente, visto che non sappiamo quale sia la concentrazione dell’ammoniaca nell’atmosfera del segmento russo. Presupponendo che l’atmosfera contaminata, teniamo gli occhi chiusi e tratteniamo il respiro mentre togliamo le maschere O2. Una volta indossati i respiratori – la descrizione dell’astronauta italiana sulla ISS –  facciamo un certo numero di respiri di purificazione per liberarci dell’eventuale ammoniaca all’interno del cappuccio. Solo allora riapriamo gli occhi. Dopo che ciascuno è passato in sicurezza al respiratore, è tempo di capire quanta ammoniaca abbiamo nell’atmosfera del segmento russo. Per quello disponiamo di un sistema di misura con chip dedicato. Nello scenario peggiore, il segmento russo è contaminato a un livello tale che dobbiamo evacuare la stazione. Se la concentrazione dell’ammoniaca non è così alta, possiamo filtrare l’aria attraverso le nostre cartucce respiratore attraverso la respirazione. Poi rimaniamo per diverse ore, fino a quando le misure mostrano un’atmosfera sicura. Nel caso fortunato in cui l’aria nel segmento russo non fosse stata contaminata, potremmo togliere le maschere e respirare normalmente“. 

La situazione è monitorata dall’ASI (Agenzia Spaziale Italiana, dall’ESA (European Space Agency) e dall’Aeronautica Militare. 

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Ultimo aggiornamento 14/01/2015, ore 14:48:22 | (Credit: askanews)© RIPRODUZIONE RISERVATA