Il presidente Mattarella telefona a Crocetta per la morte della neonata di Catania: “sono incredulo!”

‘Tirata d’orecchie’ del Capo dello Stato al presidente della Sicilia, che promette una celere individuazione dei responsabili. Inchiesta aperta dall’assessore alla Sanità, Borsellino, e dal ministro della Salute, Lorenzin, che ha già inviato ispettori nell’isola

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Roma – Il pesidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha telefonato al presidente della Regione Sicilia, Rosario Crocetta, esprimendo la propria “incredulità” per la vicenda della neonata morta nel tragitto tra Catania e Ragusa, dove era stata trasportata in ambulanza perché non si era trovata disponibilità in tre ospedali etnei per il ricovero d’urgenza in rianimazione.

Crocetta ha rassicurato il Capo dello Stato che “sarà fatta luce su quanto accaduto a Catania” e “i responsabili pagheranno“, aggiungendo che la Regione sta già “occupandosi della vicenda con molta attenzione“. Del resto è nota l’attenzione e la precisione delle amministrazioni rette da Crocetta: basta chiedere ai cittadini di Gela e, più in generale, della Sicilia. 

L’assessorato alla Salute della Regione siciliana ha avviato un’indagine amministrativa e i manager delle aziende ospedaliere di Catania sono stati convocati per domani dall’assessore Lucia Borsellino.

Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha espresso “sdegno” per la tragedia, e ha annunciato di aver chiesto “una relazione immediata” e di aver già “inviato gli ispettori” in Sicilia, per raccogliere tutte le informazioni possibili su un fatto che non andrà classificato come ‘malasanità’, ma ‘mala gestio’ della cosa pubblica a spese della salute dei contribuenti.

La Polizia Scientifica ha già sottoposto a controlli l’ambulanza utilizzata per trasportare da Catania a Ragusa la piccola Nicole. Si vuole verificare se il mezzo fosse idoneo a essere utilizzato per un trasporto così delicato e se fosse dotato delle apparecchiature necessarie per fronteggiare un’emergenza respiratoria.

Manifestiamo amarezza per la famiglia ed esprimiamo cordoglio per la scomparsa della piccola“, hanno affermato fonti della Casa di Cura Gibino, da dove assicurano di star “collaborando con le autorità competenti e gli investigatori per fornire nel dettaglio il quadro clinico delle bimba al momento e dopo la nascita“.

Dalla Gibino riferiscono che “al momento della nascita la piccola presentava condizioni di salute critiche che richiedevano la rianimazione neonatale immediata e il trasferimento in un’Unità di terapia intensiva neonatale (Utin), una volta stabilizzati i parametri vitali“. Quindi, ricostruiscono alla clinica Gibiino, “eseguite tutte le procedure necessarie a supportare le funzioni vitali di base e ottenuta la stabilizzazione dei parametri si e’ provveduto immediatamente a eseguire la procedura necessaria al trasferimento della piccola nella più vicina e utile Utin“. “Solo dopo numerosi e vani tentativi, in seguito a svariate e reiterate richieste rivolte al 118, preso atto che l’unica Utin disponibile era l’ospedale di Ragusa, con un’ambulanza attrezzata privata si e’ trasferita la neonata“. Nella casa di cura hanno poi “appreso che durante il tragitto verso Ragusa le condizioni della paziente sono peggiorate, fino al decesso avvenuto dopo circa 3 ore dalla nascita“.

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La piccola Nicole era la primogenita di Andrea e Tania, una coppia di giovani genitori sposati da due anni. Lui, 31 anni, lavora come inserviente in un bar, lei, 30 anni, è casalinga. I genitori non parlano con i giornalisti, su consiglio del legale che li assiste, l’avvocato Giuseppe Miceli, che da parte sua chiede “di rispettare il dolore di questa famiglia“.

La nonna paterna, Giusi C., non riesce però a tacere: “È inconcepibile, quello che è successo è inconcepibile“, ripete la donna. “Dall’una alle 4 i medici hanno perso del tempo prezioso, forse non si sono accorti che stava male, perché non hanno accelerato. Vogliamo sapere se c’è stata negligenza… Lo vogliamo sapere“, chiede la nonna della piccola Nicole.

I posti nelle Unità di terapia intensiva neonatale a Catania sono certamente meno di quelli che sarebbero necessari“, spiega Agata Motta, dirigente dell’Utin dell’ospedale Garibaldi-Nesima di Catania, uno dei reparti che era senza posto al momento della richiesta di ricovero della neonata. “Abbiamo ricevuto – ricorda la dottoressa – la chiamata del 118 che ci ha chiesto la disponibilità di ‘un posto impersonale’. Il reparto è pieno, abbiamo 10 posti letto e non c’era la disponibilità. Ci sono dei criteri per la priorità nei ricoveri nelle Utin, fissati da un protocollo del 2014, che noi applichiamo da due anni“. A Catania i posti nelle Utin sono ufficialmente all’incirca 40, distribuiti in quattro ospedali. Due delle Utin sono senza primario.

Per il sindaco di Catania, Enzo Bianco, “si tratta di un episodio gravissimo, che conferma come sia assolutamente indispensabile un coordinamento non soltanto tra le strutture catanesi, che da tempo abbiamo avviato, ma tra quelle dell’intera città metropolitana. Non possiamo permettere che si verifichino simili tragedie“. Bianco sottolinea che “quando i posti in determinati reparti specialistici si esauriscono, deve immediatamente scattare un piano alternativo che consenta di trasportare il paziente nella struttura più vicina e nel più breve tempo possibile. Non si può giocare con delle vite umane“.

Anche su questo si dovrebbero concentrare le indagini delle due procure interessate, Catania (dove è nata la povera bimba) e Ragusa, (nel cui territorio è deceduta). In particolare, emerge che il servizio di Elisoccorso del 118 utilizzerebbe elicotteri non abilitati per il volo notturno. Se così fosse, l’indagine andrebbe estesa sui criteri di assegnazione dell’appalto, visto che la Sicilia ha comunque siti industriali pericolosi e una condizione morfologica del territorio che rende indispensabile la funzionalità di un sistema di trasporto rapido dei pazienti gravi, che attualmente possono avere chance di sopravvivenza solo se il problema si presenta di giorno. Si potrebbe controllare sul sito web della l’Elilombarda Srl, ma la società di Calcinate del Pesce, in provincia di Varese, ha un sito in costruzione

Un fatto inconcepibile – visto l’appalto – che però alla Regione Siciliana non hanno mai affrontato nel modo dovuto e che ci lascia increduli come il presidente Mattarella. 

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