Liberazione di Greta & Vanessa: ira dell’Isis contro Al-Nusra. “Liberate le crociate e uccidete nostri combattenti”

Le due pseudo-cooperanti lombarde fanno litigare ISIS e al-Nusra, accusato di voler lucrare. Anche Al-Jazeera giudicò il video del 31 dicembre “ambiguo”. La gioia comprensibile del padre di Vanessa, Salvatore Marzullo: ringrazio le Istituzioni, mi sembra di rinascere

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Roma – Immediato e rabbioso il commento dello Stato Islamico dell’Iraq e al-Sham (ISIS) alla notizia della liberazione delle due ragazze italiane rapite in Siria la scorsa estate, Greta Ramelli e Vanessa Marzullo, , che sarebbe avvenuta per mano dei “rivali” del Fronte al Nusra.

Questi cani del Fronte al Nusra rilasciano le donne crociate italiane e uccidono i simpatizzanti dello Stato islamico” il tweet postato da “Muahhed al Khilafa” sul suo account @mo7ayed11, dove si firma con l’hashtag dello Stato Islamico.

Forse le hanno liberate in cambio di donne musulmane detenute in Italia“, osserva Saad al Homeidi, altro internauta islamista nel suo account @s3edqatar.

La notizia della liberazione delle due volontarie, a cui per ora le autorità italiane rispondono con un “no comment”, circola sui siti jihadisti ed è stata rilanciata dalla tv tv satellitare Al Jazeera, citando fonti del gruppo al Nusra.

Secondo la tv satellitare araba “Alaan”, il Fronte al Nusra avrebbe liberato Greta e Vanessa in cambio del pagamento di un riscatto di 12 milioni di dollari. In un tweet l’emittente – che ha sede a Dubai negli Emirati arabi – cita una fonte non meglio precisata. La Farnesina, sempre su Twitter, si è limitata a parlare di “un intenso lavoro di squadra dell’Italia”.

Le due volontarie erano state rapite ad Aleppo il 31 luglio scorso: cinque mesi e mezzo di apprensione, crescenti timori per la loro sorte, paura che potessero finire in mano ai gruppi islamisti più pericolosi, sino al video diffuso il primo gennaio 2015, in cui entrambe compaiono a capo coperto e vestite di nero, chiedendo aiuto e l’intervento del governo italiano, perchè “potremmo essere uccise”.

Le autorità italiane avevano risposto invocando “il massimo riserbo”, proprio in nome della sicurezza delle due ragazze, perchè con quel drammatico video, pubblicato il 31 dicembre, si era entrati in una fase dichiarata estremamente delicata, perchè serviva silenzio per poter “continuare a lavorare” e arrivare alla liberazione, annunciata oggi. Lo stesso filmato – in cui le giovani tenevano in mano un cartello con la data 17 dicembre – era stato considerato una sorta di rilancio da parte dei rapitori, o forse l’indicazione di una trattativa arenata.

Dopo una prima “rivendicazione” da parte di Al Nusra per le immagini diffuse su YouTube, poi smentita, il video era stato giudicato “ambiguo” anche dalla tv satellitare Al Jazeera, che ieri è stata tra i primi media a dare la notizia della liberazione di Greta e Vanessa, poi confermata da Palazzo Chigi.

Molti analisti hanno scorto un sorriso represso a fatica nel viso delle due ragazze. Probabilmente anche su questo, come su altri aspetti, Greta e Vanessa dovranno dare qualche risposta ai magistrati titolari dell'inchiesta sul loro "sequestro"
Molti analisti hanno scorto un sorriso represso a fatica nel viso delle due ragazze. Probabilmente anche su questo, come su altri aspetti, Greta e Vanessa dovranno dare qualche risposta ai magistrati titolari dell’inchiesta sul loro “sequestro”

Mi sembra di rinascere“, ha detto Salvatore Marzullo, papà di Vanessa, parlando al telefono in diretta su Radio Città Futura dal ristorante da lui gestito a Verdello, nel bergamasco. “Ho tanta voglia di abbracciarla. Sentirò il battito del cuore e vedrò cosa riuscirò a dirle, anche se in questi casi non c’è bisogno di tante parole. Ora finalmente posso pienamente gioire“, ha detto, comprensibilmente emozionato, Marzullo.  “Ringrazio la Farnesina e tutte le Istituzioni: hanno fatto più del loro dovere – ha aggiunto – Dal ministero ci hanno sempre assicurato che avrebbero fatto il possibile. Certo, eravamo molto preoccupati. Ora per fortuna è tutto passato ed è come una rinascita“.

(askanews)