Lo Stato Islamico è a caccia di occidentali da rapire in Libano, Giordania e in altri Paesi mediterranei

Lo hanno riferito fonti della sicurezza mediorientale alla Cnn. Minaccia aggravata dal proliferare di gruppi non jihadisti, che fanno dei rapimenti il loro business. Pericolo in Libia e nel Sinai. Corruzione dei funzionari alle frontiere, pericolo infiltrazione nei profughi che passano la frontiera da Iraq e Siria

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New York – Un gruppo di jihadisti affiliati al sedicente Stato Islamico, attivi nel nord-est della Siria, sarebbe a caccia di occidentali da rapire nei paesi vicini. Lo hanno riferito alla Cnn fonti della sicurezza di Stati del Medio Oriente, secondo le quali il piano è già in atto dalla metà dello scorso anno e prevede incursioni in Libano e in Giordania per catturare occidentali e altri stranieri e portarli in Siria. 

L’obiettivo, secondo le fonti della Cnn, oltre a richiedere riscatti, è soprattutto quello di usare gli ostaggi nei video di propaganda dell’autoproclamato e sedicente Stato Islamico, come fatto più volte con reporter e cooperanti americani, britannici e giapponesi. La loro sorte, se non si ottenessero riscatti corposi, sarebbe quella di finire ‘protagonisti’ di atti barbarici di esecuzione capitale, ripresi in video e diffusi per terrorizzare le opinioni pubbliche occidentali.

Le fonti hanno spiegato che non è possibile stabilire con certezza quanti ostaggi siano in mano ai jihadisti del sedicente Stato Islamico e agli altri gruppi attivi in Siria, visto che governi, aziende o organizzazioni per cui lavorano – oltre alle famiglie – tendono a mantenere sempre più segreta la notizia della scomparsa, per non mettere i rapiti in pericolo e poter negoziare con i rapitori al fine di riottenerne la libertà con il pagamento di un riscatto.

Il cosiddetto e autoproclamato Stato Islamico disporrebbe fondi sufficienti per permettersi di attraversare senza problemi da una parte all’altra i confini della Siria, spesso comprando la complicità e il silenzio di funzionari e guardie di frontiera corrotti o simpatizzanti del gruppo jihadista islamico. 

Anche i grandi flussi di rifugiati in fuga dalla Siria possono dare un’ottima copertura ai jihadisti, sia per rapire cooperanti e volontari stranieri che per attraversare le frontiere sotto mentite spoglie. La minaccia è aggravata dal proliferare di gruppi che non hanno finalità dirette jihadiste, ma che fanno dei rapimenti e della vendita di ostaggi ai jihadisti del cosiddetto Stato Islamico il loro core business.

Questa strategia dei rapimenti di occidentali, infine, potrebbe estendersi ad altre regioni, visti i giuramenti di fedeltà allo Stato Islamico arrivati da tanti gruppi terroristici, come quelli attivi nel Sinai o in Libia. Ossia a poche centinaia di chilometri dall’Italia. In Libia è probabile ostaggio di estremisti islamici di ‘Ansar al-Sharia‘ il medico catanese, ma operante a Padova, Ignazio Scaravilli, irreperibile dal 6 gennaio scorso

(Credit: Adnkronos) © RIPRODUZIONE RISERVATA

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