Siria, arcivescovo caldeo smentisce notizia uccisione 15 cristiani rapiti, ma conferma: incerta loro sorte

Monsignor Antoine Audo, arcivescovo di Aleppo, ha contattato il vicario di Hassaké, poi ha smentito le voci sulle esecuzioni degli ostaggi da parte del sedicente Stato islamico. Il nunzio apostolico a Damasco, monsignor Mario Zenari, rinnova l’invito alla prudenza “perché è difficile avere notizie precise”. Resta incerta la sorte e il numero dei cristiani rapiti dai jihadisti

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Aleppo – “La notizia dell’uccisione di almeno 15 cristiani assiri siriani da parte delle milizie dello Stato islamico non è vera”. È quanto afferma ad AsiaNews monsignor Antoine Audo, arcivescovo caldeo di Aleppo, il quale smentisce le voci circolate nel tardo pomeriggio di ieri e rilanciate da diversi media internazionali, secondo cui i jihadisti avrebbero iniziato a giustiziare gli ostaggi nelle loro mani. “Ho contattato il vicario dei caldei ad Hassaké, padre Nidala – spiega il prelato – il quale mi ha riferito che non è vera la notizia dell’uccisione dei cristiani”. Restano i timori per la loro sorte, la paura è che possano essere vittime del boia islamista come avvenuto nelle scorse settimane per 21 copti egiziani giustiziati in Libia, ma finora non vi sono elementi per parlare di esecuzioni. 

monsignor Audo, come già nei giorni scorsi la nunziatura apostolica a Damasco, rinnova l’invito alla prudenza, in attesa di capire se vi saranno sviluppi sul sequestro di centinaia di cristiani assiri; almeno 250 fedeli – altre fonti parlano di 350, ma non vi sono certezze sui numeri – sono finiti ostaggio delle milizie islamiste, nel corso di una offensiva lanciata a inizio settimana nel governatorato nord-orientale di Hassaké.

Un invito rilanciato dal nunzio apostolico monsignor Mario Zenari che, contattato da AsiaNews, invita a “essere molto prudenti e attenti, perché è difficile avere notizie precise e si creano pericolosi allarmismi. Anche sui numeri si è fatta confusione, da 90 a 350 sequestrati, da due a 12 villaggi, bisogna fare attenzione”. 

Anche Papa Francesco, impegnato negli esercizi spirituali della Curia che si concludono oggi, prega per i cristiani siriani e segue con attenzione l’evolversi della situazione nel Paese arabo. Una solidarietà, ha commentato il vicario apostolico di Aleppo dei Latini, monsignor Georges Abou Khazen, che “è fonte di grande consolazione, di aiuto e di coraggio per noi cristiani siriani, in questo periodo di crisi e difficoltà”.

In tema di solidarietà, anche la Chiesa caldea si muove in aiuto dei fratelli assiri. “Il patriarca caldeo Mar Luis Raphael I Sako – conclude monsignor Audo – ha inviato un aiuto in denaro al vescovo assiro, quale segno concreto di solidarietà. Questa è una cosa molto bella e degna dei fratelli cristiani”. 

Dall’inizio della rivolta contro il presidente siriano Bashar al Assad, nel 2011, oltre 3,2 milioni di persone hanno abbandonato la Siria e altri 7,6 milioni sono sfollati interni. Almeno 200mila le vittime del conflitto, molte delle quali civili. Proprio nel contesto del conflitto siriano è emerso per la prima volta, nella primavera del 2013, in tutta la sua violenza e brutalità lo Stato islamico; da quel momento ha iniziato una rapida avanzata nei territori della regione, strappando ampie porzioni di territorio a Damasco e Baghdad e imponendo un vero e proprio regno del terrore.

(AsiaNews)

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