Alla McLaren serve davvero un main sponsor?

Mentre il popolo della rete sembra essere preoccupato perché la McLaren non ha un title sponsor, colui che dovrebbe avere davvero queste preoccupazioni – Ron Dennis – in realtà sembra non averle…

Kevin Magnussen sul Circuit de Barcelona-Catalunya durante i test invernali. Si nota la monoposto senza sponsor di rilievo (foto McLaren-Honda)
Kevin Magnussen sul Circuit de Barcelona-Catalunya durante i test invernali. Si nota la monoposto senza sponsor di rilievo sulle fiancate e sul cofano motore (foto McLaren-Honda)

La McLaren non ha un title sponsor, la carrozzeria delle monoposto del team di Woking ne è priva. Il popolo della rete sembra essere costernato per questo, ma Ron Dennis – che dovrebbe essere preoccupato per la situazione – sembra invece non esserlo. Perché?

Per capirlo bisogna comprendere l’uomo Ron Dennis.

Gli sponsor per Dennis sono in realtà investitori che ricavano un’esposizione dal loro investimento, non fanno un atto caritatevole – come avviene sempre in materia di sponsorizzazioni – ma neache un mero contratto commerciale.

Sposano una causa, investono per la vita della scuderia. Forse a questo fa riferimento Ron proprio in questo periodo, riguardo all’assenza del main sponsor (o title sponsor che dir si voglia).  Vendere spazi della vettura tanto per venderli senza un preciso progetto non ha senso, nell’ottica ‘dennissiana’

Guardiamo le cifre: 260 milioni di sterline. È questo l’investimento di Honda stanziato a Sukura, in Giappone, per il nuovo reparto di ricerca e sviluppo.

Parla Dennis: “Honda è cambiata molto. Dagli anni 80, inizio 90 e l’avventura dei primi anni 2000. In quei tempi, seguendo la volontà di Soichiro Honda, ai GP venivano i giovani tecnici per imparare, studiare, e progredire nelle conoscenze tecniche per poi far ritorno in sede. Ora ci troviamo di fronte – ha ricordato Dennis – ad un cambiamento di mentalità. Honda sta seguendo, e seguirà, la F1 con un gruppo di tecnici già molto preparato e che rimarrà legato alla nuova avventura negli anni avvenire. La casa giapponese si è accorta che ogni volta che è uscita dalla f1 le vendite sono calate. Sono qui per restare per sempre in F1. Siamo all’inizio di un lungo percorso assieme“.

20150310-wpid-02-february-1989-017-1000x701Il pensiero di Dennis non è cambiato molto negli anni. Da una sua intervista rilasciata al mensile britannico ‘Motorsport‘ nel 1989 – che vi proponiamo – troviamo gli stessi concetti (per allargare o scaricare l’intervista a Ron Dennis sul mensile britannico, cliccate sulle immagini).

  

Se sostituite per esempio Porsche con Mercedes, potrete vedere come sembri attuale considerando che anche all’ora c’era Honda.

Eravamo clienti di Porsche (mettete Mercedes se preferite, ndr) e ciò imponeva limitazioni essendo una questione di soldi c’era un continuo controllo qualitativo  tra le parti. Con Honda (com20150310-wpid-02-february-1989-018-1000x701e succederà quest’anno, ndr) e la sua totale adesione alla causa, non c’è perdita di tempo nel controllare le performance dell’uno e dell’altro“.

E se Honda ha investito 260milioni di sterline forse possiamo capire perché Ron Dennis è così fiducioso anche senza title sponsor per l’avvenire…

E da Melbourne magari potremmo sbirciare un po’ di più nella tecnologia size-zero giapponese.

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