Il ‘lisciabbusso’ di Renzi ai magistrati. “Sentenze, non indiscrezioni”

Il presidente del Consiglio: “basta strapotere correnti in magistratura”. La magistratura dovrebbe focalizzare la propria attenzione su temi più seri delle ferie: come la dotazione di risorse e mezzi. Il rischio autocratico

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Roma – Parole “ridicole” quelle di chi accusa il governo di voler ‘far crepare di lavoro‘ i magistrati. Basta con i faldoni d’udienza andati persi e con le correnti delle toghe “più forti che non in politica“. Questo in sostanza il ‘lisciabbusso’ di Renzi ai magistrati italiani, con un riferimento non identificato, ma facilmente riconoscibile, come Marcello Maddalena, Procuratore Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Torino.

Matteo Renzi ha replicato a tutto campo alle polemiche che hanno accompagnato l’apertura dell’anno giudiziario (ieri), affidando a Facebook un’ampia disamina dei mali della giustizia.

Vogliamo che i colpevoli di tangenti paghino davvero e finalmente con il carcere ma servono le sentenze, non le indiscrezioni sui giornali“, la strigliata del presidente del Consiglio.

Oggi di nuovo le contestazioni di alcuni magistrati che sfruttano iniziative istituzionali (anno giudiziario) per polemizzare contro il Governo. E mi dispiace molto perche’ penso che la grande maggioranza dei giudici italiani siano persone per bene, che dedicano la vita a un grande ideale e lo fanno con passione. Ma trovo ridicolo, e lo dico, senza giri di parole, che se hai un mese e mezzo di ferie e ti viene chiesto di rinunciare a qualche giorno, la reazione sia ‘il premier ci vuol far CREPARE di lavoro'”, inizia la ‘riflessione’ pubblica di Renzi sul social media più noto al mondo. 

Noi – chiarisce Renzi – vogliamo solo sentenze rapide, giuste. Un Paese civile deve avere una sistema veloce, giusto, imparziale. Per arrivare rapidamente a sentenza, bisogna semplificare, accelerare, eliminare inutili passaggi burocratici, andare come stiamo facendo noi sul processo telematico, cosi’ nessuno perde piu’ i faldoni del procedimento come accaduto anche la settimana scorsa“.

Bisogna anche valorizzare i giudici bravi, dicendo basta – continua – allo strapotere delle correnti che oggi sono piu’ forti in magistratura che non nei partiti“. Un’accusa chiara, contestabile solo con salti mortali logici. “A chi mi dicema sei matto a dire questa cose? non hai paura delle vendette?rispondo dicendo che in Italia nessun cittadino onesto deve avere paura dei magistrati. E i nostri giudici devono sapere che il governo, nel rispetto dell’indipendenza della magistratura, è pronto a dare una mano. Noi ci siamo. L’Italia che è la patria del diritto prima che – rimarca – la patria delle ferie, merita un sistema migliore. La memoria dei magistrati che sono morti uccisi dal terrorismo o dalla mafia ci impone di essere seri e rigorosi“.

Non vogliamo far ‘crepare di lavoro’ nessuno, ma – puntualizza Renzi – vogliamo un sistema della giustizia piu’ veloce e piu’ semplice. E, polemiche o non polemiche, passo dopo passo, ci arriveremo“.

Forse i magistrati farebbero meglio a chiedere al Governo risorse e mezzi, piuttosto che abbarbicarsi su posizioni indifendibili e che offendono il lavoro indefesso di molti esponenti dell’ordine giudiziario. Risorse e mezzi che servono all’Italia per tornare ad essere davvero ‘patria del diritto’, perché al momento è la patria del ‘rovescio’: nel senso di vomito.

Il funzionamento della giustizia nel nostro Paese è al limite del collasso per mancanza di prospettiva olistica e per eccesso di quella politicizzazione ‘irresponsabile’ – ossia non avente alcun legame con il popolo sovrano – che fa dell’Ordine Giudiziario spesso un ordine più che indipendente: autocratico. Non funziona così nelle democrazie occidentali.

Aggiornamento 2, 25/01/2015, ore 16:00:13 | © RIPRODUZIONE RISERVATA

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