Bomba su bomba “conquisteremo Roma”: ecco il documento di propaganda del sedicente Stato Islamico in perfetto italiano

Firmato da ‘vostro fratello Mehdi‘, circola nei forum vicini alla galassia jihadista. A trovarlo in Rete è stato il sito Wikilao, specializzato in temi geopolitici e di sicurezza. Lo riportiamo integralmente, perché in qualche modo smentisce ogni ipotesi di censura: il piano per contrastare questa minaccia è renderla evidente a tutti, anche ai riottosi (serve pure per snidare le quinte colonne jihadiste in Italia e in Europa) – IL TESTO INTEGRALE DEL DOCUMENTO

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Roma – Un documento di 64 pagine, propaganda jihadista dell’Isis. Come apparso altre volte in rete, ma stavolta scritto in perfetto italiano. Sul web circola un testo che si considera destinato ai musulmani residenti nel nostro Paese, intitolato ‘Lo Stato Islamico, una realtà che ti vorrebbe comunicare‘. A trovarlo su internet è stato il sito Wikilao, specializzato in temi geopolitici e di sicurezza.

Il documento, che potrebbe essere stato elaborato da italiani vicini al sedicente e autoproclamato Stato Islamico, circolerebbe nei forum online vicini alla galassia jihadista fin dallo scorso mese di novembre e non è escluso sia comparso anche sui siti web di recente oscurati dalla Polizia Postale, impegnata nel monitoraggio degli ambienti estremisti.

Non vi sono contenute minacce esplicite all’Italia, ma si sottolinea comunque che il Califfato Islamico “conquisterà Costantinopoli e Roma come Muhammad profetizzò“.

Il testo è firmato “Il vostro fratello in Allah, Mehdi”. Potrebbe effettivamente essere il curatore del testo, che, in ogni caso, si ritiene senza dubbio prodotto su iniziativa o con l’approvazione dei vertici stessi dello Stato Islamico.

Nel documento sono riproposti i temi della propaganda jihadista, tra le pagine anche una sorta di ‘report ufficiale’ da Raqqa, considerata la ‘capitale’ dell’Isis. ‘Lo Stato Islamico, una realtà che ti vorrebbe comunicare’ prosegue con la traduzione di pubblicazioni già diffuse in arabo e in inglese.

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Vengono illustrate le campagne anti-alcolici e anti-fumo, ci sono interviste al capo della polizia islamica, al dirigente per la produzione del pane, al responsabile di un ufficio per la protezione dei consumatori. “Lo Stato Islamico è una vera e propria rivoluzione“, si aggiunge nella parte che spiega l’introduzione della moneta ufficiale, il dinaro, e del sistema economico-finanziario “adoperato dai Califfi che ci sono stati precedentemente”.

Mehdi si rivolge poi in questo modo ai lettori: “Fratello o sorella in Allah che stai leggendo questo testo, se non sapevi molto sullo Stato Islamico, ebbene, ora ti sei informato un minimo. Se non credi a qualcosa che è stato scritto nel testo puoi comunque verificare. Per grazia di Allah siamo nel 2014 e Internet ha facilitato in maniera impressionante la ricerca e l’informazione“.

Quindi la ‘chiamata alle armi‘: “Accorri al supporto del Califfato Islamico” che “ha allargato i propri territori“. “Per grazia di Allah i soldati sotto diretto controllo dello Stato Islamico sono in Algeria, Nigeria, Ciad, Libia, Egitto, Arabia Saudita, Yemen e altri Paesi ancora“. “Accorrete, o Musulmani, questo con il permesso di Allah è il Califfato Islamico che conquisterà Costantinopoli e Roma come Muhammad profetizzò“.

Lo Stato Islamico sta combattendo una coalizione da quasi 80 nazioni, e in shaa Allah come è stato citato nel Hadith, proprio 80 nazioni combatteranno i Musulmani e verranno sconfitti a Dabiq. Che Allah faccia realizzare tutto ciò“, si precisa, facendo riferimento a una profezia islamica che ha spinto il cosiddetto Stato Islamico a denominare la rivista ufficiale dell’orrore con il nome della località irachena ‘Dabiq’.

Tocca a noi rendere questa profezia una fandonia. Ma il documento – per originale caso del destino – mostra quanto sia inutile (e perfino dannoso) ogni tentativo di imporre una censura su documenti scritti, video o in fotografia, come deciso di comune accordo da Agcom e Ordine Nazionale dei Giornalisti. Basterebbe solo il buon senso come canone di comportamento, ma serve libertà di diffusione degli orrori come antidoto per rinvigorire la Libertà.

ECCO IL DOCUMENTO INTEGRALE, CLICCA SULL’IMMAGINE PER SCARICARLO

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(Fonte Adnkronos) © RIPRODUZIONE RISERVATA

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