La furia barbara e predatoria dei jihadisti ha colpito pure Hatra: rasa al suolo

Tv curda: “Tesoro Nimrud trasferito su camion in Siria”. Amer al Ubeidi, archeologo iracheno, denuncia: la popolazione ha collaborato al trafugamento dei reperti. Said Mumuzini, portavoce locale del Partito Democratico del Kurdistan (Pdk): “monete d’oro e d’argento usate dai re assiri e che erano conservate nella città” di Nimrud

Vestigia dell'antica città di Hatra, il cui sito archeologico è stato raso al suolo dalla barbarie dei jihadisti del sedicente Stato Islamico (Foto Véronique Dauge/UNESCO)
Vestigia dell’antica città di Hatra, il cui sito archeologico è stato raso al suolo dalla barbarie dei jihadisti del sedicente Stato Islamico (Foto Véronique Dauge/UNESCO)

Baghdad – L’archeologo Abdulamir Hamdani,  della Stony Brook University di New York, lo aveva preannunciato con congruo anticipo: Hatra sarà certamente la prossima. Detto, fatto. Su sito archeologico di Hatra – che conservava le vestigia della città di 2.000 anni fa, conservata nella provincia di Nineveh e anch’essa patrimonio storico dell’Unesco – si è abbattuta la furia devastatrice e predona dei miliziani jihadisti del sedicente Stato Islamico.

Le ‘truppe’ dell’auto-proclamato ‘califfo’ Abu Bakr al Baghdadi hanno raso al suolo, utilizzando le ruspe, l’antico sito archeologico assiro, nel nord del Paese. Lo ha confermato la tv satellitare curda Rudaw, che ha spiegato anche che i “tesori di Nimrud” – la città archelogica assira devastata venerdì scorso – sarebbero stati trasferiti in Siria a bordo di camion.

Le notizie della distruzione di Hatra e del trasferimento del reperti di Nimrud in Siria avvengono pochi giorni dopo un video diffuso sempre dall’Isis in cui si vedono uomini barbuti distruggere statue e reperti archeologici risalenti a 3.000 anni fa nel museo di Mosul, capoluogo della provincia di Nineveh eletta a capitale del sedicente ‘califfato’ dalla scorsa estate.

A denunciare il nuovo scempio dei terroristi islamisti all’emittente curda è stato Said Mumuzini, portavoce locale del Partito Democratico del Kurdistan (Pdk), che guida il governo autonomo del Kurdistan iracheno, il quale ha aggiunto che i militanti del cosiddetto e autoproclamato ‘Stato Islamico’ “hanno rubato monete d’oro e d’argento usate dai re assiri e che erano conservate nella città“.

La stessa Rudaw, citando l’archeologo iracheno Amer al Ubeidi, ha riferito che gli uomini del califfato “dopo averi depositati in case di civili fuggiti, hanno trasferito decine di reperti archeologiciprelevati dal museo di Mosul e da Nimruda bordo di camion in Siria“. Secondo al Ubeidi, i jihadisti “hanno distrutto reperti meno preziosi se paragonati a quelli rubati e trasferiti su grossi camion prima a Mosul per poi lasciare il territorio iracheno verso la Siria“. Sospetti che erano stati sollevati da molti acuti osservatori.

Stante al racconto dell’archeologo iracheno – che insegnava all’università di Mosul – “l’organizzazione ha chiesto agli abitanti della zona vicino al sito di Nimrud di non lasciare le loro case con il pretesto di motivi di sicurezza, ma la gente in maggioranza ha visto le operazioni di trasferimento effettuata dai jihadisti“.

Hatra, una città archeologica a sud di Mosul, fu fondata dalla dinastia Seleucide, che fiorì nel III e nel II Secolo avanti Cristo come centro culturale ed economico dell’Impero Partico. Successivamente, grazie alle alte mura rinforzate da torri, resistette a numerose invasioni, tra cui quella romana guidata da Traiano.

(Credit: askanews) © RIPRODUZIONE RISERVATA

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