Oltre 500 donne hanno lasciato l’Occidente per unirsi allo Stato Islamico in Iraq e Siria

Secondo l’Institute for Strategic Dialogue, un think tank con sede a Londra, queste donne sarebbero partite come mogli, madri, insegnanti ed infermiere perché a loro è proibito partecipare ai combattimenti

NLD-20040222-Amsterdam: Moslim-meisje gekleed in een burka. ANPFOTTO ROBERT VOS


Londra – Delle circa 3.000 persone partite dagli Stati occidentali (una cifra stimata per difetto) per unirsi alle milizie dell’autoproclamato e sedicente Stato Islamico in Iraq e Siria, oltre 500 donne hanno fatto questa scelta radicale.

Questa la stima dell’Institute for Strategic Dialogue (Istituto per il Dialogo Strategico), un think tank con sede a Londra, precisando che queste donne sarebbero partite come mogli, madri, insegnanti ed infermiere perché a loro è proibito partecipare ai combattimenti.

In questo quadro, alla ricerca di una dimensione identitaria persa o disconosciuta, le donne hanno trovato nell’autoproclamazione del Califfato uno “sbocco ideologico coerente“, un dato che contribuisce a spiegare perché il flusso è diverso dai modelli migratori registrati in precedenza, per esempio durante i conflitti in Afghanistan, nei Balcani, in Somalia e in Iraq.

(Credit: Adnkronos)

Se hai gradito questo articolo, clicca per favore “Mi piace” sulla pagina Facebook di The Horsemoon Post (raggiungibile qui), dove potrai commentare e suggerirci ulteriori approfondimenti. Puoi seguirci anche su Twitter (qui) Grazie in anticipo!