Rewind: la denuncia del Papa all’Angelus di domenica 15 Marzo. I cristiani sono perseguitati e il mondo cerca di nasconderlo

All’Angelus di ieri, Francesco ha pregato per le vittime della strage contro le chiese in Pakistan. Prima della preghiera mariana, ha sottolineato: “Dio ci ama, ci ama davvero, e ci ama così tanto! Ecco l’espressione più semplice che riassume tutto il Vangelo, tutta la fede, tutta la teologia: Dio ci ama di amore gratuito e sconfinato“. Poi un pensiero per le vittime del tifone che ha colpito Vanuatu, infine il fortissimo appello contro la persecuzione dei cristiani: “Il Signore porti la pace. I cristiani sono perseguitati e il mondo cerca di nasconderlo

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Città del Vaticano – I cristiani “sono perseguitati, e il mondo cerca di nasconderlo. Chiedo al Signore, imploro il Signore per la pace in Pakistan”. Sono le parole aggiunte ieri a braccio da Papa Francesco dopo la preghiera mariana dell’Angelus, che in qualche modo Francesco aveva anticipato sottolineando come Dio “ci ama, ci ama davvero, e ci ama così tanto! Ecco l’espressione più semplice che riassume tutto il Vangelo, tutta la fede, tutta la teologia: Dio ci ama di amore gratuito e sconfinato. Così ci ama Dio”.

Parole con cui il Pontefice ha introdotto ieri la preghiera mariana dell’Angelus e – rivolgendo lo sguardo al Crocifisso – ha poi detto: “sentiamo dentro di noi l’amore di Dio”.

Questo amore, ha sottolineato Francesco, “Dio lo dimostra anzitutto nella creazione, come proclama la liturgia, nella Preghiera eucaristica IV: ‘Hai dato origine all’universo per effondere il tuo amore su tutte le tue creature e allietarle con gli splendori della tua luce’. All’origine del mondo c’è solo l’amore libero e gratuito del Padre. Sant’Ireneo, un santo dei primi secoli, scrive: «Dio non creò Adamo perché aveva bisogno dell’uomo, ma per avere qualcuno a cui donare i suoi benefici» (Adversus haereses, IV, 14, 1)”. Così l’amore di Dio.

Subito dopo la recita dell’Angelus, il Papa ha aggiunto a braccio: “Cari fratelli e sorelle, con dolore, con molto dolore ho appreso degli attentati terroristici di oggi contro due chiese nella città di Lahore in Pakistan, che hanno provocato numerosi morti e feriti. Sono chiese cristiane, i cristiani sono perseguitati. I nostri fratelli versano il sangue soltanto perché sono cristiani. Mentre assicuro la mia preghiera per le vittime e le loro famiglie, chiedo dal Signore, imploro dal Signore fonte di ogni bene, il dono della pace, e la concordia per quel Paese. E che questa persecuzione contro i cristiani – ha sottolineato con forza – che il mondo cerca di nascondere, finisca. E ci sia la pace“.

Poche parole che però pesano come macigni sulle ‘incoscienze’ dei governanti, che fingono di non vedere una realtà terrificante. E questo porterà, prima o poi, a reazioni inconsulte, ma motivate da un fatto incontrovertibile: i cristiani avvertono di non essere protetti dalle persecuzioni religiose, non solo in Paesi a maggioranza islamica, ma anche in Paesi occidentali dove i cristiani sono una maggioranza preponderante, ma mai per questo portatrice di vessazioni contro i fedeli delle altre religioni.

Dopo i saluti ai vari pellegrini provenienti da varie parti del mondo, il Papa ha ricordato anche le isole colpite dal tifone Pam nell’Oceano Pacifico. Alle popolazioni Francesco ha trasmesso la propria vicinanza. “Sono vicino alla popolazione di Vanuatu, nell’Oceano Pacifico“, ha detto il Papa, che poi ha assicurato la propria preghiera “per i defunti, per i feriti e i senza tetto” e ha espresso il proprio ringraziamento per “quanti si sono subito attivati per portare soccorsi e aiuti“.

Tuttavia, il discorso che è seguito all’Angelus di domenica 15 marzo potrebbe essere ricordato come l’atto formale di un cambiamento di strategia della Santa Sede rispetto all’uso della forza contro la barbarie e la minaccia di sterminio: i cristiani sanno che da Sant’Agostino a San Tommaso d’Aquino la teoria della guerra giusta ha ben salde fondamenta anche in una religione pacifica per definizione, ma che lo è diventata davvero e in modo integrale negli ultimi 120 anni.

(Credit: AsiaNews, CTV) © RIPRODUZIONE RISERVATA

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