L’Onu certifica quel che si sa da mesi: “Bambini crocifissi e sepolti vivi dallo Stato Islamico”. Senza vergogna
Rapporto del Comitato delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo: bambini, alcuni anche con disabilità, vengono usati come scudi umani o kamikaze, oppure seviziati e venduti al mercato nero come schiavi del sesso. Segnalati anche casi di esecuzioni di massa di ragazzi e decapitazioni. Il Rapporto Annuale presentato all’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, presieduto dal principe giordano Zeid Ra’ad al-Hussein, cugino de re ʿAbd Allāh II ibn al-Hussein di Giordania ed egli stesso pretendente al trono iracheno
Ginevra – Bambini iracheni rapiti dai militanti del sedicente e autoproclamato Stato Islamico. Bambini venduti al mercato nero come schiavi del sesso. Bambini torturati e uccisi. Bambini crocifissi o sepolti vivi. Questa denuncia – presentata ieri in un rapporto del Comitato delle Nazioni Unite sui Diritti dell’Infanzia presentato all’Alto Commissariato per i Diritti Umani, UNHCHR (United Nations High Commissioner for Human Rights) di Ginevra – sarebbe scioccante, se non riportasse fatti e circostanze ampiamente note da almeno sei mesi.
Il rapporto del Comitato delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo – istituita dalla Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989 – ha solo messo nero su bianco le violenze note su minorenni iracheni, sempre più spesso utilizzati dai jihadisti come kamikaze, produttori di bombe, informatori o scudi umani per proteggere alcune strutture contro gli attacchi aerei della coalizione guidata dagli Usa.
“Siamo profondamente preoccupati per la tortura e l’uccisione di quei bambini, in particolare quelli appartenenti a minoranze, ma non solo“, ha affermato Renate Winter, una delle consulenti del comitato nel corso di una conferenza stampa, spiegando che “la portata del problema è enorme e le vittime sono per lo più bambini yazidi o cristiani, ma anche sciiti e sunniti“.
“Abbiamo avuto segnalazioni anche di bambini, alcuni con problemi mentali, utilizzati per attacchi kamikaze. Sfruttati probabilmente senza comprendere nemmeno cosa gli accade o cosa si debbano aspettare” spiega. “Ci sono inoltre video online che mostrano bambini molto giovane, di circa otto anni o meno, addestrati per diventare bambini soldato“, una scoperta per le Nazioni Unite, ma da mesi i social media sono inondati di immagini orripilanti, in cui i bambini appaiono essere strumento di morte. E qualora a Ginevra non se ne fossero accorti, anche a Gaza i bambini sono utilizzati quasi con le stesse modalità e la scorsa estate – durante la battaglia tra Israele e Hamas – molte e circostanziate sono state le segnalazioni sull’uso di bambini come scudi umani.
Quel che oggi accade è che le Nazioni Unite si sono svegliate, certificando “l’uccisione sistematica da parte dei jihadisti di bambini appartenenti a minoranze religiose ed etniche (yazidi e cristiani, per identificare i destinatari di queste sataniche attenzioni, ndr) e diversi casi di esecuzioni di massa di ragazzi, così come decapitazioni, crocifissioni e casi di bambini sepolti vivi“. “L’Isis ha compiuto sui piccoli violenze sessuali sistematiche“, ha spiegato ancora Winter, “i bambini delle minoranze sono stati catturati e venduti al mercato nero come schiavi, con tanto di etichette e prezzi“.
I 18 esperti che hanno redatto la relazione finale annuale, hanno esortato le autorità irachene a fare tutto il possibile per proteggere i bambini che vivono nei territori sotto il controllo del cosiddetto e autoproclamato Stato Islamico, perseguendo i responsabili di tali crimini.
“Il dovere di uno Stato è tutelare tutti i suoi figli. Il punto è quanto hanno intenzione di farlo?“, si è chiesta Renate Winter.
L’Alto Commissariato per i Diritti Umani è presieduto dal 1° settembre 2014 dal principe giordano Zeid Ra’ad al-Hussein (nella foto a sinistra), il primo musulmano a presiedere questo organismo fondamentale per perseguire nel modo più autentico i fini umanitari dello Statuto dell’ONU. Fin dal suo insediamento, Zeid Ra’ad Al Hussein – che è cugino del sovrano di Giordania, ʿAbd Allāh II ibn al-Hussein – ha improntato il proprio mandato sulla sensibilizzazione del Medio Oriente sul tema dei diritti umani, con un’attenzione verso le zone sofferenti di Siria e Iraq, stato di cui è tra l’altro pretendente al trono.
L’auspicio che possiamo elevare – dopo la presentazione del Rapporto Annuale del Comitato delle Nazioni Unite sui Diritti dell’Infanzia – è che gli Stati membri nel Consiglio di Sicurezza promuovano una risoluzione di condanna del cosiddetto e autoproclamato Stato Islamico, autorizzando l’uso della forza verso questi barbari assassini. Questa sera a New York la Russia dovrebbe, secondo quanto anticipato dal presidente Putin alle agenzia di stampa, presentare il progetto di risoluzione sul cosiddetto Stato Islamico.
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