Grande attesa a Torino per la mostra su Tamara de Lempicka a Palazzo Chiablese

Più di 80 opere esposte in un percorso articolato e affascinante su una delle artiste più anticonformiste e misteriose del secolo scorso

20150317-TamaradeLempicka-655x426


TORINO – Bella, sensuale, disinibita e circondata da un alone di mistero, Tamara de Lempicka è la protagonista dell’attesissima mostra – il cui titolo coincide semplicemente con il nome dell’artista – a Palazzo Chiablese di Torino, dal 19 marzo prossimo al 30 giugno.

A cura di Gioia Mori, promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Torino, dalla Direzione Regionale per i Beni culturali e Paesaggistici del Piemonte e dal Polo Reale di Torino, prodotta da 24 Ore Cultura (Gruppo Sole 24 Ore) e Arthemisia Group, come dichiarato dalla curatrice “diversi sono gli aspetti evidenziati in questa nuova esposizione, dal taglio inedito, che presenta una Lempicka più intima e segreta, con alcune sorprese ancora custodite nei mondi di Tamara, una mostra da esplorare come se si viaggiasse 20141113-Banner-Totelia(300pxx250px)biancoin universi paralleli”.

Un nucleo di più di 80 opere – tra cui la Ragazza in verde, in prestito dal Centre Pompidou di Parigi, acquistata nel 1932 dallo Stato francese – è stato selezionato per raccontare il percorso artistico di Tamara de Lempicka, dagli esordi con le nature morte fino alle illustrazioni per le riviste di moda e ai celebri ritratti in cui si avvertono il tratto moderno e l’influenze delle avanguardie storiche e dell’arte antica – soprattutto quella devozionale – senza tralasciare aspetti nuovi, emersi grazie ai recenti studi.

Nata nella Varsavia zarista del 1898 – anche se le ultime ricerche citano origini moscovite – e vissuta negli anni ’20 a cavallo tra Europa e Stati Uniti, alle case in cui abitò è dedicata la prima delle 7 sezioni del percorso torinese che, proprio attraverso la scoperta dei luoghi più intimi in cui trascorse la sua esistenza, intende evidenziare il legame tra la vita e l’evoluzione dell’arte della pittrice.

Dal 1916 – anno in cui si sposò a San Pietroburgo – arrivano gli acquerelli del periodo russo che cedono il posto ai ritratti parigini, alle opere di Beverly Hills e a quelle degli anni ’40 in cui si ritrovano gli arredi della casa di New York.

Ci sono le sperimentazioni con le nature morte – come La conchiglia, un trompe-l’œil del 1941 – e alcuni dipinti riguardanti le mani messi a confronto con fotografie del decennio precedente di Dora Maar, Kollar e Kertesz; e ancora le opere con soggetto la figlia Kizette, che le diedero numerosi riconoscimenti; a questi si alternano i suoi quadri con Madonna e santi che fanno da contraltare all’immagine di un’artista che condusse una vita fuori dalle righe.

Nella quinta sezione dal titolo “Dandy déco” è evidenziato il rapporto costante di Tamara de Lempicka con la moda che la vide illustratrice di famose riviste, indossatrice e appassionata tanto da ritrarre, secondo gli studi della curatrice Gioia Mori, abiti degli stilisti amati proprio in opere come Le confidenze, Sciarpa blu e Ritratto di Madame Perrot esposti nella mostra torinese insieme a gioielli degli anni ’30, fondamentali per l’eleganza femminile.

Nella sesta e nell’ultima sezione del percorso a Palazzo Chiablese campeggiano i temi che fecero di Tamara un’icona della trasgressione e dell’anticonformismo anche per la dichiarata bisessualità. Sfilano opere come Prospettiva del 1923, La sottoveste rosa, Nudo con vele, Nudo con edifici e l’unico Nudo maschile da lei dipinto a cui sono accostati i classici che la ispirarono come il Bacio di Hayez – a Torino esposto in una versione a acquarello in prestito dalla Veneranda biblioteca ambrosiana di Milano – e Venere e Amore di Pontormo – in mostra con una versione cinquecentesca di un pittore manierista.

Queste donne dai corpi scultorei, segnati da nette luci e ombre e da linee curve di ricordo cubista, si stagliano in ristretti spazi di pochi colori. Come su un palcoscenico, quasi consapevoli di essere osservate, sono altere, bellissime, eleganti, seducenti nei loro occhi nostalgici che guardano lontano, persi nel vuoto dei pensieri.

Le donne di Tamara de Lempicka sono irraggiungibili, inafferrabili ma, al tempo stesso, così reali, terrene, cariche di un vissuto complesso, di un malessere esistenziale che ha a che fare con la storia e con l’essere donne fuori dagli schemi sociali.

Sono forse l’alter ego pittorico della stessa artista frastagliata da un’esistenza fatta di passioni, edonismo, eccessi, droghe, depressione, matrimoni, amanti, ambiguità e segreti ma di certo con un’unica costante certezza: la ricerca della bellezza attraverso l’arte.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Se hai gradito questo articolo, clicca per favore “Mi piace” sulla pagina Facebook di The Horsemoon Post (raggiungibile qui), dove potrai commentare e suggerirci ulteriori approfondimenti. Puoi seguirci anche su Twitter (qui) Grazie in anticipo!


‘Tamara de Lempicka’, Palazzo Chialbese, Piazza San Giovanni, 2 – Torino

[google_maps id=”45066″]

Orari: lunedì 14.30-19.30 | martedì, mercoledì, venerdì, sabato e domenica 9.30-19.30; giovedì 9.30-22.30 (la biglietteria chiude un’ora prima della chiusura della mostra).

Ticket: intero euro 13,00 (audioguida esclusa); ridotto euro 11,00 (audioguida esclusa). 

Informazioni: 011.0240113 –  www.mostratamara.it