Il Papa scuote la Chiesa: “non c’è posto” per chi abusa minori. “Chiedere perdono, riparare alle ingiustizie”

In una lettera ai presidenti delle conferenze episcopali e ai superiori religiosi, Francesco scrive che di fronte a un caso di abuso “non potrà venire accordata priorità ad altro tipo di considerazioni, di qualunque natura esse siano, come ad esempio il desiderio di evitare lo scandalo”. Il “dovere” di solidarietà della Chiesa verso le vittime. Nelle parrocchie e nelle istituzioni ecclesiastica “garantire” la sicurezza dei minori

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Città del Vaticano – Papa Francesco alza la voce per sferzare la Chiesa cattolica sul problema scandaloso della pedofilia e degli abusi sessuali inferti da persone appartenenti – in modo indegno – al clero. “Non c’è assolutamente posto nel ministero per coloro che abusano dei minori“, quindi “non potrà venire accordata priorità ad altro tipo di considerazioni, di qualunque natura esse siano, come ad esempio il desiderio di evitare lo scandalo”. Da questo principio incondizionato, espresso da Francesco nella lettera inviata ai presidenti delle conferenze episcopali e ai superiori degli istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica, pubblicata oggi, deriva che la Chiesa deve “dare risposte di giustizia e di misericordia” a chi è stato abusato, garantire sicurezza ai minori, aiutare e chiedere perdono alle vittime e alle loro famiglie.

Il documento – datato 2 febbraio, ma reso noto oggi – ha per oggetto la Pontificia commissione per la tutela dei minori e parte dalla ricostruzione delle vicende che hanno spinto il Papa a costituire il dicastero quale oggi è, chiedendo a vescovi e superiori religiosi di mettere in atto quanto necessario per ottemperare al “dovere” di solidarietà della Chiesa verso coloro che hanno subito abusi sessuali e verso le loro famiglie. Occorre far sapere alle famiglie “che la Chiesa non risparmia sforzi per tutelare i loro figli e hanno il diritto di rivolgersi ad essa con piena fiducia, perché è una casa sicura”. Basta silenzio, basta coperture per coprire gli ‘scandali’: azione decisa contro gli abusi. 

“Nel marzo dell’anno scorso – si legge nella Lettera – ho istituito la Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori, annunciata già nel dicembre 2013, con lo scopo di offrire proposte e iniziative orientate a migliorare le norme e le procedure per la protezione di tutti i minori e degli adulti vulnerabili, e ho chiamato a farne parte personalità altamente qualificate e note per il loro impegno in questo campo. Nel luglio successivo – ricorda il Pontefice – l’incontro con alcune persone che hanno subito abusi sessuali da parte di sacerdoti mi ha offerto l’occasione di essere diretto e commosso testimone dell’intensità delle loro sofferenze e della solidità della loro fede. Ciò mi ha ulteriormente confermato nella convinzione che occorre continuare a fare tutto il possibile per sradicare dalla Chiesa la piaga degli abusi sessuali sui minori e aprire una via di riconciliazione e di guarigione in favore di coloro che sono stati abusati. Per questi motivi, lo scorso dicembre ho aggiunto alla Commissione alcuni nuovi membri, in rappresentanza delle Chiese particolari di tutto il mondo. E fra pochi giorni, tutti i membri si incontreranno a Roma per la prima volta”, scrive Bergoglio nella missiva.

“In questo contesto, ritengo che la Commissione potrà essere un nuovo, valido ed efficace strumento per aiutarmi ad animare e a promuovere l’impegno dell’intera Chiesa – ai vari livelli: Conferenze Episcopali, Diocesi, Istituti di vita consacrata e Società di vita apostolica, ecc. – a mettere in atto le azioni necessarie per garantire la protezione dei minori e degli adulti vulnerabili e dare risposte di giustizia e di misericordia“.

“Le famiglie – prosegue il Pontefice – devono sapere che la Chiesa non risparmia sforzi per tutelare i loro figli e hanno il diritto di rivolgersi ad essa con piena fiducia, perché è una casa sicura. Non potrà, pertanto, venire accordata priorità ad altro tipo di considerazioni, di qualunque natura esse siano, come ad esempio il desiderio di evitare lo scandalo, poiché non c’è assolutamente posto nel ministero per coloro che abusano dei minori“, scrive in modo perentorio il Papa argentino.

“Occorre altresì vigilare con attenzione affinché si dia piena attuazione alla Lettera circolare emanata dalla Congregazione per la Dottrina della Fede, il 3 maggio 2011, per aiutare le Conferenze Episcopali nel preparare linee-guida per il trattamento dei casi di abuso sessuale nei confronti di minori da parte di chierici”, aggiunge. “È importante che le Conferenze Episcopali si dotino di uno strumento per la revisione periodica delle norme e per la verifica del loro adempimento. Al Vescovo diocesano e ai Superiori maggiori spetta il compito di verificare che nelle parrocchie e nelle altre istituzioni della Chiesa venga garantita la sicurezza dei minori e degli adulti vulnerabili“, sottolinea Francesco, chiamando ciascun livello del governo della Chiesa alle proprie responsabilità.

Come espressione del dovere della Chiesa di manifestare la compassione di Gesù verso coloro che hanno subito abusi sessuali e verso le loro famiglie, le Diocesi e gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica sono esortati ad individuare programmi di assistenza pastorale, che potranno avvalersi dell’apporto di servizi psicologici e spirituali. I Pastori e i responsabili delle comunità religiose siano disponibili all’incontro con le vittime e i loro cari“, esorta il Papa, con un tono che ha tutto l’aspetto dell’ordine perentorio. “Si tratta – aggiunge – di occasioni preziose per ascoltare e per chiedere perdono a quanti hanno molto sofferto”.

“Per tutti questi motivi, chiedo la vostra collaborazione piena e attenta con la Commissione per la Tutela dei Minori. Il lavoro che ho affidato loro comprende l’assistenza a voi e alle vostre Conferenze, attraverso il reciproco scambio di ‘prassi virtuose’ e di programmi di educazione, formazione e istruzione per quanto riguarda la risposta da dare agli abusi sessuali“, spiega il Papa.

“Il Signore Gesù infonda in ciascuno di noi, ministri della Chiesa, quell’amore e quella predilezione per i piccoli che ha caratterizzato la Sua presenza fra gli uomini e che si traduce in una speciale responsabilità per il bene dei minori e degli adulti vulnerabili”, riflette Francesco, che poi invoca “Maria Santissima, Madre della tenerezza e della misericordia” perché la Chiesa compia “con generosità e rigore” il dovere di “riconoscere umilmente e di riparare le ingiustizie del passato” ed “essere sempre fedeli al compito di proteggere coloro che Gesù predilige”. 

(Credit: AsiaNews)

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