Ucraina, rischio guerra in Europa? Hollande: “Ultima possibilità per accordo”

All’indomani dell’incontro del presidente francese e della cancelliera tedesca con Putin, i leader europei non sono ottimisti. Merkel: “Non è chiaro se i colloqui avranno successo, ma valeva la pena rischiare”. “La sicurezza in Europa non è contro la Russia, ma con la Russia”. Mogherini, irrilevante, tuona in un’intervista a ‘Repubblica’: “Il leader russo ha in mano gli strumenti per risolvere il problema”. Su ‘Italia Oggi’ il direttore Magnaschi demolisce l’ex ministra degli Esteri e il presidente Renzi

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Tulle (Francia) – Francia e Germania non si fanno illusioni. La conclusione più chiara sulla crisi ucraina arriva dal presidente francese François Holland da Tulle: “la nostra proposta di pace per l’Ucraina è una delle ultime possibilitàper evitare la “guerra”. All’indomani della missione al Cremlino assieme al cancelliere tedesco Hollande sottolinea in modo eloquente: “penso che sia una delle ultime possibilità, se non riusciamo a trovare un accordo di pace duraturo, conosciamo perfettamente quale sia lo scenario e il suo nome: si chiama guerra“.

E alla Conferenza sulla Sicurezza in Europa Monaco anche la cancelliera non sembra essere ottimista. “Non so se i colloqui di ieri con Vladimir Putin porteranno ad una soluzione pacifica della crisi in Ucraina“, ha detto la cancelliera, secondo la quale “non è possibile una soluzione militare alla crisi Ucraina, ma bisogna sviluppare gli accordi di Minsk“, ha aggiunto. “Dopo i colloqui di ieri a Mosca posso dire che è incerto che abbiano avuto successo, ma sicuramente il tentativo ha avuto valore“, ha spiegato. “La sicurezza in Europa è con la Russia e non contro la Russia“, ha aggiunto Merkel.

Nel ribadire che la crisi ucraina “non si può risolvere con mezzi militari, Angela Merkel ha esortato la Russia a fare “la propria parte“. “I confini europei sono e devono restare inviolabili“, ha ammonito Merkel. Nel corso dell’intervento alla Conferenza sulla Sicurezza in Europa di Monaco, la cancelliera tedesca ha ribadito la propria contrarietà all’invio di armi all’Ucraina, impegnata nel conflitto con i separatisti filo-russi nelle regioni orientali. “Comprendo il dibattito sulle armi, ma non credo che contribuirebbe a risolvere il conflitto, inviare un numero ancora maggiore di armi nella regione non risolverà la crisi“, ha spiegato.

Quello che abbiamo visto dopo l’accordo di Minsk purtroppo ci ha un pò deluso“, ha detto Merkel, secondo la quale “è deludente la situazione che vediamo oggi, con tutti i rischi politici, economici“. “Purtroppo – ha aggiunto – le cose non sono così semplici, non sempre quanto viene concordato poi viene applicato ed accettato e quindi le delusioni sono a volte all’ordine del giorno, ma noi dobbiamo fare in modo che queste garanzie possano essere ribadite“. Secondo la cancelliera, quindi, la risposta è “provare sempre più a conseguire quell’accordo“. Dopo il suo intervento, Merkel avrà una riunione con il presidente ucraino Petro Poroshenko e il vicepresidente degli Stati Uniti Joe Biden.

Secondo l’Alto Rappresentante per la Politica Estera e la Sicurezza dell’Ue, Federica Mogherini, “senza il sostegno politico, finanziario e militare del Cremlino i separatisti non potrebbero fare quello che stanno facendo“. “Quindi – ha aggiunto in un’intervista a ‘la Repubblica’ – Putin ha in mano gli strumenti per risolvere il problema“.

Nell’editoriale odierno di Pierluigi Magnaschi, direttore di ‘Italia Oggi‘, Federica Mogherini è demolita insieme al presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi. Sull’incontro di ieri tra Merkel, Hollande e Poroshenko prima, Putin poi, Magnaschi si interroga: “Dov’è finita la commissaria Mogherini?“. La risposta è significativa: “La Mogherini non c’era, a Kiev, perché, come tutti sanno (solo Renzi ha sinora fatto finta di non saperlo), non esistendo una politica estera comune (e nemmeno militare), a livello europeo, un responsabile comunitario concretamente responsabile su questa materia che, ripeto, non esiste, non ci può essere“. Allo stato dell’arte è così, malgrado i pomposi appellativi con cui si imbastiscono carriere altisonanti corroborate da emolumenti altrettanto sontuosi alle spalle del contribuente. 

I grandi paesi dell’Europa, infatti, la loro politica estera se la fanno da soli. Immaginarsi se se la fanno mediare (o fare, addirittura) dalla Mogherini – riflette Magnaschi – I tre grandi paesi europei sono la Gran Bretagna (che si considera più fuori che dentro la Comunità, tant’è che non aderisce nemmeno all’euro e che, in politica estera, si appiattisce sempre e comunque sulla posizione degli Stati Uniti; non a caso, al vertice di Kiev di ieri l’altro la Uk non era stata nemmeno invitata), Germania e Francia“. 

Ma la promozione di Federica Mogherini a Bruxelles è frutto di una scelta ‘spintanea’, perché “Federica Mogherini, 42 anni” è per il direttore di ‘Italia Oggi’ “nota per essere la moglie del consigliere, in Comune di Roma, di Walter Veltroni quando questo era sindaco della Capitale e, in forza di quella competenza” è stata “nominata addirittura, da Matteo Renzi (su istigazione di Veltroni, è chiaro), ministro degli esteri italiano“.

Visto il ruolo tanto ininfluente quanto altisonante della figura di Alto Rappresentante, Renzi avrebbe potuto strappare un altro ‘dicastero’, come l’agricoltura, strategico per lagroalimentare italiano. Invece, “Mogherini è stata promossa per poter essere rimossa. Renzi ha liberato un poltrona, l’Italia ha invece perso una grande occasione, anche se politici e media fanno tutti finta di non essersene accorti“. Amen.

(Credit: AGI, Italia Oggi) © RIPRODUZIONE RISERVATA

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