Pil Italia tornerà positivo nel 2015. Moscovici, “sì alla flessibilità”

Il Commissario agli Affari economici della Commissione Europea: a marzo “l’Italia beneficerà di tutte e tre le clausole della comunicazione” ovvero quella sulle riforme strutturali, quella sugli investimenti e quella sul ciclo economico. Rossi, Bankitalia: stiamo uscendo dalla recessione

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Roma – L’economia italiana sembra aver imboccato la via giusta per ripartire (è sotto gli occhi di tutti, perbacco…). Secondo le proiezioni della generalità dei centri di analisi, inclusa la Banca d’Italia, “il primo trimestre del 2015 dovrebbe far segnare, dopo tre anni e mezzo di caduta pressoché ininterrotta, un piccolo aumento del Pil“.

Lo ha detto il direttore generale di Bankitalia, Salvatore Rossi. Oggi anche dalla Commissione Europea arriva una buona notizia: la correzione del deficit italiano nel 2015 deve essere pari allo 0,25% e non più allo 0,5% (però…). È l’effetto della nuova interpretazione delle norme del patto di stabilità e crescita in seguito alla comunicazione sulla flessibilità della scorsa settimana, secondo Pierre Moscovici, commissario agli Affari economici e finanziari dell’UE. “Ha applicazione immediata – ha precisato Moscovici – e la valutazione che la Commissione farà all’inizio di marzo del programma di bilancio 2015 ne terrà conto. L’Italia beneficerà di tutte e tre le clausole della comunicazione” ovvero quella sulle riforme strutturali, quella sugli investimenti e quella sul ciclo economico. La Commissione Europea “riconosce al governo italiano una vera volontà di riformare l’economia“, ha aggiunto Moscovici in un incontro con la stampa.

Secondo la Commissione Europea resta però molto da fareassicurando la reale attuazione delle riforme“. Moscovici ha spiegato di aver “incontrato il ministro Pier Carlo Padoan e siamo in contatto permanente. Sosteniamo questo lavoro“, ha precisato. Tale spinta, ha aggiunto, “è essenziale per rilanciare la competitività dell’economia italiana per uscire dalle difficoltà e rilanciare gli investimenti“, e gli sforzi devono essere “perseguiti e intensificati: resta molto da fare, assicurando la reale attuazione delle riforme“. La Commissione sarà particolarmente attenta che “i cittadini ne vedano i benefici.

Rossi, Bankitalia: stiamo uscendo dalla recessione – L’imperativo categorico per l’oggi è uscire dalla recessione. Lo stiamo facendo, con incertezze e timidezze su cui occorre agire“. Lo ha detto il direttore generale della Banca d’Italia, Salvatore Rossi, durante un intervento all’Università di Udine. “Il primo trimestre del 2015 dovrebbe far segnare, dopo tre anni e mezzo di caduta pressoché ininterrotta, un piccolo aumento del Pil“, ha ricordato Rossi.

Secondo le proiezioni di diversi centri di analisi economica, inclusa la Banca d’Italia, “si tratterebbe del primo di una serie di rialzi trimestrali che proseguirebbero fino a tutto l’anno prossimo.  Rialzi piccoli quanto il primo, però; dunque tali solo da far ricuperare in due anni il terreno perduto dalla fine del 2012, non anche quello, ben più esteso, perso nei cinque anni precedenti“.

I danni inferti alla nostra economia dalla doppia recessione degli ultimi anni sono stati maggiori di quelli subiti da altre“, ha sottolineato Rossi, ricordando che oggi in Germania il livello della produzione nazionale è più alto di 5 punti rispetto a quello del 2007, in Francia di 2; in Spagna è più basso di 5, in Italia di 9. “Spiega i divari il fatto che l’Italia è entrata nel tunnel recessivo con un tessuto economico-sociale indebolito dalle inerzie degli anni precedenti. Questo è il problema di fondo”, ha detto Rossi, concludendo che “anche solo per intravedere soluzioni a quel problema occorre prima uscire dal tunnel“.

(Credit: AGI)

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