Friuli, preside decide “tolleranza zero” per il velo islamico in classe

Circolare diramata per avvertire che non saranno tollerate manifestazioni di razzismo su base etcnico-religiosa, ma anche “l’ostentazione e l’esibizione e, specialmente se imposta, dei segni esteriori della propria confessione religiosa”

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Udine – Velo islamico in classe proibito e “tolleranza zero” verso comportamenti razzisti che nascono da “ignoranza e degrado”. Lo decisione è del dirigente dell’Istituto tecnico “Malignani” di Cervignano del Friuli (Udine), Aldo Durì, che ha messo ‘nero-su-bianco’ la sua decisione in una circolare resa nota oggi dal quotidiano Messaggero Veneto di Udine.

Ci tocca amaramente constatare – scrive Durì nel documento – che da quando i jihadisti dell’Isis hanno scatenato con la brutalità dei loro attacchi una ‘guerra totale’ contro l’Occidente, gli Sciti, gli ‘infedelì di tutte le specie, compresi i sunniti moderati, perseguendo l’idea folle di restaurare il califfato islamico, tra i nostri studenti si sono diffusi sentimenti ostili ai musulmani e in genere agli arabi, che costituiscono una numerosa comunità nella nostra scuola“.

Durì condanna questi comportamenti, ricordando una recente aggressione da parte di un ragazzo friulano ai danni di un compagno egiziano. “Non esistono e non devono esistere – avverte – guerre di religione a scuola. Le armi che dobbiamo utilizzare per prevenire questi patetici fenomeni sono la persuasione, la riflessione, il confronto, la testimonianza di chi nella vita ha patito soprusi e discriminazioni in nome della propria etnia, condizione, religione o ideologia” e dove non bastasse “la parola d’ordine d’ora innanzi sarà ‘tolleranza zero’“.

Ricordando poi che “la scuola italiana è laica e indifferente al credo professato dagli allievi e dalle loro famiglie” e che “l’ostentazione e l’esibizione, specialmente se imposta, dei segni esteriori della propria confessione religiosa (…) può essere colta come una provocazione, e suscitare reazioni di ostracismo, disprezzo o rifiuto“.

Le ragazze musulmane pertanto sono “libere di servirsene all’esterno della scuola ma non in classe, anche perché a nessuno è permesso di indossare copricapi nell’ambito dell’attività didattica, come forma elementare di educazione“.

Non serve essere indovini per capire che il dottor Durì verrà presto bersagliato dalla reazione di fondamentalisti islamici locali e che massima deve essere la vigilanza per la sua sicurezza.

(Credit: AGI) © RIPRODUZIONE RISERVATA

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