Egitto, attacco jihadista contro la 101esima Brigata in Sinai: 29 morti e 60 feriti. Battaglia in corso

L’attacco sarebbe stato condotto da miliziani di Ansar Bait al-Maqdis. Tre esplosioni in un attacco coordinato con auto-bomba e forse missili

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Il Cairo – Attacco di miliziani islamisti nel Nord del Sinai contro postazioni delle forze di sicurezza. Obiettivo sarebbe stato – stante a fonti mediorientali – la 101a Brigata Paracadutisti di stanza ad al-Arish. Secondo le prime informazioni, almeno tre esplosioni avrebbero colpito un edificio che ospitava i militari egiziani, causate da missili, colpi di mortaio e un’autobomba che forse è stata usata come atto diversivo per confondere le truppe.

L’attacco verrebbe attribuito ai jihadisti di “Ansar Beit al-Maqdis” (Partigiani della Santa Sede, intesa come Gerusalemme, ndr), uno dei principali gruppi jihadisti egiziani, affiliato al sedicente e autoproclamato Stato Islamico

Stante a quanto riportato da Sky News Arabia, le vittime sarebbero 26 e i feriti almeno 40, ma fonti mediche – citate dal giornalista egiziano Hossam al-Shorbagy – parlano di 29 soldati morti nell’attacco e di 28 feriti. Ci sarebbero anche nove civili feriti. Bilancio però che è del tutto non ufficiale e non confermato ancora. La televisione di Stato egiziana ha per ora confermato solo sei soldati uccisi e 18 feriti, ma il dato contrasterebbe con testimoni oculari che parlano almeno di 20 ambulanze sulla scena dell’attacco alla base di al-Arish, impegnate a trasportare soldati feriti verso il vicino ospedale. 

Sulla zona si sono alzati in volo elicotteri Apache dell’esercito egiziano. “Diversi missili sono stati lanciati verso la direzione della sicurezza del Nord del Sinai, che risulta danneggiata, così come l’area circostante”, ha ammesso il portavoce del ministero dell’Interno del Cairo, Hani Abdel Latif, all’Agenzia France Presse, ma senza specificare la dimensione del bilancio in termini di morti e feriti.

Altre due esplosioni sono state riportate subito dopo, ma ancora non si conoscono particolari in merito. Fonti giornalistiche egiziane – a partire dal quotidiano di Stato ‘al-Ahram‘ – hanno dichiarato alla Reuters che la base della 101a Brigata è andato completamento distrutto. 

Ci sono state anche segnalazioni di un attacco contro un convoglio militare a Sheikh Zuweid e colpi di mortaio e scontri feroci nella città di Rafah, al confine con la Striscia di Gaza. In un attacco separato, un convoglio militare a Rafah era stato preso di mira da colpi di mortaio, circostanza confermata da fonti ospedaliere. 

Oltre un’ora dopo l’attacco, ci sono state segnalazioni di un ulteriore agguato su un convoglio militare a sud di Rafah, ma al momento non ci sono notizie di vittime. 

Le infiltrazioni tra Rafah e Gaza sono state l’obiettivo martellato dall’esercito egiziano fin dalla sollevazione di Mohammed Morsi nel 2013 e il ribaltamento di linea verso i terroristi di Hamas, legati a doppio filo con i Fratelli Musulmani di cui Morsi era il capo. Di fatto l’esercito egiziano – ben prima dell’intervento degli israeliani a Gaza – aveva smantellato tutti i tunnel con cui i movimenti islamisti rifornivano di armi, esplosivi e ogni tipo di rifornimento illecito la Striscia.

Secondo al-Jazeera, i militari egiziani che presidiano il valico di Rafah stanno blindando tutti i varchi verso Gaza. Al momento non c’è stata ancora una dichiarazione del portavoce delle forze armate egiziane, anche perché le operazioni contro gli attacchi jihadisti verso i militari sono in corso. 

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