Sicilia, ennesima bufera in arrivo sulla sanità dell’isola. Bimbo nasce prematuro e muore dopo 38 giorni di odissea

Sballottato da Catania a Siracusa, poi a Messina per problemi respiratori. Carenze strutturali e incapacità di gestire in tempo reale le necessità dei pazienti. Si dimetterà ora Lucia Borsellino, parafulmine dell’amministrazione Crocetta che ha peggiorato una situazione già scandalosa?

20150228-nuova-bufera-salute-sicilia-655x436


Messina – Bufera bis (o ter o quater…ormai si è perso il conto…) in arrivo sulla sanità siciliana. Un bimbo, Mattia, nato prematuro alla 24a settimana per un’infezione vaginale della mamma, è morto ieri al Policlinico di Messina, dove era stato trasferito d’urgenza per sottoporlo a terapia ossidonitrica. 

L’avvocato della famiglia, Dario Pastore del foro di Catania, ha presentato sabato una denunzia alla procura della Repubblica etnea, sospettando un caso di malasanità. “Potrebbe essere un caso di malasanità – afferma il legale – vogliamo che sia fatta chiarezza, a tutti i livelli. Abbiamo chiesto il sequestro della salma – che è all’obitorio del Policlinico di Messina – e che sia disposta l’autopsia“.

Il bimbo era nato a Siracusa il 20 gennaio scorso, dopo 24 ore dal ricovero della madre, trasferita d’urgenza dal nosocomio di Bronte – comune alle pendici dell’Etna – all’ospedale Umberto I di Siracusa (dove c’è una UTIN, Unità di Terapia Intensiva Neonatale)  per la patologia riscontrata sulla mamma. A Catania non c’era posto. Alla nascita il povero Mattia pesava 870 grammi e viene subito trattato in terapia intensiva, ma i medici tranquillizzano la mamma: “alla mia assistita dicono che la rottura delle acque è dovuta a un’infezione, ma che per il neonato non ci sono problemi“, racconta l’avvocato Pastore, il quale però precisa anche che il “18 febbraio gli cambiano l’incubatrice“, ma “due giorni dopo ci sono i primi segnali di un aggravamento“.

Dal 20 al 25 febbraio non accade niente, poi il 25 il piccolo Mattia viene trasferito al Policlinico di Messina, dove – stante a quanto dichiarato dal legale della famiglia – deve essere sottoposto a una “terapia ossidonitrica che a Siracusa non poteva essere fatta“. Tuttavia, “appena arrivato ai miei assistiti viene detto che la situazione era compromessa e che il piccolo stava per morire per un’acidosi metabolica“, racconta l’avvocato. Morte che è intervenuta due giorni dopo, ieri venerdì. “Adesso – spiega il legale – noi vogliamo sapere dalla magistratura se ci sono state responsabilità“. 

Naturalmente la magistratura indagherà sul caso, per verificare la sussistenza di responsabilità. Tuttavia, che qualcosa non vada per il verso giusto nella sanità siciliana è fuor di dubbio. E perfino chi scrive ha vissuto in sedicesimi un caso di semi-disfuzione del 118 in Sicilia (come raccontato qui). Quindi, non occorre richiamare la tristissima storia di Nicole, la piccola vissuta solo tre ore per un concorso di cause su cui la magistratura catanese sembra aver diversi dubbi, avendo messo sotto inchiesta 11 persone, tra medici e paramedici. 

Serve un gesto di rottura, anche dall’alto valore simbolico. Per esempio, in un sussulto di dignità che le deriva da portare un cognome importante, Lucia Borsellino potrebbe dimettersi, per riconsegnare la delega al presidente Crocetta, il quale – lungi dall’essere il responsabile unico del disfacimento della sanità isolana – ha però contribuito a non fermare questo andazzo, nel quadro di un’amministrazione che fa acqua da tutte le parti (e non solo per demerito esclusivo del vertice: per un complesso di demeriti). 

A molti osservatori è sembrato che Lucia Borsellino servisse da parafulmine per un’amministrazione che non aveva, non ha avuto, non ha e non avrà alcun intento riformatore, ma piuttosto il programma di consolidare i rapporti a uso e consumo esclusivamente della carriera politica del suo capo. Lucia Borsellino tolga a questi malpensanti – tra cui noi – questo dubbio: è una pena veder associato il suo cognome  – denso di valori – all’amministrazione attualmente in carica in Sicilia. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Se hai gradito questo articolo, clicca per favore “Mi piace” sulla pagina Facebook di The Horsemoon Post (raggiungibile qui), dove potrai commentare e suggerirci ulteriori approfondimenti. Puoi seguirci anche su Twitter (qui) Grazie in anticipo!