Quirinale: It’s Mattarella Day! Al via quarta votazione per l’elezione del presidente della Repubblica

Voteranno per Sergio Mattarella Pd, Ncd e Area Popolare. Carraro dissente da Forza Italia sul merito, non sul metodo: “il momento è grave, anche se Renzi ha sbagliato con FI”. Gli ex M5S continuano a votare Rodotà

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Roma – È iniziata alla Camera dei Deputati la quarta votazione del collegio elettorale per l’elezione del Presidente della Repubblica, ai sensi dell’articolo 83 della Costituzione, che prevede (al terzo comma): “Dopo il terzo scrutinio è sufficiente la maggioranza assoluta”, ossia il 50%+1 dei votanti (e non degli aventi diritto, 1009 in questa occasione).

Il quorum necessario è fissato teoricamente a 505, la maggioranza assoluta dei partecipanti al voto. Come prassi, la chiama è iniziata dai senatori a vita. 

L’indicazione di voto per Sergio Mattarella è arrivata stamane via sms a tutti i senatori del Pd. A Mattarella andranno i voti della quasi totalità di Area Popolare che stamattina ha votato per alzata di mano un documento sul punto registrando un solo voto contrario e quattro astenuti.

Secondo quanto si apprende da fonti parlamentari, i deputati e i senatori ex M5S continueranno invece a votare per Rodotà.

Forza Italia ha confermato di votare scheda bianca, senza alcuna mutazione di linea rispetto a quanto già deciso ieri sera dopo l’appello del premier Renzi a tutte le forze, comprese quelle di opposizione. Anche i ‘Fittiani’, tornati a riunirsi questa mattina presto, hanno confermato la scheda bianca. Tuttavia, spiegano fonti dell’area di maggioranza del partito azzurro, aumenta il malumore tra le file delle cosiddette ‘colombe’, tra le quali c’è sicuramente Franco Carraro, che ha dichiarato il proprio dissenso verso la decisione di votare scheda bianca. “Il momento è grave e la scelta di contestare il metodo di Renzi – che ha sbagliato con FI – ma di non contestare la persona di Mattarella, non la capisco“, ha detto Carraro, che ha già votato per Mattarella.

A Sergio Mattarella dovrebbero andare 645 voti dei grandi elettori, 139 in più rispetto al quorum teorico di 505 richiesto dalla quarta votazione (la maggioranza assoluta dei componenti l’assemblea): 443 del Pd, 33 di Sel, 31 di Scelta civica, 13 di Per l’Italia e Centro democratico; 3 dei Popolari per l’Italia iscritti al Gruppo Gal del Senato, più il senatore Paolo Naccarato che fa parte dello stesso Gruppo; 4 del Maie-Api; 9 delle Minoranze linguistiche; 5 del Psi-Liberali; 14 del Gruppo Autonomie del Senato; i deputati Pino Pisicchio e Aniello Formisano, iscritti al Misto della Camera, ma eletti con il Centro democratico; e presumibilmente i 6 senatori a vita.

Ad essi si sono aggiunti questa mattina 74 Grandi elettori di Area popolare (Barbara Saltamartini non seguirà l’indicazione del Gruppo) e 6 parlamentari ex Cinquestelle, oltre al già citato Franco Carraro.

Il 31 Gennaio dovrebbe dunque essere il “Mattarella Day”, il giorno in cui un siciliano atipico – riservato e non ciarliero, rigoroso e non spumeggiante – salirà sul Colle del Quirinale. Un siciliano non era mai stato eletto alla presidenza della Repubblica e l’elezione del XII capo dello Stato italiano potrebbe segnare anche la fine delle lamentele di sottorappresentazione della Sicilia, la perdita di ogni scusa, lo svanire di ogni autoassoluzione: la Sicilia è parte dell’Italia a pieno titolo, ma noi siciliani siamo responsabili dell’arretratezza culturale media e della marginalità economica dell’isola per nostra esclusiva responsabilità. 

Sergio Mattarella – se eletto alla Presidenza della Repubblica – non esiterà a ricordarlo a ciascuno di noi.

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