Guerra al jihad. L’hacker italiano dello Stato Islamico è una donna: “sorella” Rim

Individuato l’account, dall’analisi dei tweet si è compreso sia una donna. Ieri un hacker italiano di Anonymous aveva rivelato la presenza di un italiano tra le fila dei cuber jihadisti del cosiddetto Stato Islamico. Rim trova sostegno sul web

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Roma – Il misterioso hacker italiano, che fa propaganda sul web per conto del sedicente Stato Islamico, si fa chiamare ‘Rim’, è una donna, probabilmente una neo convertita, perché non parla un arabo corretto

Su Twitter è un pullulare di cinguettii  di sostegno della misteriosa hacker, che viene riconosciuta come “soldato dell’esercito informatico” del Califfato di Abu Bakr al Baghdadi “esperta nel campo della sicurezza” in rete. 

L’account di Rim è stato sospeso, ma su Twitter sono decine i tweet che citano @technicalisis.

A rivelare che tra i cyber-jihadisti del cosiddetto e autoproclamato Stato Islamico ci fosse un italiano ieri è stata l’agenzia AGI, che ha avuto l’informazione da un hacker di Anonymous, operativo dell’antiterrorismo cibernetico libertario che ha dichiarato guerra ai sanguinari miliziani del jihad globale prima con l’Operazione Charlie Hebdo (contrassegnata dall’hashtag #OpCharlieHebdo), poi con l’Operazione ISIS (hashtag #OpISIS).

Obiettivo è distruggere la rete di hacker dei jihadisti. “Stiamo ancora verificando, non conosciamo ancora di preciso il suo ruolo, l’unica cosa certa è la nazionalità italiana“, ha spiegato l’hacker ai giornalisti dell’AGI, commentando l’operazione per “distruggere la propaganda” dell’Isis su internet e che già ha tirato già – #touchdown – diverse centinaia di siti web, pagine su Facebook e profili su Twitter.

Anonymous comunica all’Interpol e alle agenzie di antiterrorismo i profili classificati, perché l’autorità giudiziaria competente proceda a sospenderne le relative connessioni telematiche.

Fin dall’inizio abbiamo un obiettivo: smembrare i network dell’Isis e di al Qaeda su Internet, le loro reti e la loro propaganda. Prendiamo di mira gli account sui social network e i loro siti“, ha spiegato ancora l’hacker.

I membri di Anonymous avevano individuato un “leader tecnico” dell’Isis, un tunisino di cui avevano svelato nei giorni scorsi i dati e le foto. “Non è un capo della loro propaganda, ma l’amministratore di almeno due siti legati all’Isis“, ha spiegato il cyber vigilantes. “Vogliamo cercare prima di tutto gli amministratori dei loro siti, stiamo lavorando molto e non è difficile a volte chiudere un sito, non vogliamo solo mettere off-line i siti, ma cercare chi li gestisce“, ha aggiunto. 

A volte commettono errori e noi aspettiamo che facciano uno sbaglio per trovarli“, ha spiegato l’hacker, “il loro IP (l’indirizzo numerico che identifica il computer e la posizione, ndr) non è sempre nascosto, noi usiamo tecniche molto avanzate, abbiamo un team internazionale con specialisti che si occupano in particolare degli smartphone“. Sui luoghi in cui si trovano gli amministratori dell’Isis, l’hacker di Anonymous ha spiegato che “al momento sono principalmente in Medio Oriente e in Nord Africa, ma hanno traduttori in tutti i Paesi“.

L’agenzia askanews ha oggi rivelato che questo hacker è una donna. La redazione dell’agenzia di stampa nata dalla fusione di TMNews e Agenzia ASCA ha monitorato Twitter e ha trovato un fitto scambio tra simpatizzanti dello Stato Islamico che tessono le lodi e pregano per questa donna italiana, alcuni cercando di mettersi in contatto con lei, che evidentemente continua a comunicare con un altro account, ancora non scoperto.

Verso le 20 dell’11 febbraio, per esempio, dall’account @cosa13404, “Orgoglio di Hebron”, ha scritto in arabo a @technicalisis: “Potresti darmi un’idea e collaboriamo su come si fa una violazione, cioè essendo io sotto cura e senza lavoro chiedo ad Allah che mi utilizzi“. Un disoccupato al servizio del jihad, potrebbe anche accadere nella vita reale e non solo sul web. 

Si è compreso che sia una donna da un’altra serie di tweet. Sempre “Orgolio di Hebron”, alle 23:07 dell’11 febbraio interpella l’interlocutore in un italiano approssimativo: “@technicalisis, ma tu sei un fratello o una sorella?“, chiede. Non si legge la risposta, perché l’account è sospeso, ma dalla successiva replica (sempre in italiano mal scritto) si desume: “Piacere sorella. Dio di protegge“. Una replica seguita da un ulteriore cinguettio in un italiano pieno di errori: “Grazie sorella. Dio te piaga da quelli che fate ma da tento tempo nn ritornato in Italia nn me recordo come scrivere“.

Rim è – evidentemente – nel mirino oltre che di Anonymous anche del controterrorismo italiano e alleato. 

(Fonte: AGI, askanes) © RIPRODUZIONE RISERVATA

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