Nella ‘Giornata della memoria’ il Papa ricorda: “Auschwitz invoca futuro di rispetto e di pace”

Le Nazioni Unite celebrano dal 2005 la “Giornata della memoria” nella data in cui le truppe sovietiche entrarono nel campo di concentramento di Auschwitz. 70 anni dopo, la lotta contro l’antisemitismo riguarda tutti noi. Le parole di Papa Francesco, Federica Mogherini e Paolo Gentiloni

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Città del Vaticano – Settant’anni fa la liberazione del campo di concentramento di Auschwitz da parte delle truppe dell’Armata Rossa svelò per la prima volta al mondo l’orrore ‘verò della criminalità nazista.

Per ricordare quell’orrore, oggi in tutto il mondo si è celebrato il giorno della memoria, con messaggi e cerimonie di commemorazione per le vittime della Shoah susseguitesi per tutto il giorno. Resta il Continente Americano, mentre in Australia è giù un nuovo giorno, a poter aggiungere pensieri, riflessioni, esortazioni in memoria dei martiri della ‘soluzione finale‘ tesa a eliminare gli ebrei, ma anche omosessuali, popolazioni nomadi, dissidenti politici e perfino malati. 

Anche il Papa ha fatto sentire la propria voce. “Auschwitz grida il dolore di una sofferenza immane e invoca un futuro di rispetto, pace e incontro tra popoli“, ha scritto Papa Francesco in un tweet.

L’antisemitismo è ancora vivo… e 70 anni dopo l’Olocausto ci sono (oggi) in Europa comunità ebraiche che si sentono ancor minacciate“. Questo il motivo, secondo l’Alto Rappresentante per la Politica Estera e di Difesa dell’UE, Federica Mogherini, per ribadire con forza la necessità di ricordare sempre, non solo come obbligo morale, il massacro di 6 milioni di ebrei nella giornata della memoria, prendendo spunto dalla strage all’Hyper Cacher di Porte de Vincennes a Parigi, il 9 gennaio scorso.

Per questo oggi, più che mai, non è abbastanza dire ‘mai più ‘. Dobbiamo mutare queste parole in azione… istruendo le generazioni nate dopo l’Olocausto sui quei terribili eventi accaduti in Europa ed educarli a prendere posizione contro l’antisemitismo e contro ogni forma di discriminazione“, ha aggiunto “Lady Pesc”.

Il ministro degli esteri italiano, Paolo Gentiloni, ha invece sottolineato che “l’Italia è in prima fila contro l’antisemitismo e contro tutte le intolleranze religiose“. Il titolare della Farnesina messo in rilievo che “la Giornata della Memoria è un appuntamento importante e sentito da tutti gli italiani. Episodi di antisemitismo continuano a manifestarsi nel mondo e ci pongono di fronte a nuove sfide. Oltre ad una condanna univoca e netta degli atti antisemiti e della loro matrice ideologica, sono convinto – ha aggiunta – che serva proseguire una battaglia culturale contro tutte le intolleranze per favorire il rispetto delle identità religiose“.

A conferma dell’importanza che l’Italia attribuisce da sempre al tema della giornata internazionale per il ricordo delle vittime della Shoah, il ministro degli Esteri ha ricordato che la “legge del 2000 che istituisce nel nostro Paese la Giornata della Memoria ha preceduto di cinque anni la decisione dell’Assemblea Generale ONU di proclamare il 27 gennaio quale Giornata del ricordo delle vittime dell’Olocausto“.

L’Italia – ha aggiunto il ministro – ha sostenuto la sessione che l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha dedicato all’antisemitismo per la prima volta il 22 gennaio scorso e nel quadro del Semestre di Presidenza dell’UE ha promosso il ‘Simposio Europeo sull’Educazione alla Shoah’, con l’obiettivo di creare una rete europea di esperti per scambiare esperienze sulla promozione della memoria dell’Olocausto in Europa“. (AGI)