La Danimarca reagisce al jihad, senza diplomazia: ucciso presunto attentatore. Operazioni controterrorismo in corso

L’uomo, un danese già noto all’intelligence, è stato colpito in un conflitto a fuoco davanti alla sua abitazione. Il capo della polizia: “Vogliamo sapere se ha agito da solo o no”. Sabato i due attentati in un caffè e ad una sinagoga, dove hanno perso la vita una guardia di sicurezza e un uomo di 55 anni. Il primo ministro: “Difenderemo la nostra democrazia” . Nel mirino il vignettista Lars Vilks che nel 2005 ritrasse il Profeta con il corpo di un cane. Germania, parata carnevale cancellata per minaccia islamista

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Copenaghen – La Danimarca reagisce all’attacco islamista condotto da un uomo solo – un ‘lupo solitario’ – che ieri ha sparato in un caffè della capitale, in cui si svolgeva un dibattito sulla libertà di stampa e la satira, e nella principale sinagoga di Copenaghen.

L’uomo questa mattina è stato ucciso dai reparti tattici della polizia nei pressi di una stazione ferroviaria a Copenhagen. Lo hanno riferito dalle autorità danesi in una conferenza stampa durante la quale il capo della polizia danese, Jorgen Skov, ha affermato: “Stiamo indagando, vogliamo sapere se ha agito da solo o no”. 

Le forze dell’ordine ritengono che l’uomo ucciso, di cui non hanno rivelato l’identità, sia l’attentatore dopo aver controllato le immagini registrate dalle telecamere. Il capo del servizio segreto – Politiets Efterretningstjeneste – Pet – Jens Madsen, ha reso noto che l’uomo, originario di Copenaghen, era noto all’intelligence: “era nei nostri radar”, ha detto Madsen, anche se “non abbiamo una conoscenza specifica concreta che avesse viaggiato nelle zone di conflitto” come Siria e Iraq. Lo stesso Madsen ha espresso la convinzione che l’uomo abbia agito da solo.

Secondo quanto riferito dalla polizia, l’uomo è stato ucciso in un conflitto a fuoco verso le cinque del mattino davanti alla sua abitazione, in un quartiere multietnico. Dopo averlo individuato, i reparti tattici della polizia si erano appostati nei pressi della sua abitazione. Vedendolo arrivare, gli hanno intimato l’alt, ma l’uomo ha risposto al fuoco (presumibilmente con l’arma utilizzata negli attentati), venendo ucciso immediatamente. 

Determinante nel rintracciare l’attentatore si è rivelata la testimonianza di un tassista che lo aveva caricato a bordo dopo il primo attacco.

20150215-Lars-Vilks-320Il primo attacco era stato sferrato sabato contro un caffè dove era in corso un dibattito sulla libertà di parola, cui presenziava Lars Vilks, disegnatore svedese tra gli autori di vignette che nel 2005 furono pubblicate sul Jylland-Posten con tema il profeta Mohammed.

Nella sparatoria ha perso la vita un cineasta danese, Finn Nørgaard, 55 anni, impegnato anche come produttore e fotografo, autore di numerosi documentari che spaziavano dalla musica, alla vita dei detenuti nelle carrceri danesi, a quella di un gruppo di giovani immigrati in Danimarca, Nell’attentato sono stati feriti anche tre poliziotti di scorta a Lars Vilks. 

Il secondo attentato è avvenuto intorno all’una del mattino davanti alla principale sinagoga di Copenaghen, dove era in corso un bar mitzvah. L’attentatore ha ucciso un giovane ebreo che controllava gli ingressi e ferito due poliziotti, poi è fuggito a piedi.

La vittima si chiamava Dan Uzan, aveva 37 anni e faceva la guardia di sicurezza. Di padre20150215-Finn Nørgaard-320 israeliano e madre danese, Uzan era molto conosciuto nella comunità ebraica di Copenaghen. “Siamo in stato di choc. Uno dei giovani membri della nostra comunità è stato ucciso. L’ho incontrato varie volte. Tutti lo conoscono – ha detto al sito israeliano Ynet, Dan Rosenberg Asmussen, leader della comunità ebraica locale – lavorava da quasi vent’anni per il controllo degli accessi alle sinagoghe e le istituzioni ebraiche”.

Asmussen ha raccontato alla televisione danese Tv2 news di aver subito contattato la polizia dopo la sparatoria al caffè Krudttonden per chiedere l’invio di agenti alla grande sinagoga, dato che ci sarebbe stata una cerimonia di bar mitzvah, il raggiungimento dell’età della maturità (per i maschi a 13 anni e un giorno e per le femminucce 12 anni e un giorno). “Purtroppo è accaduto lo stesso – ha detto Asmussen – non oso pensare cosa sarebbe successo se l’uomo avesse avuto accesso alla congregazione”. Alla cerimonia partecipavano almeno 80 persone. In Danimarca vivono circa 7 mila persone di religione ebraica, 5 mila dei quali risiedono nella capitale.

Difenderemo la nostra democrazia. Quando viene attaccata la comunità ebraica è tutta la Danimarca che viene attaccata”. Così il primo ministro danese Helle Thorning-Schmidt che ha vistato oggi la sinagoga teatro dell’attacco. “Non conosciamo i motivi degli attacchi, ma sappiamo che ci sono forze che vogliono colpire la Danimarca, che vogliono schiacciare la nostra libertà di espressione, il nostro credere nella libertà – ha aggiunto – non è uno scontro fra Islam e Occidente, fra musulmani e non musulmani”.

Il ministro della Giustizia Mette Friederiksen dal canto suo si è recata al caffè. L’hanno accompagnata il ministro francese degli Interni, Bernard Cazeneuve, venuto a offrire la sua solidarietà, e l’ambasciatore francese Francois Zimeray, che era presente all’attacco. Il primo ministro ha sottolineato che si tiene in contatto con i leader di Francia, Svezia, Gran Bretagna e Germania.

La regina Margherita II di Danimarca ha esortato oggi il Paese all’unità dopo i due attentati. “In una situazione così difficile è importante mantenersi uniti e proteggere i valori sui quali è costruita la Danimarca“, ha detto la sovrana.

OPERAZIONE CONTRO-TERRORISMO IN CORSO – Intanto la televisione danese TV2 ha reso noto che l’operazione contro-terrorismo scattata già dopo il primo attacco di sabato ha portato alla perquisizione di un cybercaffè nei pressi del luogo in cui è stato ucciso l’attentatore.

Secondo il tabloid ‘Ektsra Bladetquattro persone sono state fermate, due delle quali sarebbero un pakistano e un’altra persona indicata genericamente come ‘arabo’, ma senza indicarne la nazionalità. 

L’operazione è ancora in corso e sviluppi non sono esclusi nelle prossime ore. 

Nel frattempo, in Germania è stata cancellata una parata carnevale a causa di una minaccia islamista. A Braunschweig, in Bassa Sassonia, la polizia ha ricevuto un’informazione confidenziale in base alla quale un attacco jihadista avrebbe potuto colpire la sfilata che tradizionalmente si svolge nei giorni del Carnevale, una ‘festività’ molto sentita dai tedeschi, che amano celebrarla con parate in diverse città in tutto il Paese. 

A riprova della gravità della minaccia lanciata dai jihadisti islamici: la nostra Libertà.

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